Qualche giorno fa, Dario Franceschini ha proposto ai suoi omologhi che l’Europa si doti di piattaforma digitale per promuovere contenuti culturali. In effetti sono dodici anni che l’EU ha promosso Europeana; secondo me il nostro ministro dei beni culturali dovrebbe prendere da parte Franceschini e segnalarglielo.
(Magari Franceschini conosce anche Europeana, anche se non ne sarei del tutto certo. Perlomeno nel 2014 ha partecipato a un incontro con l’allora direttrice esecutiva di Europeana. Ma il concetto di “promuovere contenuti culturali” per lui si declina in “facciamo pagare la gente per vedere cose”, dove però non si devono pagare quei cattivoni dei nuovi player OTT da Amazon a Netflix bensì i vecchi player nostrani. Ma onestamente direi che questa corrente di pensiero è comune alla maggior parte dei politici italiani)
Ciao Maurizio. Hai più che ragione sulle modalità di business (che ci azzecca Chili?); l’idea sarebbe, messa bene, quella di pagare non le piattaforme, ma gli attori, tecnici. maestranze, cantanti, ballerini, musicisti, registi, coreografi, etc etc, per vedere e sentire gli spettacoli online, dato che teatri e sale da concerto sono chiusi sino a data da destinarsi…
Se devi sussidiare a fondo perduto le maestranze tanto vale dare un sussidio e basta, mi pare che qui l’obiettivo è rendere comunque il settore in parte remunerativo.
come ho scritto altrove, il direttore del Museo Egizio di Torino ha fatto i conti ed eliminato l’ufficio diritti per la commercializzazione delle immagini dei manufatti del museo. I ricavi erano un quarto dei costi, il tutto senza considerare la pubblicità ottenuta. Tutto qua.
L’idea di Franceschini è semplicemente quella di sovvenzionare con soldi statali i soliti intermediari.
Sul come sia stata scelta Chili ci sarebbe sul serio da approfondire…Non ho trovato evidenze (e ho cercato…) di gare e bandi, ma ho trovato i bilanci in rosso dell’azienda, fondata notoriamente, tra gli altri, da Stefano Parisi. A mio parere sarebbe stata l’occasione per potenziare la Rai e la piattaforma di Raiplay (non che poi si stava sicuri al 100% sull’efficienza dell’uso dei fondi).
Ma perché dobbiamo ogni volta re-inventare la ruota?
Non credo che Europeana possa in qualche modo far recuperare le perdite che ha subito il settore a causa della pandemia…