Archivi annuali: 2008

Filosofie feline

Stamattina, mentre preparavo colazione, ho dovuto come sempre dare un po’ di pappa alle belv di casa nostra. In realtà credo che stanotte avessero avuto croccantini a sufficienza, quindi né Ariel né Momo si sentivano in dovere di mostrare la fame atavica che le attanagliava.
Ma – come gli esseri umani – anche i gatti hanno caratteri diversi: così, mentre Ariel se ne stava fissa in cucina per essere certa che io non scappassi via senza compiere Il Mio Dovere Pluriquotidiano, di Momo non v’è stata traccia… finché non ho aperto la scatoletta, al che si è materializzata come un qualunque sistema JIT.
Purtroppo la scena antropolog… ehm, felinologica è stata rovinata dalla pappa non considerata troppo interessante. Intendiamoci: non così poco interessante da essere snobbata, ma comunque senza un grande successo di critica.

Ultimo aggiornamento: 2008-08-05 09:14

come si dice “.mau.” in croato?

Scopro da kchico che tra le varie traduzioni automatiche fornite da google c’è anche quella dall’italiano al croato. Non parlando croato non posso dirvi se e quanto il tutto è comprensibile: in un momento di autoreferenzialità vi invito a dare un’occhiata a questa stessa notiziola per vedere l’effetto che fa.
Gli smanettoni – e qui ti voglio vedere il traduttore automatico! – possono cambiare il parametro “hl” (“home language”?) per vedere la stessa notiziola in inglese, francese, tedesco e chissà cos’altro.

Ultimo aggiornamento: 2008-08-04 14:42

Ignazio show

[parte della scorta di La Russa] Oggi sono uscito per andare a mangiare e ho scoperto che la mensa era chiusa per ferie. Era un po’ troppo tardi per andarsene dai cinesi di viale Monza, così mi sono detto “andiamo in via Padova a prenderci un po’ di focaccia”. Faccio via Giacosa, arrivo nella piazzetta e vedo un piccolo capannello di gente, con una quantità di poliziotti e militari un po’ esagerata per i miei gusti. Scelgo allora di passare dal kebabbaro dall’altro lato della via. C’era la solita gente e qualche macchina in più parcheggiata in doppia fila: guardo meglio e mi accorgo che sono tutte macchine delle forze dell’ordine, alcune senza livrea ma con i lampeggianti, e c’è una campagnola dell’esercito. Entro dal kebabbaro e scopro quello che avrei già potuto capire da solo: il Ministro della Difesa della Repubblica Italiana Ignazio La Russa in persona era presente in persona e pizzetto per mostrare all’italico volgo come da oggi in poi saremo tutti più sicuri perché abbiamo l’Esercito che veglia sulle nostre vite e proprietà.
Sono un pavido e non ho voluto rischiare di prendere una foto del ministro. Però, oltre alla sfilza di auto della miniatura in cima all’articolo, ho scattato da debita distanza questa foto. Sono ragionevolmente certo, vista la telecamera che puntava verso il basso, che lì in mezzo di fosse La Russa. Lascio fare i conti a voi di quanta gente (e quanti poliziotti, carabinieri e militari) c’erano: se qualcuno ha visto l’intervista su un qualche TG, sarebbe simpatico scoprire se l’impressione era la stessa :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-08-04 14:00

Aleksandr Isaevič Solženicyn

(almeno Wikipedia lo scrive così)
Solženicyn è stato il classico esempio della persona che i media occidentali volevano “solo un po’ diverso”, un po’ come Bobby Fischer. Era un piacere parlare di lui quando quei cattivoni di sovietici lo tenevano nei vari gulag: ma in realtà nessuno era davvero interessato a lui, se non come icona. Tant’è vero che quando poté andarsene dall’Unione Sovietica, si stabilì nel Vermont (in un bel posto lontano da tutti) e continuò per la sua strada, che non era certo favorevole agli americani, casualmente si smise di parlare di lui: giusto un minimo di copertura mediatica quando ritornò in Russia. Questo dovrebbe dire qualcosa. Io non ho problemi a dire che non ho mai letto nessun suo libro: però ho apprezzato il suo modo di essere.
P.S.: Se guardate il necrologio sul sito BBC, potete vedere come la redazione abbia scelto alcuni dei commenti dei lettori. Il punto fondamentale per me è “scelto”. Credo che un’interazione di questo tipo sia molto più interessante il banale forum sulla notizia – che comunque è già malvisto dall’italica stampa online – è utile per chi ha voglia di litigare, ma un lettore interessato solamente alle notizie trova più interessante vedere qualche punto di vista “personale”, che può dargli qualche idea in più su cosa è stato davvero quella persona.

