Archivi annuali: 2008

Il Divo (film)

[locandina] Sabato sera sono riuscito a portare Anna al cinema. Mi sono messo d’impegno, andando persino a comprare i biglietti in anticipo conoscendo la coda all’Anteo e i nostri tempi tecnici per muoverci (e ho fatto bene: due ore e mezzo prima dell’inizio dello spettacolo, c’era già mezza sala prenotata). Il film scelto è stato l’ultima fatica di Paolo Sorrentino, Il Divo, sul periodo della vita di Giulio Andreotti tra il suo settimo governo e l’inizio dei processi di Palermo e Perugia contro di lui.
Personalmente ho deciso che non mi piace la regia di Sorrentino, con tutto il suo stile personale di affastellare le immagini in un ordine che si riesce a capire solo alla fine. Devo però dire che sono rimasto sveglio per tutti i 110 minuti del film, e chi mi conosce sa che è un risultato davvero buono. Nulla ovviamente che non si conosca, anche se ho fatto un po’ di fatica a ricostruire quel periodo della nostra storia. Nulla ovviamente che non sia apparso su documenti ufficiali, per evitare anche solo la possibilità di una querela. Attori sicuramente bravi, anche se non ho capito il cameo di Fanny Ardant: qualche volta Toni Servillo è forse andato troppo sulla macchietta, come nei dietrofront robotici, ma il passo, la postura e l’espressione del volto erano proprio sue. Alcune scene riuscitissime – l’arrivo della corrente andreottiana. Altre un po’ dubbie – la passeggiata notturna con scorta mi sembra un po’ esagerata, dai miei ricordi personali del periodo. Altre che proprio non mi sono piaciute, come il fantasma di Aldo Moro che ritornava a intervalli regolari a tormentarlo; a questo punto come “orologio interno” al film bastavano gli analgesici contro le emicranie…
Quello che forse esce maggiormente fuori dal film è la solitudine di Andreotti, l’altra faccia del suo cinismo e del suo voler essere sempre superiore a tutto. La scena in cui la moglie gli rinfaccia la sua mediocrità (“tu non sei colto, sai solo quattro cose e hai la battuta pronta”) e lui risponde appunto con una battuta è forse la quintessenza del film. In definitiva, vale comunque la pena di vederlo.
Postilla: Anna mi ha fatto notare come l’opera sia stata cofinanziata… dai francesi. Lei afferma che è per farci un dispetto: io non so, anche perché mi chiedo cosa possa capirci uno straniero nonostante il “glossario italiano” iniziale.

Ultimo aggiornamento: 2008-06-09 17:31

spam aziendale

Per “spam aziendale” intendo quello che mi arriva all’indirizzo email aziendale. In effetti, sembra proprio che gli spammatori non si parlino tra loro, o meglio che non si scambino le loro liste di indirizzi. Le mail della solita “Italian Spam Organization” ad esempio arrivano solo ad Anna e non a me; e i messaggi che tagliano il firewall aziendale non li vedo affatto sulle altre mie caselle di posta, mentre Ugo mi ha comunicato che arrivano anche a lui.
Nel weekend ho ricevuto, a parte i soliti viii di cui ho già parlato, qualche copia di due messaggi. Il primo è di un sito con gratta-e-vinci, scritto in itagliese: l’inizio del messaggio è infatti ScratchCards sta dando via 5 euro alla graffiatura e la Vittoria fino ad un massimo di 200.000 euro!. Sapere che “Tutti i vostri sogni sono un giusto una graffiatura via, non attendono alcun più lungo, cominciano graffiare ora.” in effetti non ha prezzo. Il secondo si direbbe un sistema di riciclo di denaro sporco, scritto quasi in italiano perfetto (peccato per il “la chiediamo di compilare il modulo”, che sembra quasi dialettale) che inizia pomposamente con Attualmente stiamo accettando i resumes per le seguenti posizioni: Amministratore delegato per i pagamenti on line. È proprio vedo che un posto di amministratore delegato non lo si nega a nessuno, un po’ come un posto di allenatore della nazionale.
Mi resta appunto il dubbio di come mai ci sia questa diversità di tipi di messaggi a seconda dell’indirizzo… ma mi sa che me lo dovrò tenere.

