Oggi pomeriggio sto per uscire dall’ufficio per prendere i bimbi all’asilo, quando vedo che è di nuovo iniziato a piovere. Prendo tutta la roba di emergenza che tengo in ufficio: la giacca a vento, l’ombrello e il cappellaccio giallo che mi avete visto indossato su qualche avatar ed esco nel momento peggiore del temporale: l’idea è riuscire ad arrivare a casa, prendere i k-way dei bimbi e arrivare prima che chiuda. Sono abbastanza al pelo ma ce la posso fare. Nei duecento metri fino al passante mi inzuppo pantaloni scarpe e calze. Scendo nel passante e scopro che oggi c’era sciopero dei treni, sciopero che è sì finito da 25 minuti ma che non fa vedere nessun treno per un altro quarto d’ora. Risalgo in piazzale Oberdan, non vedo nessun 9 all’orizzonte (alla fine è arrivato con me) e così cammino a buon passo fino a Repubblica, dove prendo la metro e vado direttamente all’asilo: non ho più tempo per il passaggio a casa.
Beh, cosa c’è di positivo? Tante cose. Fossi uscito dieci minuti prima avrei preso la bicicletta che invece ho lasciato al riparo, e mi sarei inzuppato sul serio. Poi all’asilo c’era il padre della compagna di classe di Cecilia che era in macchina e ha portato i due vandali sotto casa. Dite nulla…
Ultimo aggiornamento: 2015-06-16 18:28