Von der Layen e i pentastellati

Insomma Ursula von der Layen ce l’ha fatta a diventare presidente della Commissione Europea, anche se al pelo: ha superato la maggioranza richiesta per nove voti… e ci sono stati a suo favore i 14 voti di M5S. Come probabilmente sapete, i pentastellati hanno fatto una legislatura di opposizione per principio: in quella piccola parte che ho seguito direttamente, la direttiva sul copyright, M5S come anche la Lega non mi sono sembrati avere una posizione definita sul tema, salvo qualche rara eccezione come Isabella Adinolfi.

Come mai questo cambio di rotta, tra l’altro in una legislatura in cui M5S non è riuscito a formare un gruppo parlamentare e quindi conta virtualmente nulla? Io sono un gran peccatore e mi chiedo se per puro caso non abbiano fatto una scommessa per ottenere un posto da commissario e uscire quindi dalla sindrome “zero tituli” che al momento condividono con il partito di Salvini: paradossalmente il PD è messo meglio, con la presidenza – anche se solo per metà legislatura – di Sassoli; anche nelle commissioni parlamentari i due italiani eletti presidenti (Tajani e Gualtieri) sono FI e PD. Inutile ricordare che M5S non ha grandi nomi da spendere: alla fine c’è il rischio che arrivi un posto di peso politico scarso, insomma. Vedremo.

Ultimo aggiornamento: 2019-07-17 10:25

Un pensiero su “Von der Layen e i pentastellati

  1. Bubbo Bubboni

    Volevo dire che mi sembra sbagliato comparare cariche con cariche. La tale nazione ha contrattato il rinvio della saccagnatura economica fino a quando avrà il piacere di indire elezioni in cambio di accettare un pacchettino democraticamente stabilito e composto. Tutto sommato non hanno neppure negoziato male.

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