Forse avete sentito l’ultimo annuncio di Google: un DNS pubblico. Nel caso non sappiate cosa sia il DNS, ve lo spiego subito: è il sistema che permette al computer di scoprire dove andare a pescare il sito che stiamo cercando. Per fare un esempio, xmau.com corrisponde all’indirizzo 80.94.113.103: il computer può solo gestire i numeri e non il nome, e quindi deve cercare in un grande elenco distribuito (il DNS, appunto) quale sia il numero corrispondente a xmau.com. Generalmente ogni provider ha il suo server DNS che gli utenti usano; ma esistono anche DNS pubblici, il più famoso dei quali è OpenDNS. Google ha pensato bene di aggiungersi alla lista, con indirizzi facilmente ricordabili (anche il server DNS è un sito, no?) come 8.8.8.8 e 8.8.4.4.
Molti si preoccupano, nonostante le assicurazioni di Google al riguardo, che in questo modo il gigante californiano possa avere ancora altri dati di navigazione degli utenti. Io invece penso a un’altra cosa. Sapete, vero, che in Italia non è possibile raggiungere i siti esteri di scommesse (e che vendono sigarette…) che non hanno pagato il pizz.. ehm, non hanno stretto un accordo con i Monopoli di Stato, AAMS? Quello che non sapete è che non c’è nessun blocco degli indirizzi IP, ma banalmente i provider modificano le loro tabelle DNS dicendo che quei siti hanno l’indirizzo corrispondente ad aams.it. Come risultato pratico, se uno usa OpenDNS come server DNS vede tranquillamente i siti. Solo che la cosa, pur notissima tra gli addetti ai lavori, è abbastanza nascosta al grande pubblico, quindi il tutto funziona. Ma la forza di Google potrebbe essere tale che utenti non scafati useranno quel DNS pubblico, che non essendo di un provider italiano permetterà di saltare i blocchi logici verso i siti di scommesse/sigarette. Che succederà? Verranno bloccate le richieste DNS verso quell’indirizzo? Ai posteri l’ardua sentenza.
Ultimo aggiornamento: 2009-12-05 08:00