Analisi post voto

Per la Calabria, penso si possano prendere a prestito le parole che don Lisander usa a proposito della morte di donna Prassede: quando si dice che si è votato, è detto tutto. Il risultato in Emilia-Romagna è più interessante. Che i pentastellati avrebbero fatto meglio a seguire l’intuizione di Renzi e non presentarsi nemmeno, è evidente: meno evidente è capire quanti voti siano passati alla Lega (o a Fratelli d’Italia) e quanti al centrosinistra.

La regione appare divisa, come del resto si immaginava, tra uno zoccolo duro sinistrorso nella pianura centrale e una forte componente di destra negli appennini e agli estremi, non solo Piacenza ma anche Rimini; il Papeete conta. L’altro risultato interessante è che Bonaccini non ha avuto il contraccolpo della riconferma, il che mi fa immaginare che in fin dei conti la regione non era stata governata così male anche se non si poteva fare gli esami ospedalieri di domenica.

I confronti con il 2014 mi paiono poco utili, perché c’era stata un’affluenza così bassa che i numeri sono completamente cambiati; ricordate inoltre che nel 2014 Salvini stava ancora preparando la sua rincorsa. Guardiamo invece le europee dell’anno scorso, dove l’affuenza era praticamente la stessa (67,3% contro il 67.7% di ieri). Bene: si vede che nonostante la lista Bonaccini (che potrebbe avere intercettato il voto dei pentastellati non di destra) il PD ha incrementato i consensi di tre punti percentuali, mentre la Lega ha perso quasi due punti; nonostante l’ulteriore crollo di Forza Italia, chi ci ha guadagnato di più è FdI. Immagino che nei social si parlerà poco di questi dati specifici, ma ho come il sospetto che nelle segreterie saranno molto considerati; non so a cosa porteranno nella Lega, mentre immagino che la strategia dell’opossum di Zingaretti continuerà.

(Una volta o l’altra dovrei dire qualcosa sulla campagna elettorale di Giorgia Meloni che ha deciso di cavalcare consapevolmente la campagna “fate i memi contro di me, che così guadagno voti”…)

Ultimo aggiornamento: 2020-01-27 10:30

7 pensieri su “Analisi post voto

  1. Bubbo Bubboni

    Umm, credo che l’unica cosa di cui si parlerà saranno le sardine: cosa (provare a) farne, se farne altre “spontanee”, ecc.
    Il resto mi pare ininfluente a tutti i livelli.

  2. Mestesso

    Così ad occhio (quello che mi rimane, ho avuto anche io un distacco di retina con lacerazione :-() direi che l’alta affluenza ha aiutato non poco il PD, che ha sofferto molto dalle astensioni ultimamente, causa Renzi. Tolto lui, certe cose riescono più comode (tipo dare una linea più credibile al generico “non siamo la lega”). Le sardine hanno certamente influito parecchio sullo smuovere l’astensionismo di sinistra, se fossi Bonaccini me le terrei buone.

    In Calabria ha vinto il Gattopardo, ovviamente.

    Sappiamo anche che questa legislatura durerà parecchio: dopo le elezioni un bel pò di gente perde il posto ed è senza backup.

    1. .mau. Autore articolo

      ma quella del distacco della retina è un’epidemia!
      Come ho scritto, l'”alta affluenza” è quella dell’anno scorso, e comunque ci sono stati movimenti non solo interni.

      Che questa legislatura durerà molto è un fatto; che il PD colga la palla al balzo è meno probabile.

  3. enrico delfini

    un altro aspetto va indagato. i voti ai candidati presidente sono più dei voti di lista. Nel caso di Bonaccini 1.195mila a fronte di 1.040mila voti alle liste collegate. Ma anche la Borgonzoni ha raccolto 1.014mila voti ,32mila in più dei voti delle liste collegate. La prima spiegazione avanzata è stata quella di voti pentastellati in cui è stato indicato un presidente diverso da Benini. Ma questo spiega poco più di 20mila voti. Rimane il mistero di perchè qualcuno dovrebbe fare la croce su un presidente, senza indicare nessun partito di quelli che lo sostengono.
    Sempre escludendo giochetti in fase di spoglio, cui non voglio nemmeno pensare

    1. .mau. Autore articolo

      bisognerebbe controllare il numero totale di voti solo al presidente (leggasi, la differenza tra la somma dei voti ai partiti e quella dei voti ai candidati presidente). Una volta capitava qualcosa del genere con M5S, perché tanti votavano il candidato presidente scordandosi di mettere il voto anche alla lista (e infatti ormai tutti i candidati presidenti hanno un simbolo diverso). Poi bisogna capire quanti sono i voti di lista contestati… Io però non ho voglia di entrare così nel dettaglio.

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