Ultimo aggiornamento: 2008-06-09 17:06

_Matematica, miracoli e paradossi_ (libro)

[copertina] (se vuoi una mia recensione più seria di questo libro, va’ su Galileo!)
Magari della storia dei postulati di Euclide o della diagonale cantoriana ne avete sentito parlare fin troppo, e vi siete scocciati. Fate però un’eccezione e prendetevi questo libretto (Stefano Leonesi e Carlo Toffalori, Matematica, miracoli e paradossi, Bruno Mondadori – Matematica e dintorni 2007, pag. 192, € 19, ISBN 978-88-424-2093-4). Mica per altro, ma ad esempio è stato il primo libro dove ho finalmente trovato scritto come abbia fatto Riemann a inventare la sua geometria ellittica, quando con la geometria euclidea si poteva dimostrare che non era possibile che non ci fossero parallele a una retta data (per i curiosi, la risposta è “basta modificare anche il secondo postulato”. Tanto, a questo punto…) Come ho detto, i temi trattati sono abbastanza noti a chi è abituato a questi argomenti: si parla anche di logica, con i problemi sui fondamenti e la teoria degli insiemi, e si passa al programma di Hilbert per mettere tutta la matematica in bella copia, arrivando a quel guastafeste di Gödel con i suoi teoremi di completezza e di incompletezza; si finisce con un capitolo sulla computabilità. La trattazione però è molto interessante, riuscendo a coniugare la correttezza matematica con uno stile piacevole senza scadere nel lezioso e nel pedante: cosa niente affatto scontata, soprattutto quando si parla di matematica. In definitva, un utile ripasso per chi queste cose crede di saperle, e un buon approccio per chi invece vuole saperne qualcosa.

Ultimo aggiornamento: 2014-09-09 10:49

il centuplo quaggiù (sull’eternità non si sa)

La variante della truffa nigeriana dove ti arriva una mail con l’annuncio “hai vinto una barca di soldi” è piuttosto nota, e mi è arrivata dalle aziende più disparate, a partire da Microsoft per finire alla Coca-Cola. Ma questa volta credo che si sia superato ogni record.
Il mittente è Chiesa Cattolica Italiana <info@chiesacattolica.it>, e il testo – sfortunatamente in inglese, non dico ci sarebbe voluto il latino ma l’italiano sì – inizia con
We the entire members of Chiesa Cattolica Italiana hereby notify you as the winner of $650,000.00 US (Six hundred and fifty thousand US dollars only. You are advice to contact immediately you received this mail for Further instruction on how you are to claim your donation prize.
Le frasi sono un po’ tagliate nell’originale, si vede che l’anonimo autore segue il mio sistema di scrivere le notiziole applicando solo il 10% della propria attenzione; pertanto non so esattamente perché avrei vinto tutti questi dollari, né perché la Chiesa Cattolica Italiana paghi in dollari e non in euro. Devo dire che “entire members of Chiesa Cattolica Italiana” ha un suono impressionante, anche se la mia prima traduzione è “membri non castrati”. Degna di nota è anche la firma del mittente: Executive Rev .Sis Rose Eduardo. Non sono un grande esperto di sigle ecclesiali, ma “Sis” mi suona così tanto “Sister” che mi chiedo da quando abbiano iniziato a fare ordinazioni femminili…

Ultimo aggiornamento: 2008-06-08 19:54

La politica dello “speriamo che schiatti”

