Salvatore Mulliri è sardo. Ed è fiero di essere sardo. Nulla di strano quindi che in questa sua ucronia (Salvatore Mulliri, La vendetta del Giudicato, CreateSpace 2020, pag. 114, € 1,99 (cartaceo € 7.27), ISBN 9798651051342) ci si trovi in un mondo in cui la Sardegna è sempre restata fieramente indipendente, e inopinatamente si schiera nella Prima Guerra Mondiale a fianco di un nemico storico anche se mai ufficialmente entrato in guerra: il regno d’Italia. Leggiamo così di un contingente simbolico sardo che affianca gli italiani nel fronte giuliano, e soprattutto gli “arkeris”, guidati dal “mannu” Gunale de Lacon. Il tenente vicentino dio cavalleria Ottavio Martini viene distaccato presso l’alleato, e farà amicizia con il cadetto Antoni Marcias. Il romanzo breve è fondamentalmente una storia di guerra, ma anche di diversità non sempre facili da mettere insieme – il mondo della Sardegna rimane a lungo un mistero per gli italiani – e soprattutto di un tempo che stava per finire. Certo, gli arcieri sono anacronistici anche se in guerra sono devastanti; ma lo stesso vale per i cavalieri. Una lettura che scorre davvero in fretta; la nota finale fa sperare in un seguito della storia.