ma ci vuole ancora un mese?

Il mio pensiero sul referendum costituzionale prossimo (ma non troppo) venturo l’ho già espresso su Medium e non perdo tempo a ripeterlo. Tanto in tutta onestà non penso che in nessun caso ci saranno davvero cataclismi immani.
Però continuo a stupirmi di vedere miei conoscenti tipicamente posati che su Facebook scrivono status apocalittici su cosa succederà se prevarrà la scelta opposta alla loro. I sostenitori del NO temono scenari in cui senza né mah né beh arriveremo a una dittatura (di Renzi o di beppegrillo™; la possibilità che il famigerato combinato disposto porti a un regime Salvini non mi è mai apparsa), mentre quelli del SÌ bollano gli avversari come biechi oscurantisti che vogliono che non si cambi nulla per poter continuare a dire che si farà qualcosa di meglio prima o poi, ma soprattutto poi. Il tutto tralasciando le invettive “vuoi mica votare come X/Y/Z?” (e io che pensavo di votare su una riforma costituzionale, e non su chi buttare giù da una torre).
Quello che mi preoccupa davvero in tutto questo è che pensavo di essermi oramai abituato al becerismo pentastellato che ha portato a un nuovo livello il berciare sulle simpatie/antipatie e non sui fatti, ma temo che per le prossime politiche scenderemo ancora più in giù.

Ultimo aggiornamento: 2016-11-07 17:30

4 pensieri su “ma ci vuole ancora un mese?

  1. Bubbo Bubboni

    Sono passato in Italia e anche io rilevo più o meno gli stessi problemi.
    Credo che la “colpa” sia l’incapacità diffusa di vedere le cose politicamente. Per cui cercare di inserire le scelte alla base della tale legge in un contesto diventa subito complottismo.
    Inoltre c’è il solito problema di voler trasformare le baggianate della propaganda presente e passata in qualcosa di coerente ma inventato di sana pianta da ciascuna persona.
    Comunque temo che “il meglio è nemico del bene” sarà una cretinata concettuale che durerà ben di più del suo omologo “lasciamolo governare” che mi pare ora sia scomparso.
    Ah, mi ha anche colpito non vedere manifesti (pensavo che le città fossero ricoperte di cartelloni SI/NO) e sentire a che punto è arrivata la radio. Non credevo che si potesse arrivare a tali livelli di sudditanza comunicativa senza avere anche una dittatura formalmente dichiarata.

  2. nicola

    Diciamo che con il SI si pongono le basi per una eventuale dittatura. Certo, se abbiamo presente quelle del secolo scorso, sbagliamo. Quelle sono visibili e non fanno comodo a nessuno. Ce ne sarà un’altra meno visibile. Hai ragione comunque su un punto: non succederà nulla, apparentemente. Fra qualche anno staremo un po’ peggio e non sapremo perché.

  3. Apis

    Mi sono letto il tuo articolo su medium, grazie per il lavoro che hai fatto, molto chiaro e ben argomentato.
    Ovviamente sono di parere opposto al tuo …ma anche io non devo convincere nessuno!
    E sono anch’io convinto che non succederà nulla di terribile qualunque sia l’esito della consultazione
    A casa ne ho parlato coi miei due figli maggiorenni (da poco) e anche in quel caso ho cercato di dare loro le informazioni per decidere, senza influenzarli in un senso o nell’altro (anche se poi di fatto la cosa è quasi impossibile).

I commenti sono chiusi.