Io non seguo il calcio. Fino a febbraio mi informavo il lunedì mattina dei risultati della domenica, per sapere chi dei colleghi sbertucciare alla macchinetta del caffè; ormai non ho più nemmeno quella soddisfazione. Ma i riflessi pavloviani di Vittorio Bertola non appena capiti qualcosa in favore della Juventus mi hanno fatto sapere che la partita di ieri contro il Napoli non è stata giocata, perché l’ASL napoletana ha vietato la trasferta alla squadra partenopea, che aveva un certo numero di giocatori positivi al coronavirus.
Quello che ho capito dalla storia è che i tifosi sono pronti a tirare fuori le ipotesi più complottistiche possibili – uno ha scritto che il Napoli ha chiesto apposta all’ASL di bloccare loro la trasferta, perché altrimenti avrebbe dovuto giocare senza due giocatori chiave. Ho anche capito che la Juventus dovrebbe cambiare il social media manager, perché scrivere sabato “Juventus Football Club comunica che la Prima Squadra scenderà in campo per la gara Juventus – Napoli domani alle 20.45, come previsto dal calendario della Lega di Serie A.” significa gettare benzina sul fuoco, dato che si sarebbe potuto tranquillamente dire “ci atterremo alle deliberazioni della Lega Calcio” (oppure della FGCI, non chiedetemi queste minuzie).
Quello che invece non ho capito è perché il calcio segua regole tutte sue per quanto riguarda il comportamento durante una pandemia. Non può essere semplicemente per i soldi che girano. Mi scoccia fare il complottista, ma vedo una puzza di panem et circenses…
complimenti per la vista sinestetica :)
Roba da supereroi :D :D :D
my two cents (tifo Bologna: non dovrebbe servire precisarlo ma forse si): il calcio non segue regole “tutte sue”. Il calcio segue regole che si è dato in concordanza con CTS, autorità, associazione medici sportici e chi più ne ha più ne metta per far ripartire l’industria “calcio di serie A”. Esempio: vuoi far girare i tram? Tutti i “portatori di interesse stabiliscono e concordano un protocollo che dice: l’accesso alla zona del guidatore è interdetto (visto oggi sul 15) + tutti portano la mascherina + le vetture si disinfettano ogni tot +.. +… Tutti d’accordo? Ok, i tram circolano.
Ora vado alla reductio ad absurdum: sono un guidatore di tram e vado all’ASL dicendo “non sono sicuro che tutte le persone che salgono seguano le norme, o rischio di portare in giro persone che spargono il contagio”. Magari l’ASL mi risponde: ok, il tram deve circolare ma tu non devi aprire le porte del tram alle fermate.
Il Napoli invece ha accettato il protocollo, ma poi si è rivolta alla ASL che (per me) non poteva che dare la risposta che ha dato, altrimenti in caso si fosse scoperto che si era creato un focolaio, l’ASL poteva essere considerata responsabile. Così facendo, è come se avesse violato la clausola compromissoria dello sport (il vincolo di giustizia sportiva) che impone ai tesserati di rinunciare a rivolgersi alla giustizia ordinaria per le controversie inerenti l’attività sportiva, rimettendosi al giudice sportivo. Come dire: mi squalificano il centravanti, ho firmato la clausola compromissoria ma non sono d’accordo e vado da un giudice che impone che possa scendere in campo = casino puro.
In questo caso: ho firmato il protocollo ma demando lo stesso all’ASL la decisione. Pensa se invece la Juventus si fosse rivolta all’ASL di Torino dicendo “dovrei giocare la partita, ma non sono sicuro che sia una buona idea far venire qui persone che sono state a contatto con persone affette da Covid. Asl: pensi che sia una buona idea?” e l’ASL avrebbe risposto “col cavolo”.
@My two cents: in un thread sul socialino di nicchia che frequenti c’è chi ha scritto che il Napoli ha violato il protocollo firmato da tutte le squadre, non isolando i calciatori in una “bolla” (in pratica, mettendoli tutti insieme nel luogo dove si allenano senza farli uscire di là; alla peggio si infettano tutti tra di loro) ma lasciandoli a casa loro. Resta il fatto che una volta che l’ASL è entrata in gioco il protocollo non valeva più, e bisognava trovare una via d’uscita (e poi rifare il protocollo).
A mio parere il Napoli ha violato il protocollo innanzitutto rivolgendosi all’ASL (che è come rompere la clausola compromissoria), ovvero estendendo il parere ad una parte esterna. Poi il protocollo come dici tu è sicuramente migliorabile. Sarebbe stato diverso se l’ASL, motu proprio, avesse scritto al Napoli per qualunque motivo “non potete andare a giocare”: allora si che tutti avrebbero una bella gatta da pelare, perché il Napoli avrebbe avuto ottime ragioni (tutte le ragioni) per non partire.
è vero, ma in punta di diritto è un po’ difficile affermare che in caso di possibile malattia uno non si debba rivolgere all’ASL (mentre se è vero che i giocatori non erano stati radunati in una bolla allora il protocollo è stato comunque violato, e quindi la linea difensiva del Napoli cade)
Intervengo solamente perché hai scritto FGCI (federazione giovanile comunista italiana) anziché FIGC (federazione italiana giUoco calcio) :-)
Se in condizioni normali si può sospendere o rinviare una partita per motivi di ordine pubblico, e nessuno si accapiglia troppo su questo punto (piuttosto nel caso contrario, cioè la mancanza di intervento quando potrebbe essere utile, vedi Heysel 1985), mi sembrerebbe strano considerare pretestuoso un intervento dell’autorità sanitaria, per motivi sanitari, nel contesto di uno specifico accordo tra le parti in gioco (appunto) in periodo di emergenza sanitaria.
A quanto pare, infatti, il “Protocollo FIGC” indica espressamente che ad avere voce in capitolo siano il medico sociale (delle rispettive squadre) ma anche, e ovviamente, l’autorità sanitaria; in caso di mancata disputa di un incontro *ogni* decisione viene demandata al giudice sportivo, come da regolamento interno FIGC, che valuterà la consistenza della causa di forza maggiore (che, come si è visto, è espressamente prevista nel Protocollo in vigore).
Il resto, a me sembra solo, e tanto, fantacalcio, ma posso sempre essere smentito dai fatti, non c’è problema: non sono appassionato di calcio nemmeno io… ma non ho niente contro chi lo è, ho molti amici tra loro (semicit.) :-)