bici e giubbetto ad alta visibilità

A quanto pare, il nuovo codice della strada non prescrive l’obbligo di uso del casco per i minori di quattordici anni che viaggino in bicicletta, pardon in velocipede. Mah.
In compenso, dando un’occhiata approfondita alla legge ho scoperto che da fine settembre (articolo 182, comma 9 bis)

«Il conducente di velocipede che circola fuori dai centri abitati da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere e il conducente di velocipede che circola nelle gallerie hanno l’obbligo di indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilita’, di cui al comma 4-ter dell’articolo 162»

Io giro da anni con il giubbetto nella borsa, pronto a usarlo la sera (che d’inverno significa poi quando esco dall’ufficio), e sono lieto che la legge ne imponga l’obbligo, anche se sono certo che la cosa non cambierà le abitudini dei ciclisti: in fin dei conti anche le luci davanti e dietro sarebbero obbligatorie, e vedete – anzi non vedete – che succede. Però mi chiedo se davvero qualcuno pensi che io tutte le mattine arrivato all’imbocco del tunnel sotto la stazione Centrale mi metterò il giubbetto e appena uscito me lo toglierò… (Ho comunque le fascette catarifrangenti sui pantaloni, gli automobilisti mi vedono lo stesso)

Ultimo aggiornamento: 2010-08-16 07:00

13 pensieri su “bici e giubbetto ad alta visibilità

  1. scardovi

    Le luci sono obbligatorie sulle bici (ed io vieterei la vendita di bici che non le hanno) ma non è obbligatorio accenderle.

  2. g?ørg?ø

    giro in bici poco e solitamente quando c’è sole e ottima visibilità. Sicuramente i giubbetti con strisce catarifrangenti hanno la loro importanza, ma… Ma che si debba sempre ricorrere ad una legge per far condividere l’importanza di alcune regole di sicurezza (o salute o altro) è veramente sconfortante. Uno, perché c’è un’altra legge che impone restrizioni e non mi piacciono per principio (non sai mai come si sveglia un politico o un legislatore e cosa gli passa per la testa di regolamentare -vedi internet-). Due, non credo aiuti molto a formare una coscienza comune su quel determinato problema. Certo le persone comuni si adeguano, ma togli l’obbligo e torneranno ad ignorare la tal cosa o l’altra.

  3. Mike

    @scaradovi: è vietato vendere biciclette senza le luci ed i catarifrangenti, difatti se vai per esempio al Decathlon e compri una bici da corsa od una MTB assieme al kit riparazioni ti danno anche il kit luci.
    Per quanto riguarda il giubbotto riflettente, devo dare una brutta notizia a .mau. il tuo molto probabilmente non va bene perché l’omologazione non è quella giusta.
    Ovvero quelli indicati dalla normativa sono quelli per uso automobilistico o per gli operai dei cantieri.
    Quelli venduti per ciclismo in Europa sono omologati per una normativa diversa, pensata appositamente per chi guida la bici e non per chi sta mettendo i coni in tangenziale.

  4. massimo

    Se non ricordo male (può essere che mi sbagli) secondo il codice della strada, quando qualcuno è in groppa a un velocipede dovrebbe seguire le stesse regole di un’autovettura (tipo, non percorrere una strada a senso unico in direzione opposta …) fatto che risulta molto disatteso …
    Al di là delle leggi, una persona che utilizza tutti i giorni la bici avrebbe tutto l’interesse a salvaguardare la sua salute fisica, visto che non mi risulta che qualche ciclista l’abbia sfangata bene dopo un’incidente con un’auto …

  5. .mau.

    @mike: il mio giubbetto è automobilistico.
    @giovanni: che l’antitrust la bocci non significa che non sia in vigore.

  6. pietro

    C’è da dire che se sai già prima che dovrai passare dal tunnel il giubbino potresti indossarlo alla partenza da casa.
    Da automobilista a me interessa l’aspetto di responsabilità, se arroto in una galeria un ciclista non fornito di giubbino o bretelle grazie a questa legge dovrei passare mano rogne…..

  7. mfisk

    C’è da dire che *fuori città* io non ci vado proprio mai in bici di sera, per cui la njorma non mi cale punto.

  8. Roberto | kzk

    d’accordo sulle responsabilità dei ciclisti. ma il problema non sono loro – o lo sono in minima parte: il nodo centrale è che l’automobilista italiano non vuole bici intorno, non considera lo spazio necessario al loro movimento, non ci fa caso se le vede nello specchietto, spesso non dà le precedenze… solo per fare qualche esempio. ben venga che i ciclisti debbano essere visibili, ma qua ci vuole una dose massiccia di educazione alla mobilità, un forte lavoro legislativo per la sicurezza di chi si muove in bici e una buona dose di repressione reale a chi rischia di ammazzare ciclisti ogni volta che si mette al volante. e sono tanti.

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