Antonio Pavolini segue da una vita il mondo dei media classici, soprattutto per quanto riguarda la scelta e la distribuzione delle notizie. In questa sua ultima opera (Antonio Pavolini, Unframing, Ledizioni 2020, pag. 116, € 6,99 (cartaceo: €14,90), ISBN 9788855263788) si dedica a quello che lui chiama “unframing”, vale a dire la necessità di “scorniciare” il modo in cui le notizie ci vengono solitamente presentate. La sua tesi, con la quale concordo pienamente da tempo, è che nonostante le visibili differenze di ideologia tra i media ciò che capita è che le notizie presentate sono fondamentalmente le stesse, come se ci fosse un accordo sotterraneo per spostare l’attenzione dell’opinione pubblica su certi specifici temi, tralasciando gli altri. Nella prima parte – che a mio giudizio sarebbe potuta essere un po’ più asciutta – Pavolini mostra vari esempi degli ultimi mesi; la seconda parte è invece la pars costruens, dove alla fine dà anche un utile ennalogo di buone abitudini che noi lettori dovremmo prendere per fare il nostro unframing. Ho molto apprezzato che Pavolini abbia rilassato il suo mantra sulla disintermediazione: in fin dei conti è vero che dobbiamo cercare di evitare l’intermediazione dei soliti noti, ma non è che se cerchiamo noi le notizie con gli algoritmi dei motori di ricerca si guadagni qualcosa… Molto meglio scegliere chi intermedierà per un certo argomento!
Ricordo il contenuto di un intervista di qualche anno fa, fatta ad un ex direttore di giornale che affermava che verso le 20.00 c’era un giro di telefonate fra i direttori del Corriere della Sera, Repubblica, Stampa e Messaggero per scambiarsi i titoli della prima pagina del giorno dopo e verificare se qualcuno avesse qualcosa di diverso.
Oggi più’ o meno riprendono l’ANSA, per avere notizie diverse vado direttamente sui siti online dei quotidiani inglesi, francesi, ecc…
lo diceva già Paolo Liguori alla fine degli anni ’90 del secolo scorso. Ora immagino che i direttori di Giornale Libero e Verità facciano lo stesso tra di loro :-)
Vuoi dire che per non avere la solita broda di notizie bisogna seguire tanta gente più o meno esperta su argomenti vari? (Come ho cominciato a fare con i newsgroup/forum della fine anni novanta/inizio2000, i blog poi, a cui ho aggiunto il socialino in tempi recenti.)
il problema è naturalmente che la gente esperta la devi seguire solo per le cose di cui è esperta :-)
Vuol anche dire che se vai a leggere la stampa tedesca scoprirai che oggi hanno già iniziato a vaccinare contro il Covid in Germania, Austria e Ungheria. Il discorso sui fornitori di notizie in Italia è anche un discorso di notizie occultate e infiniti giri di parole su fatti minimi, come il presunto Vax day europeo.