“Non eletto dal popolo”

Ieri Ignazio Marino, con la scusa della presentazione del suo libro “Un marziano a Roma” (eppure mi pare di avere già sentito quel titolo…) ha fatto una conferenza stampa dove tra l’altro ha detto che non può giudicare l’attuale commissario della città di Roma, Francesco Paolo Tronca, «è stato indicato monocraticamente da un capo del governo non eletto dal popolo.» Ho sentito l’audio, quindi so che il virgolettato è reale.

Finché a parlare del capo di governo non eletto dal popolo sono pentastellati, leghisti o Berlusconi io non ci faccio nemmeno più troppo caso: non faccio fatica a immaginare l’ignoranza nei primi casi e la malafede nell’ultimo. Per quanto si sia cercato di forzare la Costituzione mettendo il nome del candidato premier nelle liste elettorali, nel sistema politico repubblicano italiano non vi è mai stato alcun obbligo al riguardo. Però sentirlo dire da Marino mi rafforza nella certezza che ormai ci siamo giocati anche lui. Ci credo che Renzi sopravviva alla grande.

Ultimo aggiornamento: 2016-12-11 09:20

12 pensieri su ““Non eletto dal popolo”

  1. Mauro

    Effetti di un ventennale lavaggio del cervello berlusconiano: lui ha convinto gli italiani che il PdC è eletto dal popolo (anche gli italiani a lui avversi, sì).

  2. S.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Commissario_prefettizio
    “Il commissario, di solito un funzionario della carriera prefettizia, è nominato a seguito dello scioglimento del consiglio comunale o provinciale con lo stesso decreto di scioglimento, adottato dal Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dell’interno, in esito ad una procedura avviata dal prefetto competente per territorio.”

    Quindi Renzi, almeno formalmente, non c’entra neppure.

  3. mfisk

    Mi scusi, ma non avendo sentito l’audio mi viene un dubbio: c’era o non c’era la virgola, dopo “governo”? In altre parole, quello non eletto dal popolo a cui si riferiva Marino è Renzi o Tronca?

    1. .mau. Autore articolo

      @mfisk: mi è stata fatta la stessa obiezione in privato. Garantisco che non c’era alcuna pausa che potesse far immaginare una virgola.

  4. Bubbo Bubboni

    Umm, la logica mi pare incerta.
    Anche facendo finta che non si parli di politica ma solo di burocrazia, con i conseguenti aggiustamenti logici e linguistici, il tale era stato eletto per un incarico di tipo locale dall’elettorato di competenza.
    Vero che, continuando con la logica burocratica, nessuno è mai stato eletto direttamente dal popol tutto a quel ruolo (e meno male!) ma questo non era neppure stato eletto per una rappresentanza a livello nazionale.
    Sbaglio o è il primo di questo tipo nel periodo seguente alla nomina di Badoglio?
    Ma poi c’è un modo approvato dal partito per definire questo diverso convolgimento del popol tutto nella scelta del duce che alla ricchezza li conduce?

      1. Bubbo Bubboni

        Vero! Vero! Il primo fu Ciampi e anche allora ci furono le critiche perché non era eletto! E la “soluzione/scusa” fu che si trattava di un governo “tecnico” e “di transizione” (non ricordo per che grave calamità di altra natura che richiedeva subitosubito uno giustogiusto come il tale).

        Per Windows M ci fu la nomina a senatore a vita poco prima di accedere al sacro seggiolone però, magari proprio con l’intenzione (non obbligatoria) di rimediare alla carenza di investitura ad organi nazionali e, anche qui, con l’utile e necessario paravento di qualche altra calamità e disgrazia pronta per l’occasione.

        Insomma, se si guarda la cosa sul piano politico, un [MA COME E’ LECITO CHIAMARLO?] c’era e c’è. Allora richiese delle calamità per “attenuare” il [BOH? QUELLO CHE E’] ma adesso che la crisi è finita e il popolo è ricco e sazio non sarebbe opportuno scendere dal trono e farsi trionfalmente votare?

        Però vedendo la fatica di scegliere come mettere la data delle elezioni amministrative (prima o dopo la fine delle scuole, con ballottaggio balneare o montano, ecc.) in modo da democraticamente rammazzare qualche voto in più… magari c’è proprio della colla su quel seggiolone!

  5. Isa

    Questo ritornello che «non ci fanno più votare» – ritornello in senso quasi letterale, ne approfitta anche Daniele Silvestri nell’ultimo singolo – lo sento ormai da destra e da sinistra, da colti e incolti, da appassionati di cose politiche e da grandi disinteressati: troppo per non concordare con Mauro. Poi guardi le percentuali dell’astensione e ti chiedi dove sono, tutti questi innamorati delle urne.

    1. .mau. Autore articolo

      @isa: scommetto che ti diranno “visto che non ci fanno votare, non andiamo”.

  6. layos

    Non eletto dal popolo è facilmente riferibile al fatto che non è nemmeno un parlamentare della Repubblica (ed è la cosa a cui Marino si riferisce sempre parlando di Renzi). Nulla a che vedere con il suo ruolo di capo del governo.

    1. Isa

      Ma siamo sempre lì: non è né il primo né l’ultimo capo del governo che non è parlamentare della Repubblica. Giudichiamolo nel suo merito di mitomane incapace ;)

      1. un cattolico

        Che peraltro dovrebbe essere un titolo di merito e non di demerito (minor accumulo di emolumenti/indennità/come caspita si chiamano a parità di risultati). D’accordissimo sul mitomane, sull’incapace non sono in grado di valutare, ma la sensazione è quella purtroppo.

I commenti sono chiusi.