I giornali e il prestito elettronico

Ieri – e immagino non fosse un pesce d’aprile – mi è arrivata una comunicazione dal portale milanese di MLOL (Media Library On Line, il circuito bibliotecario elettronico) che segnalava come Il Sole – 24 Ore ha sospeso la distribuzione elettronica del giornale alle biblioteche. Le voci dicono che «La ragione di tale sospensione sembra essere la contrarietà dell’editore all’accesso remoto degli utenti della biblioteca alla risorsa». Contemporaneamente il gruppo RCS ha deciso di modificare i propri abbonamenti elettronici «inserendo vincoli non compatibili con le esigenze e gli standard che dovrebbero caratterizzare i servizi di una biblioteca pubblica.». In pratica, oltre a non ammettere più di una lettura contemporanea per licenza (il che non è nulla di strano), RCS ha messo un vincolo al numero massimo di utenti diversi che in tempi diversi fruiscono della risorsa. Pensate a un libro cartaceo sul quale venisse scritto “dopo il trentesimo prestito bisogna aspettare un anno per poter di nuovo usufruire del libro”…

Confesso che io manco sapevo che MLOL avesse anche i giornali nella sua offerta (lo uso solo per gli ebook), ma vedo che la cosa sembrava avere un certo qual successo, tanto che alcuni editori non apprezzano la perdita di lettori dovuta alle biblioteche. Bell’idea, vero?

Ultimo aggiornamento: 2015-04-02 09:37

12 pensieri su “I giornali e il prestito elettronico

  1. un cattolico

    Dall’articolo da te citato:

    «Il Sistema Bibliotecario Cuneese ha deciso di non rinnovare le licenze in scadenza del Corriere della Sera e di dirottare le risorse su nuove licenze per La Repubblica, molto più consultata»

    Incredibile quanta gente legga un giornale pessimo come Repubblica :(

  2. mestesso

    Il problema di fondo è che non esiste uno standard specifico per determinare il numero dei lettori delle e-pubblicazioni se non quello della vendita 1:1 (un file una persona) per la determinazione del numero dei lettori ai fini pubblicitari.

    L’effetto finale è che una licenza 1 a molti come quella data alle biblioteche è unicamente una perdita per l’editore (se questa ha successo).

    1. .mau. Autore articolo

      no, quello non c’entra un tubo, (a) perché si sa esattamente quali utenti leggono e-giornali e (b) perché comunque MLOL ti impedisce di fare leggere contemporaneamente una risorsa a due persone. Anche con gli ebook soft-DRM, che alla fine ti rimangono (a differenza di quelli col DRM hard) c’è un vincolo nella distribuzione.

      1. mestesso

        Nella determinazione dei lettori il computo non viene fatto (solo) da chi produce ma anche da chi (consorzio di agenzie pubblicitarie) determina la readership. In pratica significa che il consorzio mica si fida ciecamente di quello che dicono gli editori e prevede controlli e rilevazioni autonome. Ora con N piattaforme digitali incompatibili fra loro questa parte di controllo è come dire, nebulosa, e non viene stimata del tutto dal consorzio che a questo punto determina arbitrariamente chi e quanto legga cosa (il famoso 1:1).
        That’s it.

          1. mestesso

            I giornali sono passati al digitale nelle biblioteche per risparmiare sulla distribuzione. Fatto salvo che le biblioteche pagano X per i giornali, io editore aumento il guadagno saltando un intermediario. Va da sè che un giornale cartaceo si autolimita come numero di lettori. Anche se col digitale i costi non aumentano con l’aumentare dei lettori, o lo fanno marginalmente, senza limiti si cannibalizza il mercato.

            Oddio, dal russo uno piglia tutti i maggiori quotidiani alla mattina presto, per cui…

          2. mestesso

            ooopps, era per il commento sotto di nicola.
            Per i quotidiani (forse) è una sola, non li conosco tutti. Cmq, uno dei motivi percui non prendono per buoni suddetti valori è anche il fatto che basta veramente poco per creare finti lettori col digitale. Con la carta non si sgarra…

  3. nicola

    Per quello che so, nessuno perde nulla. I giornali litronici sono pagati: X utenti contemporanei per un contratto di Y giorni, come per gli ebook col DRM della biblioteca. Mio padre li consultava. Poi per un lungo periodo i giornali litronici sono spariti, forse per un laborioso cambio tenico-organizzativo. Ora sembrano ricomparsi. Qualcuno però guarda al futuro: RCS, per esempio. Ma toglierli da lì ha come unico risultato quello di perdere lettori, anche cartacei. Non conosco nessuno che, una volta passato al digitale gratis, ritorna al cartaceo/digitale a pagamento.

      1. nicola

        litronico = elettronico, in questo caso “versione digitale”. Me lo ha trasmesso mio padre, se non ricordo male. Non so se è una sua invenzione.

        1. un cattolico

          :D ah ok, solecismo consapevole, frutto di apocope, epentesi e sincope. :p

          Auguri di una serena e santa Pasqua a tutti e ventuno i lettori e a Maurizio!

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