[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
(Eric J. Adams, Cosmic Fever, Black Rose Writing 2019, pag. 275, € 6,30, ISBN 978-1-68433-330-1 (cartaceo) )
Leggendo la prima parte del libro, inutilmente didascalica, mi sono chiesto quale fosse il punto dell’autore, perché era chiaro che ce ne fosse uno. Lo stesso con la seconda parte, quella in cui tutto sembrava essere cambiato per il meglio dopo la scoperta della Teoria del Tutto. Solo alla fine della terza parte, quella che parte dalla scoperta che la teoria era errata e tutto cascava a pezzi, ho finalmente capito cosa Adams voleva scrivere. (Per la cronaca, la quarta parte è giusto un breve post scriptum, e la spiegazione della TdT non ha alcun senso scientifico, ma quello non è certo un problema in un’opera di narrativa). A parte il forte accento sulle religioni monoteistiche e sulle loro differenze e contraddizioni, quello che succede è che le vite dei protagonisti, che si incrociavano man mano che il racconto si dipanava, venivano definitivamente intrecciate. La Teoria del Tutto non era insomma tanto (o solo) scientifica quanto per così dire umanistica. Quelle trenta pagine hanno risollevato il romanzo, e in effetti la terza parte in generale mostra come gli avvenimenti non siano mai davvero polarizzati e c’è sempre qualcosa di inaspettato; resto però dell’idea che la parte preparatoria è troppo lunga e pedante.