Come ho già scritto, il mio pc aziendale è gestito remotamente. Nulla di male in generale. Però tra le policy di dominio, su cui io non posso fare nulla pur avendo i diritti di amministratore, c’è anche quella sullo sfondo del PC. Fino alla scorsa settimana, avevo perlomento la possibilità di non avere uno sfondo, ma semplicemente un colore uniforme, e mi accontentavo. Ma lunedì, in un tentativo da remoto per permettermi di accedere alla posta aziendale all’avvio del pc – non che ci siano riusciti, ma visto che poi ho scoperto che la colpa è di ZoneAlarm che blocca non riesco a capire quale processo, e visto che io ufficialmente non dovrei avere un firewall aggiuntivo, me lo tengo così – sono stato forzato ad avere lo Sfondo Telecom Ufficiale, con una bella barra rossa in cima comprendente il logo e un disegno in mezzo che non mi fa più distinguere le icone.
A questo punto mi sono scocciato. Sono andato su C:/WINDOWS e come prima cosa ho sostituito il file NewSfondo.jpg con l’immagine che volevo io (la foto della blogosfera che era uscita a suo tempo su Nòva : tranne che al centro è praticamente tutta nera, l’ideale). Togliere la barra è stato un po’ più complicato: alla fine ho scoperto che il colpevole era il file desk.htm, sempre nella directory di Windows, che è stato pertanto opportunamente modificato.
A parte queste operazioni illegali che ho compiuto, capisco che forse lo sfondo uniforme è stato pensato per le segretarie, e che le segretarie probabilmente non si darebbero la pena di fare tutte queste modifiche (a parte che mi sa che non abbiano nemmeno i diritti di accesso a quei file). Però qual è la vera ragione logica di avere una policy per gli sfondi? Fanno forse male a qualcuno?
Aggiornamento: (12:30) tra le altre “novità” dopo l’intervento remoto c’è stata la modifica della home page di Internet Explorer (che avevo settato ad http://localhost/) Cosa c’è adesso? Il sito Telecom? l’intranet? No. http://it.msn.com/. Giusto per dire come sono fatte le policy aziendali.
Ultimo aggiornamento: 2008-05-27 10:35