per sempre… si fa per dire

Premessa: so fin troppo bene che la guerra delle tariffe telefoniche di questi anni è arrivata a un punto insostenibile, ed è solo naturale che le aziende si siano accorte della cosa e tornino ad alzare i prezzi. Non è piacevole, ma è legale.
Quello che mi sa che non sia troppo legale è però quello che stanno facendo Wind, con la sua tariffa All Inclusive Digital, e Vodafone, con la sua Smart 350 limited edition, che stanno aumentando i prezzi con la scusa di offrire più servizi. Peccato che la prima strombazzasse una tariffa bloccata per cinque anni e la seconda addirittura “per sempre”. (Nota: è possibile che tra poco Tim e Tre facciano qualcosa di simile. Il commento sarebbe esattamente lo stesso). Si può leggere qualcosa in più su Altroconsumo.

Forse Vodafone riuscirà a sfangarla con più semplicità, perché il “per sempre” è un termine così generico che qualche avvocato riuscirà a dimostrare che non può essere un vero vincolo contrattuale e l’offerta può essere “discontinuata”, come direbbero in pubblicitariese. Con Wind la vedrei più difficile: se io avessi preso l’offerta Wind, probabilmente avrei stabilito che 2 GB di traffico dati al mese erano più che sufficienti per le mie necessità, e non vedo perché dovrei pagare di più per avere un terzo gigabyte che non uso. Wind non vuole più vendere quell’offerta, perché è in perdita? Padronissima; ma deve onorare il contratto di chi l’aveva scelta.
Diciamo che se avessimo un’Autorità Garante delle Comunicazioni avremmo già avuto un suo pronunciamento ufficiale… Come? Ce l’abbiamo? E magari esiste anche Babbo Natale?

Ultimo aggiornamento: 2014-03-04 12:18

10 pensieri su “per sempre… si fa per dire

  1. mestesso

    Le offerte contrattuali sul sito raccontano solo una parte della verità. Il contratto che stipuli all’atto di sottoscrizione di sicuro contiene una definizione molto precisa di “per sempre”. All’esterno di questa esistono le garanzie contrattuali comuni dell’AGCOM, che mettono alcuni “paletti”.

    Occorre avere in mano un contratto e vedere come è fatto per capire se sia legale o meno. Vodafone da questo punto di vista è di norma molto più legalista di Wind, ma il fatto che VF-ITA risenta pesantemente della crisi potrebbe aver cambiato le carte in tavola. Cmq, se qualcuno si procurasse un contratto scritto potremmo togliere un poco di nebbia…

  2. ilcomizietto

    Mi ricorda questo:
    http://ilcomizietto.wordpress.com/2014/02/28/10-euro-al-mese-che-sono-1086/

    Che poi, passare da 250/minuti+250SMS+1GB e 10euro/mese a 13/euro mese, raddoppiando i minuti ed sms è una piccola furberia mascherata da bonus. Chi ha quella tariffa, l’ha perché sa benissimo che riesce a stare comodamente nei limiti. Il raddoppio non gli cambia la vita e molto probabilmente non lo riuscirà ad usare, quindi i 3 euro sono tutto guadagno per l’operatore.

  3. Bubbo Bubboni

    Tariffe??? Umm.

    In genere queste offerte sono add-on e il contratto iniziale prevede che possano sparire ricadendo in una tariffa base invereconda. Credo che sia probabile che al più ci potrebbe essere un problema per l’uso del “per sempre” nella pubblicità che potrebbe portare alla feroce sanzione di non poter più diffondere il messaggio dell’offerta (nel frattempo non più sottoscrivibile :).

    E Wind dice che “Come previsto dall’art. 70 comma 4 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche e a seguito della presente proposta di modifica delle condizioni contrattuali, è possibile esercitare, entro il 13 aprile 2014, il diritto di recesso senza penali né costi di disattivazione, dandone comunicazione con lettera raccomandata A.R. al seguente indirizzo: blablabla”
    accontentando tutti, autorità & poste cartacee comprese.

