In queste settimane, con il crollo del prezzo dell’euro a livelli impensabili anche solo sei mesi fa, sento ovunque lamentarsi del fatto che il petrolio scende rapidamente e la benzina no. Rimanendo nel giardinetto dell’italico blogocono, DElyMyth lo scrive spesso commentando le notizie condivise con Google Reader, e Mantellini ieri ci ha dedicato un post.
Lungi da me il voler difendere i petrolieri: basta vedere come funziona il differenziale tra i prezzi alla produzione italiano e del resto dell’Europa per capire che come minimo da noi sono molto inefficienti. Vorrei però far notare alcune cose.
– Il prezzo della benzina nei self service è salito al massimo a quasi 1.50 euro al litro, mentre in questi giorni l’ho visto sotto 1.10 euro al litro, circa un 30% in meno.
– Il prezzo del greggio (tralasciando il particolare non trascurabiel che quelli che vengono snocciolati tutti i giorni sono per forniture spot, e si suppone che quelle a lungo periodo abbiano altri prezzi) è calcolato in dollari: oggi un euro vale 1.26 dollari, a giugno valeva 1.55 dollari, con un 25% di perdita di valore. Quindi il passaggio da 140$ al barile a 45$ è in realtà da 90 euro a 35.
– Voi direte “è comunque un calo del 60%, contro nemmeno il 30% di decremento del prezzo della benzina”. Certo. Però a gennaio 2007 il petrolio costava 45 euro al barile (vedi ad esempio qua), la benzina era intorno a 1.20 euro il litro e non mi pare che a giugno 2008 fosse salita a 2.40. Insomma, è vero che il prezzo alla pompa sta scendendo molto meno di quello del petrolio, ma era anche cresciuto molto meno.
Che è successo, allora? Beh, ci possono essere varie ipotesi. In parte il costo per trasformare il petrolio in benzina è restato immagino costante, e quindi dà un certo effetto freno a rincari e ribassi; ma credo che non incida più di tanto. Più probabile che sia appunto fasulla l’ipotesi che la maggior parte del petrolio sia comprato ai prezzi che ci comunicano giorno per giorno, come accennavo sopra.
E con la “povera matematica”, che c’entra tutto questo? Beh, è semplice: i numeri possono trarti in inganno, soprattutto quando sono cose che ci toccano. Più che di povera matematica dovrei parlare di “povera economia”, ma spero che me lo passiate comunque!
Ultimo aggiornamento: 2008-12-07 19:59
Ma il motivo principale per cui non c’è proporzionalità diretta fra prezzo del petrolio e prezzo della benzina, non è mica dovuto al fatto che il prezzo della benzina è costituito in parte da accise che non sono calcolate in percentuale (e dunque non sono proporzionali)?
@hronir: Hai ragione. In ogni caso il punto che il calo (come le crescite) della benzina è sublineare rispetto a quello del petrolio vale ugualmente, anzi.
Per aggiungere maggiore precisione al discorso:
-L’accise in realtà non è (sempre) costante
-il prezzo del barile è solo una componente: la chiave per interpretare bene il discorso è il ricarico (nel tempo) fatto dai petrolieri
-tutti i paesi comprano petrolio e mantengono riserve a “tocchi”, cioè non comprano qualcosina tutti i giorni, anche per questioni di sicurezza di rifornimento. Di solito le forniture durano qualche settimana.
Secondo me l’argomento va sviscerato meglio, se avessi tempo mi farei qualche tabellina excel…
senza contare che il prezzo dei prodotti petroliferi è soggetto alla cara vecchia legge di domanda ed offerta: d’inverno è più alto, ma soprattutto finché le raffinerie continuano a lavorare a pieno regime vedo improbabile l’abbassamento.