Ultimo aggiornamento: 2008-08-04 12:09

Le merlate del Castello Sforzesco

Sfruttando le possibilità che donna Letizia Moratti ha lasciato a chi è rimasto in questi giorni a Milano, stamattina Anna e io siamo andati a fare il “giro delle merlate”, cioè una passeggiata di un’ora e mezzo circa su per le mura del Castello Sforzesco. A luglio e agosto, dal martedì alla domenica, ci sono tre tour: alle 11, alle 15 e alle 16:30. Con cinque euro, senza prenotazione, si arriva e si segue un giovinotto che ci porta su e giù per le mura facendo tutta la storia del Castello e ovviamente del ducato di Milano. Il tipo è bravo, parla anche tranquillamente inglese (avevamo due olandesi nel gruppetto di una decina di persone che ha fatto il giro); insomma secondo me vale la pena, soprattutto se uno a Milano ci vive e vuole un punto di vista un po’ diverso.
Aggiungo – per chi come me di storia dell’arte ne sa pochina – che il Castello come lo vediamo adesso è di cent’anni da: Luca Beltrami, tra il 1890 e il 1900, lo ha infatti restaurato, date le condizioni assolutamente deplorevoli in cui versava con le torri mezze diroccate. Aggiungiamo poi che è stato bombardato nel 1943, tanto che passando sui merli si vedono chiaramente le travi in cemento, e possiamo immaginare il risultato. D’altra parte, Beltrami oltre a rivoluzionare gli spazi del castello pensandolo come contenitore di mostre ha anche recuperato dei progetti leonardeschi come quello dei soffitti, con il gioco delle spinte tenute da una trave verticale; insomma il compendio di storia dell’architettura ce l’abbiamo lo stesso :-)
Qualche foto del castello dall’alto la trovate qua. Nulla di trascendentale, però.

Ultimo aggiornamento: 2008-08-03 20:09

tutte gocce del mio sangue

Anna mi ha costretto a fare pulizia nei cassetti qui in studio e buttare via (occhei, al momento portare in cantina, ma si sa come vanno queste cose) tutta la roba per cui non sono riuscito a trovare un valido motivo perché stessero a casa.
Mi sento nudo.

Ultimo aggiornamento: 2008-08-03 18:30

manie rovinate

Occhei, io non sono un grande amante di Harry Potter, e non ho avuto nessun problema ad aspettare un anno perché uscisse l’edizione economica dell’ultimo libro (in inglese, sì, la mia religione mi vieta di leggerlo in italiano). L’idea era di avere tutti i libri dello stesso formato. Peccato che Bloombury abbia deciso di stampare Harry Potter and the Deathly Hallows in dimensioni ridotte.

Ultimo aggiornamento: 2008-08-03 17:11

Controllori ATM

Oggi mentre Anna e io eravamo sul tram (il 9) sono saliti i controllori. Cinque. È vero che il tram è di quelli nuovi, i Sirio verdi, ma in fin dei conti le porte sono solo quattro. Fin qua nulla di strano. Il tram era quasi vuoto, essendo a tre fermate dal capolinea in un pomeriggio di agosto, e nemmeno questo è poi strano. La cosa strana è che a due persone sedute davanti il controllore ha detto “non avete il biglietto? giù dal tram” (non era ancora partito, in effetti) mentre a un altro seduto a centro tram la multa è stata fatta sì.
Come mai queste differenze?

Ultimo aggiornamento: 2008-08-02 17:35