    Però non credo affatto che si profili un rialzo dei prezzi. Il nodo è che la spremitura di voce e gli SMS è terminata per sopravvenuto progresso tecnologico. Gli operatori lo sanno benissimo e, pur con tutta l’inerzia del caso, si stanno riposizionando. Certo che si può scegliere di confrontare il costo al millisecondo sub-urbano con la media dei pacchetti prepagati nei giorni festivi del calendario ittita ed ottenere il risultato voluto, ma i bilanci degli operatori sembrano raccontare che i prezzi sono davvero in calo. Del resto agli azionisti interessa il ricavo-costi e non certo il prezzo al nibble.

    1. .mau. Autore articolo

      @bubboni: diciamo che gli SMS ormai stanno diventando quello che sarebbero dovuti essere sin dall’inizio, cioè un add-on gratuito. Il punto è che il consumo dati comunque sta superando di brutto quello voce, e i dati pesano.
      Sull’avatar… boh. Se vuoi ti creo un utente sul blog, ma questo significa avere una password sul blog. Oppure puoi provare a vedere se farti un utenza Wavatar (sì, è sempre un’altra password) ti permette di mettere una foto là.

      1. Bubbo Bubboni

        @.mau.: ahh, un’altra volta che ho tempo provo quello della foto.

        Non sono d’accordo sugli SMS. Non avrebbero affatto essere così fin dall’inizio (parlando dal punto di vista dell’operatore) perché sono stati un mercato pazzesco e un servizio di quelli che cambiano il mondo.

        Semmai sono sempre stupito che all’inzio non li abbiano ammazzati e non ho mai (ancora) trovato la storia del perché non furono ammazzati da piccoli. quando i soliti lungimiranti delle TLC e/o i focus group li avrebbero potuti giustiziare senza fatica.

        Oggi, ma solo oggi, possono essere anche trattati divesamente.

          1. Bubbo Bubboni

            @.mau.: capisco meno del solito. Prima (ai tempi dell’ISDN) erano stati pensati perché gli addetti di centrale avessero un canale di comunicazione. In ISDN c’erano ma non erano commercializzati (o accessibili, se non sbaglio).

            Se fossero stati un add-on gratuito del GSM sarebbe stato un bel disastro non solo per un operatore che costuì la sua fortuna con i pacchetti di SMS per i “giovani” ma anche per tutti gli altri che avrebbero perso una montagna di soldi e di “rilevanza” proprio quando erano tutti presi a piantare antenne.

            Oggi, ma solo oggi, sono diventati un add-on irrilevante e che suscita irritazione perché non hanno i disegnini (o perché ogni tanto qualcuno scopre che se prova a metterli salta fuori un carissimo e illeggibile MMS…) ma all’epoca! Ad esempio quando il minuto d’oro di capodanno valeva milioni di [MONETA DELL’EPOCA] (ed era un servizio graditissimo) dovevano proprio essere quello che sono stati!

          2. .mau. Autore articolo

            @bubboni: ricominciamo. Se la memoria mi regge ancora, con ISDN esistevano i canali A e B (64 kb/s ciascuno) usati per la voce, e il canale D (dati, 16 Kb/s) che serviva per la segnalazione ed effettivamente non era accessibile all’utente.
            Con GSM si è pensato di avere un canale OTA in best-effort (cioè di per sé la segnalazione non era immediata) e a qualcuno è venuto in mente di renderli disponibili anche per l’utenza, ma senza pensare che avrebbero potuto essere di una qualche importanza. Per dire, i primi contratti Wind regalavano gli SMS. In breve gli operatori si sono accorti che gli SMS erano una gallica dalle uova d’oro, e allora hanno iniziato a farsi pagare (sin troppo).
            Ora il traffico SMS è in calo (i dati che ho parlano di un -7% l’anno) e soprattutto si sta spostando: la quota dei messaggi che non è P2P – insomma, quelli mandati dalle aziende – sta crescendo sempre più.
            Così è più chiaro?

  4. Bubbo Bubboni

    Sìsì è così (manca solo il pezzo in cui gli operatori pensavano che gli SMS sarebbero stati solo in RX, cfr. specifiche dei primissimi cellulari GSM che non avevano neanche la tastiera con le letterine).
    Quello su cui non sono d’accordo è che gli SMS avrebbero dovuto essere gratuiti (o quasi) all’inizio, se ho capito quello che dicevi.
    No, allora dovevano essere quello che erano: un prezzo al byte osceno e un servizio per cui gli utenti erano contentissimi.
    Oggi, ma solo oggi, devono essere quello che sono diventati cioè un add-on inutile e che non interessa più.

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