Devo confessare che quando Anna mi ha portato a vedere il film (il mese scorso, ma io sono lento…) ci ho perso un po’ di tempo per capire che “vice” non era il vizio ma il vice(presidente). Premesso che non ho capito come Christian Bale sia riuscito a calarsi nei panni di Cheney, che dire del film? Io mi ricordavo un po’ di cose, dalla figlia lesbica al suo prendere de facto il posto di Giorgino Bush (Sam Rockwell è stato perfetto!) Quello che non sapevo, e che a mio parere è il punto fondamentale di un film molto schierato come questo, è tutta la parte della dottrina politica che Cheney aveva preparato già prima della vicepresidenza, e che è quella che poi ha portato al cambiamento estremo del bilanciamento tra i poteri americani come si è poi visto con Obama ma soprattutto con Trump.
Il film termina brutalmente con un discorso di Cheney direttamente agli spettatori, con il postscriptum durante i titoli di coda che chiarisce ancora di più la volontà del regista Adam McKay. Detto tra noi, non credo però che sia riuscito nel suo scopo: questo è il tipo di messaggio che arriva solo a chi è già d’accordo…
Ultimo aggiornamento: 2019-03-01 09:22