Sabato scorso Vittorio Bertola si è lamentato su Facebook dell’ultima trovata della giunta dei suoi ex-colleghi: abolire il biglietto cartaceo per i mezzi pubblici e obbligare ad avere una tessera a quanto pare personale. Leggendo perlomeno la pagina GTT al riguardo mi pare abbastanza chiaro che la tessera è personale; in effetti Bertola si lamenta per i problemi di privacy legati all’innovazione.
Io personalmente ho dubbi di ben altro tipo. A me può capitare di essere a Torino una volta l’anno. Finora non c’erano molti problemi: arrivavo, compravo il biglietto del tram, e andava tutto bene. Ora, a meno che io non riesca a passare a Torino entro il 30 aprile e sperare che quelle gratuite non siano esaurite, da gennaio 2019 dovrei spendere cinque euro per comprare una tessera che sicuramente dimenticherò la prossima volta che tornerò.
Qual è la logica di tutto questo? Non lo so. Per dire, a Milano – a parte che i biglietti cartacei continuano ad esistere, e a parte che la card ricaricabile non è personale – posso comprare un biglietto anche con un SMS. A Torino nulla di tutto questo. Qualcuno sa spiegarmi il perché?
Ultimo aggiornamento: 2018-04-08 19:51
La spiegazione generale è che la dirigenza GTT non è in grado di fare il suo lavoro.
Quello che vedo io è che non esiste interesse a combattere l’evasione. Inoltre dal punto di vista polico si considera il trasporto pubblico un servizio sociale per le categorie più disagiate che non si possono permettere l’automobile. Antico vizio torinese, purtroppo. Negli ultimi anni la lotta all’evasione, anche per questo è stata di facciata. Il bigliettaio fisso su una linea problematica come il 4 aveva portato ad avere risultati eclatanti ma è stato tolto e si è ritornati al trasporto immondizia.
A questo punto l’utilizzatore occasionale dei mezzi pubblici non è di interesse. Del resto l’eliminazione del 15 corse è un chiaro segno del voler allontanare gli utilizzatori occasionali.
togliere il 15 corse può anche avere un senso (a parte che se non sbaglio sono dovuti correre ai ripari con un biglietto multi-giornaliero che è sì più caro ma non tanto di più). In pratica cerchi di fidelizzare gli utenti spingendoli a prendere un abbonamento, che tra l’altro come fai notare ti fa fare meno fatica a controllare l’evasione (ce lo diceva già la buonanima di don Bellone quando facevo il liceo, e spiegava il perché esistono gli abbonamenti studenti :-) ) Quindi la combo “biglietto singolo caro” / “abbonamenti” può funzionare. Ma “biglietto singolo caro” significa magari 2 euro e mezzo con un giornaliero a 4 e mezzo per la stessa ragione di cui sopra, non 6,70 euro (5 della scheda che tanto a quel punto è come se fosse usa e getta più 1,70 del biglietto)
c’è una spiegazione semplice ma molto triste: l’investimento fatto per l’infrastruttura delle “tessere elettroniche” è stato ciclopico e, allo stesso tempo, la tecnologia è stata scelta da un qualcuno che non aveva le idee particolarmente chiare (sulla tecnologia medesima e/o sulle modalità d’uso dei mezzi pubblici).
i carnet usa e getta hanno un livello di sicurezza così drammaticamente basso che è come se bastasse dire al bigliettaio “si, ho il biglietto, grazie”, quindi non possono essere mantenuti. in generale la sicurezza è così bassa che, oltre alla tessera, per oltre un anno è stato necessario portarsi appresso la ricevuta cartacea che confermava l’acquisto del titolo di viaggio.
il pessimo investimento tecnologico ha creato un sistema è così poco flessibile che i biglietti “mensili” non sono mensili, sono per “aprile 2018” o per “i 30gg a partire dal 27 marzo 2018″(novità) e, a quanto si è capito, il tutto è fatto così male che, a meno di non buttare tutto e rifare da capo, non c’è modo di eliminare i limiti.
@DG: il problema di un investimento tecnologico malfatto ce l’abbiamo anche a Milano (e se vuoi lì abbiamo il vantaggio che molte aziende di trasporto interurbane non hanno i soldi per dotare i bus di lettori di tessera, quindi i biglietti cartacei resistono). Però, come scrivevo nel post, hanno deciso di vendere i biglietti anche con SMS e app; mi sembra un equo compromesso.
qui l’investimento tecnologico è stato fatto prendendo spunto da una lunga lista di organi genitali di vari mammiferi e rettili. specialmente considerando che non è esattamente una tecnologia rivoluzionaria, si poteva “chiedere aiuto” a qualcuno che aveva già sperimentato (tipo MEZZA EUROPA). presumo che, esattamente come per il dispositivo del controllo della posizione dei mezzi, lo scopo primario fosse foraggiare l’azienda di qualche amico, e che la reale funzionalità del progetto fosse una lontana secondaria.
I mensili sono fatti in quel modo perchè devono avere lo stesso periodo di abbonamento degli abbonamenti Trenitalia Formula.
non è una questione di periodo. è una questione di meccanismo: in una tessera può stare solo un singolo mensile e viene registrato nella forma “data di scadenza”. di conseguenza non posso comprare un mensile da usare in un mese di mio gusto né posso comprare due mensili, uno da usare ad aprile ed uno a maggio. il motivo, poi, è indiscutibilmente un complesso misto di limiti tecnici e di burocrazia, ma tant’è.
Io ho anchwe la tessera GTT per i parcheggi a barriera. Era stata fatta prima del BIP ed oltre ad avere i contatti ha anche un RFID che apriva la metro. Li’ potevo caricare (e forso posso ancora) piu` abbonamenti. Ma sui mezzi Trenitalia non potevo usare la tessera.
In realtà “l’abolizione della carta” è più uno slogan che la realtà. Da luglio rimarranno in vendita dei biglietti singoli e dei giornalieri “Chip On Paper”, oltre ai tour da 2 o 3 giorni. C’è tutto qui:
http://www.nuovasocieta.it/gtt-luglio-aumento-del-biglietto-nuovi-abbonamenti-base-allisee/
ah, ecco. (Compresa la differenza di prezzo tra biglietto giornaliero cartaceo e su card, il che di nuovo ha senso). Però se io mi trovo scritto sulla pagina GTT “da luglio 2018 il biglietto di carta sparisce” io capisco un’altra cosa.
Qualcuno riesce a farmi una card entro aprile? :-) (al più gli mando una scansione di carta d’identità, tanto ce l’hanno cani e porci)
In Olanda hanno fatto la stessa cosa diversi anni addietro. Il risultato è che è più comodo se prendi il bus nella tua città (perché hai una carta ricaricabile) ma orrendo se devi prendere il bus nella città accanto (perché l’unico modo di farlo è prendere una carta ricaricabile, pagando l’una tantum per ogni città dove devi prendere il bus.
Uguale a Londra (ma non in altre città inglesi) dove per prendere la metro devi avere la Oyster card (in realtà la Oyster la stanno pian piano eliminando, ma quella è un’altra discussione).
Uh, ma perché non vai sull’apposito sito e ti fai spedire la card a casa? Ti arriva con anche un biglietto omaggio già caricato. (oltre alla scansione della C.I. serve una foto)
perché non sono un residente piemontese, mi pare ovvio!
Ah, vero. Gli extracomunitari devono rivolgersi ai centri di identificazione specifici.