L’incendio scoppiato domenica sera in Bovisasca a Milano (oh, io la puzza ho iniziato a sentirla solo mercoledì sera, e dire che abito a tre chilometri in linea d’aria…) fa finalmente venire a galla un annoso problema. No, il problema non è che casualmente tre giorni dopo il controllo dei vigili che hanno scoperto che quel capannone era abusivo è tutto bruciato. Quello è un problema annoso ma ben noto. Il problema è il riciclo della plastica in particolare e del resto in generale. Perché è bello dire che i comuni sono virtuosi e riciclano più del 50% dei rifiuti (ma già qua mi piacerebbe sapere se nel riciclo è anche compreso l’incenerimento). Ma se poi scopriamo che tutta la fatica che facciamo per separare la plastica e magari lavare i contenitori sporchi non serve a nulla perché poi di questa plastica non ce ne facciamo nulla da quando la Cina non la vuole più, ci sentiamo un po’ presi per il culo…
Tra l’altro ne parla anche il Corsera .
Se nel riciclo comprendenssero l’incenerimento la percentuale sarebbe del 100%. Detto ciò, leggendo la storia del blocco della Cina che crea problemi possiamo proprio sentirci presi per i fondelli, visto che il tanto elogiato riciclo di fatto non esiste, perché spedire plastica usata in Cina non lo chiamerei riciclo
Considera che comunque separare i rifiuti non ha il riciclo come unico scopo, ma anche lo smaltimento differenziato (anche se questa precisazione non cambia il senso al tuo post).
Come detto sopra bisogna intendersi sui termini, ma a parte la definizione della parola riciclo a me importa far passare il messaggio che non è mai inutile separare alla fonte la tipologia di rifiuti.
Qualunque strada si scelga (tritare e rifondere tutto per fare una plastica mischione di bassa qualità, trafilarla per fare una fibra sintentica per usi industriali o bruciarla in modo controllato per produrre energia…) è sempre meglio che riempire un buco per terra, per poi chiuderlo, aprirne un altro e via così (o buttarli in mare).
A meno che non vogliano prenderci per il culo, sottinteso.
Un lungo e dettagliato articolo (ma di parte industraile…) lo si trova sul Sole, con diversi dettagli che non conoscevo:
https://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2018-10-15/raccolta-rifiuti-l-italia-sommersa-la-paralisi-totale-174019.shtml
mi stupisce questa frase: «Le cartiere che usano carta riciclata hanno bisogno di un inceneritore per eliminare la spazzatura che i cittadini disattenti mescolano nei cassonetti della carta (come per esempio le buste di plastica che avvolgono le riviste o come la plastica dei cartoni del latte)».
A Milano hanno fatto una campagna a tappeto per far buttare i cartoni del latte con la carta. Magari hanno dei sistemi per separarli a priori, ma non ci giurerei…