Leggo che il parlamento polacco ha approvato una legge che condanna fino a tre anni chi definisce “polacchi” i campi di sterminio nazisti o sostiene una complicità della Polonia nei crimini del Terzo Reich.
Non so cosa succederà se qualcuno scriverà “i campi di sterminio che Hitler fece costruire nel territorio polacco e nei quali vennero anche assoldati cittadini polacchi come addetti”: per fortuna, almeno per il momento, non mi devo porre il problema. Quello che però non capisco è perché – nel caso di affermazioni false – non sarebbe bastata una denuncia per diffamazione. O meglio: capisco che quella legge nasce per dimostrare chi è il più forte.
Ultimo aggiornamento: 2018-02-01 10:39
Il parlamento (e il governo) polacco sono in mano ad un partito ultra-nazionalista e populista che le nostre destre gli fanno un baffo.
Quindi la notizia è forse triste ma non particolarmente sorprendente. :-(
infatti non sono stato per nulla sorpreso :-)
Direi che vi sono due motivi validi: l’uno, che probabilmente la legge polacca prevede pene assai inferiori ai tre anni per il reati di diffamazione; l’altro, che la la diffamazione è un’altra cosa.
gli è che non mi veniva in mente quale sia il reato nell’affermare il falso.
La stupirò, ma affermare il falso -almeno qui, nel Bel Paese- NON è un reato.
(in effetti avrei dovuto immaginarlo, visto quello che si legge)
Peccato! Altrimenti si sarebbe potuta sapere la verità sulla giustizia.
Personalmente l’ho ribattezzata “legge della coda di paglia”.
però si potrà continuare a parlare di pogrom condotti dai polacchi