Ieri SilvioB. ha chiesto un bicchier d’acqua per il caldo eccessivo – si vede che non era qui a Milano – e subito Repubblica ha preparato una galleria fotografica – dove non si vede nulla, a dire il vero – intitolandola “lieve malore per Berlusconi”.
A me pare tanto che cose come queste mostrino quale sia la strategia politica attuale della sinistra-ombra: aspettare che SilvioB. muoia – o almeno si prenda un ictus un po’ più forte di quello che ha avuto Bossi – perché così miracolosamente tutta l’alleanza a destra si romperà in mille pezzi e loro potranno uscire dal governo ombra per ritornare al governo vero. Un programma molto interessante, vero? Eppure a me non pare di avere sentito nessun’altra idea arrivare dall’opposizione. Viene quasi da augurare lunga vita al nostro PresDelCons: almeno lì sappiamo il male che ci arriverà.

Ultimo aggiornamento: 2008-06-08 18:26

Oggi sui giornali: siti sociali!

Potrei parlare de La Stampa che parla di Muxtape per andare sull’amarcord “Ah, quando scopiazzavamo illegalmente la musica con le cassette audio” (la parola “illegalmente l’hanno messa loro, io l’ho solo copiata).
Però preferisco notare come Repubblica sia sempre sulla notizia e, per la penna del loro corrispondente Enrico Franceschini, abbia sparato un articolo: “Metti i tuoi romanzi sul Web – ecco la libreria dei sogni”. Dal titolo ovviamente non si può assolutamente capire di che cosa si tratti: uno direbbe magari che serve per inviare in rete i testi dei libri preferiti un po’ come ci si scambia gli mp3 musicali. Molto più semplicemente, si parla di LibraryThing, il più grande sistema di condivisione di titolidi libreria. In pratica, uno può crearsi il catalogo dei propri libri e poi interagire con gli altri utenti per vedere i commenti altrui, le persone con la biblioteca più affine e così via, oltre a potere avere tutta una serie di informazioni letterarie. Tutto bello, ma il buon Franceschini si è dimenticato di dire che librarything è gratuito solo per chi vuole inserire meno di 200 libri; un qualunque lettore forte ne ha letti molti di più. In Italia i lettori forti non saranno tantissimi, ma sono agguerriti, e più o meno casualmente si sono rivolti ad aNobii, un bel po’ più piccolo (“solo” cinque milioni e rotti di libri a oggi), con qualche problema sui libri senza ISBN, ma sicuramente più vivace. Ma i lettori di Repubblica non potranno saperlo.
Oh, intendiamoci: oggi sulla BBC c’era un articolo a proposito delle nuove funzionalità di GMail, dove veniva spiegato che “I nuovi sviluppi, disponibili solo in UK e negli USA, appaiono come una scritta rossa in cima alla pagina.” In due righe due errori, visto che gli “sviluppi” sono tranquillamente disponibili anche per noi che viviamo alla periferia dell’impero (almeno per me che ho l’inglese come lingua di interfaccia gmail) e il “red tab” serve solo ad avvisare la novità, ma sono disponibili dalla pagina dei settaggi come sempre. Insomma queste cose non capitano solo da noi.

Ultimo aggiornamento: 2008-06-07 16:14

fotografie multifunzione

Leggo – anzi vedo – da Luciano due pubblicità (Network Solutions, quelli che gestiscono i nomi a dominio .com, e Parco Leonardo, un mega centro commercioresidenziale romano made in Caltagirone) hanno usato la stessa modella. Anzi, la stessa foto della stessa modella, giusto stampata nell’altro verso. Complimenti a Luciano per essersene accorto, tra l’altro: a me non sarebbe mai venuto in mente.
Immaginando che l’art contattato dai Caltagirone non abbia riciclato la foto usando un po’ di Photoshop, l’unica spiegazione logica che mi rimane è che qualcuno prepari un set di fotografie standard, e poi le offra – spero scontate – a chi non ha proprio voglia di avere uno straccio d’idea. Insomma, un po’ come le clip art tutte identiche che ormai appestano le presentazioni aziendali e no, ma a un livello più alto.
Creatività, questa sconosciuta.

Ultimo aggiornamento: 2008-06-07 11:42