Il sottotitolo di questo libro (Renato Giovannoli, Come costruire la biblioteca di Babele , Medusa 2015, pag. 118, € 14, ISBN 978-88-7698-327-6) è illuminante: “a dispetto degli errori di Borges”. La borgesiana biblioteca di Babele infatti non funziona da un punto di vista architetturale, né con la versione originale in cui le stanze esagonali avevano una sola uscita né in quella emendata alcuni anni dopo in cui le uscite sono due. (E qui Giovannoli segnala che comunque la traduzione italiana di Lucentini è errata). Il libretto è una sorta di esercizio di stile, dove sono presentate le varie soluzioni proposte negli anni per salvare capra e cavoli e infine proposta quella ideata da Tommaso, figlio di Giovannoli e architetto, che ha ingegnosamente spostato le scale a chiocciola in modo tale da permettere una fruizione totale della Biblioteca. Ho scritto “esercizio di stile” perché non credo proprio che Borges fosse interessato a verificare la consistenza della struttura da lui ideata, e quindi applicare le stesse regole con cui Perec e Queneau giocavano non ha molto senso. Però il risultato è simpatico: insomma vale la pena di leggere il libro.