Primo libro di una serie piuttosto fortunata (in Italia sono stati tradotti dalle edizioni Dedalo, questo in particolare col titolo Probabilità, numeri e code) questo testo (Rob Eastaway and Jeremy Williams, Why do Buses Come in Threes?, Portico 2005, pag. 211, Lst 7.99, ISBN 978-1-86105-862-1) vuole raccontare, come dice il suo sottotitolo, la matematica nascosta nella vita di tutti i giorni. I primi capitoli del libro sono un po’ deboli, ma poi gli autori ingranano e il risultato è davvero piacevole, sia per lo stile di scrittura con il famoso humour britannico che per i temi trattati. Potrete finalmente scoprire come mai capita sempre che il bus nella direzione opposta passi prima del vostro, oppure perché a volte ci sono gli ingorghi senza alcun incidente, o ancora imparerete alcuni giochi di prestigio matematici. Curiosità: il capitolo 13 non esiste, e il 14 si intitola appunto “dov’è finito il capitolo 13?” Trovo anche adatta la scelta di presentare alcune formule matematiche complesse, naturalmente senza la dimostrazione di come si ricavano; in questo modo il lettore può essere introdotto all’analisi qualitativa dei risultati, cosa generalmente utile nella vita di tutti i giorni ma che spesso non viene insegnata a scuola.
Ultimo aggiornamento: 2015-11-25 08:45
aspettavo questa recensione, in quanto ti stavo stalkerando su anobii.com :)
ma perché i bus arrivano a mazzi di treeee??
Innanzitutto si comincia con la cosa più semplice: quando due bus si accoppiano (anche senza fare sesso). Questo capita perché un piccolo ritardo di quello precedente si amplifica (c’è più gente che aspetta il bus) e toglie passeggeri a quello dopo (perché hanno preso quello prima in ritardo). Più gli orari teorici sono ravvicinati, più la cosa è probabile; se gli orari sono troppo ravvicinati, allora il primo bus fa così tanto da tappo che rallenta anche il secondo e fa arrivare il terzo.
Grazie della recensione, sembra un libro interessante. Ordinato al volo dall’amazone britannico come usato a 0.01 sterline (piu’ 3.94 di spedizione).
Pare che gli autori abbiano pubblicato anche altri libri sullo stesso filone.
@maxxfi: avevo già recensito How Long Is a Piece of String?, che avevo pure molto apprezzato.