In questi giorni i casi di infezione da coronavirus per fortuna non sono molti, e non sembra che stiamo tornando alla crescita esponenziale di marzo. Certo, ci sono ancora tante preoccupazioni perché continuano a essercene, e soprattutto sembra che ora siano i giovani ad ammalarsi: non si sa se perché fanno meno prevenzione, perché gli anziani più deboli sono già morti o cos’altro.
Quello che però non capisco è lo stillicidio dei dati giornalieri. O meglio: capisco che i giornali debbano riempire lo spazio e quindi si mettono a scrivere ogni giorno “aumentati di tot / diminuiti di tot”, ma con fluttuazioni di questo tipo i numeri del giorno non servono a nulla. Sarebbe molto più utile usare la media mobile a una settimana: ogni giorno si tolgono i casi di otto giorni prima e si aggiungono quelli del giorno, dividendo per 7 il totale per avere la media sulla settimana. Una media mobile ha l’indubbio vantaggio di smussare i picchi casuali, oltre a quello di trattare automaticamente i possibili “cali del lunedì” dovuti al minor numero di tamponi effettuati nel weekend. Né è un concetto così alieno: sono somme sottrazioni e divisioni, mica formule esoteriche. E allora perché non vengono usate, se non in contesti specifici?
L’aritmetica è strumento del demonio!!!
da sempre, hai ragione …
pensa che guaio che ha combinato il mio concittadino fibonacci che ha portato in europa lo 0 … o non si stava bene e meglio senza?
Perché la media mobile rende infinitamente più noioso il dato da comunicare giornalmente. Non dimentichiamo che il giornalismo odierno non è un servizio di informazione, bensì di intrattenimento
concordo con la tua opinione
perchè queste notizie passano al pubblico tramite giornalisti e PR che è tanto se riescono a fare 1+1
mi sembra che anche chi passa i dati ai giornalisti non faccia questo sforzo, quindi forse non è solo colpa loro
Sono io complottista, oppure i numeri non indicano la stessa cosa ?
Almeno in Lombardia, fino ad un certo punto
contagiato = una persona che arriva in ospedale ( quindi con sintomi GRAVI ) e positivo al test
ora
contagiato = persona positiva al test, anche andata a cercare tra i contatti di chi ha febbre o altro.
Da quando nei dati indicano contagiati da sintomi e da screening, mi sembra che quelli con sintomi ( non si sa se lievi o gravi) siano intorno al 30% del totale dei casi comunicati.
Sarebbe interessante sapere quanti del restante 70% sviluppa la malattia, per sapere se si può fare prevenzione o semplice contenimento
non c’e’ alcuna uniformità e scienficità sui dati forniti ma a livello mondiale … tutto questa bailame di numeri saranno oggetto di 100a di pubblicazioni scientifiche nei prossimi anni, per chi rimarrà …
solo leggendo quegli articoli si potranno fare valutazioni sui numeri, per ora no .. si gurdano cosi piu o meno come i numeri all’otto
Mah, direi che i dati giornalieri sono utilissimi ed accuratamente selezionati, nonché rigorosamente standardizzati nella loro presentazione stupida.
Lo stato ha l’obbligo immorale di minimizzare e i giornali sono giustamente partecipi di questo grande sforzo comunicativo.
Quello che servirebbe è una accurata analisi degli attuali contagi ma il massimo che si può avere è “d’importazione”. Sarebbe utile capire quali attività o luoghi sono più a rischio, cosa va chiuso, cosa va fatto all’aperto, ecc. indipendentemente da chi ci perde soldi e prevedendo la possibilità che lo stato faccia almeno ogni tanto qualcosa di diverso dal dire che è sempre colpa dei furbetti della mascherina.
Ma sommare i dati di 7 giorni o chiedersi perché il weekend a Milano riduce pesantemente il numero di nuovi casi o perché il numero di tamponi cala e anche chi ha sintomi non riesce assolutamente ad averlo… sarebbe puro allarmismo!
Ahh, finalmente qualcuno ha fatto uno studio interessante, molto più significativo del solito incremento rispetto al giorno precedente o poco più https://portalcne.isciii.es/fdd/ ma non credo che arriverà in Italia neanche con titoli informativi tipo “Scienziati dicono che le tapas fanno male”.
Chissà , magari anche altre nazioni ci proveranno, per ora ho visto info statisticamente sensate solo per l’India.
Aggiungo (andando fuori tema): perché le “classifiche” sulle regioni/nazioni con più morti/contagiati non sono fatte dividendo i dati per la popolazione?
La cosa vale per la maggior parte delle statistiche riportate dai giornali; incidenti stradali, evasione fiscale, numero di barbieri… sempre valori assoluti… ma lo so già che Roma è più grande di Cuneo, non mi stupisco più di tanto…
Concordo con la necessità di cambiare metodologia e tempistiche.
Io suggerirei, però, una semplice comunicazione del totale settimanale e della percentuale di positivi sul numero di tamponi fatti. Il tutto accompagnato dal numero di ricoveri ospedalieri e tra questi di terapie intensive. Stop.
Una delle grandi storture dell’attuale sistema sta nel fatto che il giorno x comunicano i dati di un giorno y che oltretutto nemmeno esiste: vogliamo davvero credere che tutti i laboratori di analisi d’Italia analizzino i tamponi con le stesse tempistiche? Il sottoscritto è stato sottoposto a tampone due volte: la prima di mercoledì con esito di lunedì (!), la seconda in vista del parto della mia compagna (senza nemmeno ricevere l’esito, evidentemente perché negativo) e al momento del prelievo in questa seconda occasione parlavano di tempistiche vicine a una settimana.