Archivi annuali: 2007

gli archivi funzionano!

Probabilmente non avete mai usato la pagina degli archivi del mio blog. Altrimenti vi sareste accorti che gli archivi mensili erano a posto, ma quelli per categoria puntavano a un feed (che ovviamente non era nemmeno completo, come ogni feed che si rispetti).
Non ho capito bene se ci fosse un sistema ufficiale per correggere il tutto, ma mi sono scocciato della cosa e nel template ho corretto a manina i link, che adesso funzionano di nuovo. Avrete qualche possibilità in più di trovare le cazzate scritte da me in passato.

Ultimo aggiornamento: 2007-05-30 10:48

geni.com

No, non è un posto per gente dal QI almeno 150. Il termine “geni” è da prendere nel significato che piacerebbe a Luca Cavalli-Sforza, vale a dire i componenti dei nostri cromosomi. Insomma, geni.com è un’applicazione web2.0 per costruirsi il proprio albero geneaologico tutto bello formattato. Boh, a me non è che dica molto, ma magari qualcuno di voi lo può apprezzare.
(via Sasaki)

Ultimo aggiornamento: 2007-05-29 16:19

ATM, lo sciopero e l'inglese

inglese stile ATM Venerdì prossimo a Milano ci sarà lo sciopero dei mezzi. Soprattutto nella fascia dalle 8:45 alle 15, in cui scioperano sia i confederali che gli autonomi, immagino che di mezzi in giro ce ne saranno ben pochi: la sera, dalle 18 in poi, restano a scioperare solo gli autonomi e quindi (forse) la metropolitana potrebbe circolare. Ma ad ogni modo non è di questo che volevo parlare, ma del comunicato ATM a riguardo. Da un po’ di tempo, seguendo la vocazione internazionale di quella metropoli che è Milano, alcuni comunicati hanno una versione in inglese. Solo che stavolta il traduttore ufficiale deve essere in ferie, oppure era impegnato ai seggi elettorali: d’altra parte, mettere ieri un comunicato per uno sciopero che ci sarà dopo quattro giorni è proprio un sistema last minute. Il risultato finale è alquanto divertente: nel caso qualcuno si accorga e corregga il tutto, me lo sono salvato da me.
L’inizio, con quel “Communiqué” che dimostra senz’ombra di dubbio che l’ignoto estensore abbia più o meno la mia età e sia stato rovinato dall’ascolto troppo prolungato dei Dire Straits, è già da applausi: ma non posso non sottolineare la usership (utentità?) e tutta la frase dove vengono spiegate quali sono le organizzazioni sindacali. A questo punto, non posso fare altro che citare la vignetta odierna di Eriadan, che esprime perfettamente il concetto.

Ultimo aggiornamento: 2007-05-29 10:20

Sudokular

Via DElyMyth, ecco uno dei tanti siti per giocare online al sudoku: sudokular. Da quanto ho rapidamente visto, il sito è tedesco (o almeno puoi vederlo in inglese e tedesco). Puoi risolvere il concorso giornaliero, oppure dedicarti a uno schema più o meno facile da risolvere “durante la pausa caffè”, dicono loro. Se ti iscrivi, ti viene dato un certo punteggio per gli schemi risolti (e per quelli lasciati a metà, e persino per quelli risolti erroneamente…) e così puoi scalare la classifica.
Non so se valga la pena rispetto agli altri siti online, ma magari ci sono i gareggiatori folli che si divertiranno di più…

Ultimo aggiornamento: 2007-05-28 14:42

Il giallo dei blogger

Come potete leggere con maggior dovizia di particolari qua, dopodomani (mercoledì 30 maggio 2007) alle 19, alla Libreria del Giallo in via Peschiera 1 a Milano (zona Arco della Pace: è la Sherlockiana, per chi come me ha una certa età) ci sarà Il giallo dei blogger: oggetti non identificati a confronto, “Una serata di chiacchiere e confronti tra scrittori, editori, librai e blogger”. Partecipanti speciali i giallini da sms, racconti compressi in al più 160 caratteri (e nn vale ke si scriva così x salvare spazio!)
Accorri numeroso!

Ultimo aggiornamento: 2007-05-28 12:04

giochi matematici 2007 – finale

Dopo la semifinale, come si sa, ci sta la finale. Oggi pomeriggio sono così tornato in Bocconi, in mezzo al carnaio della gioventù – 2700 partecipanti, di cui 1300 ragazzi delle medie! – a cimentarmi con le prove dei Giochi Matematici.
Devo dire subito una brutta cosa: invece che la solita maglietta, ci hanno dato un cappellino e la cosa non mi è piaciuta per nulla. L’altra cosa brutta è che non ci sono mai donne: tra noi quaranta ce n’era solo una. Visto che non credo siano meno brave dei maschi a risolvere i problemi, ne consegue che ritengono di avere cose migliori da fare che queste botte di competitività pura.
Se guardiamo agli esercizi, invece… anche. Ne ho sbagliati due su dieci: per uno ho tirato a indovinare la risposta: a mio parere poteva essere 0 oppure 3, ho messo 0 e ovviamente era 3. Nell’altro ho inteso male il problema, ma anche se la mia lettura del testo fosse stata corretta avrei comunque sbagliato a fare i conti, quindi meglio così. Per il resto mi sono lanciato in voli pindarici assolutamente gratuiti, tipo mettere su un sistema di equazioni per calcolare l’altezza di un triangolo una volta nota l’area e la base, e in generalizzazioni ardite, come decidere che una sequenza che inizia per 1, 8, 27 non può che essere la lista dei cubi.
Il risultato finale è comunque stato un più che onorevole ottavo posto, il che mi ha fatto vincere un libro sui problemi di minimo (no, non quelli di D’Alema!). Molto meglio di me è andata a Marco Broglia, che classificandosi terzo riesce finalmente ad andare a Parigi alle finali internazionali. C’è chi può: io non può. Oggettivamente però sono soddisfatto del mio risultato, il migliore dei cinque anni in cui ho partecipato!

Ultimo aggiornamento: 2007-05-26 21:56

ve l'avevo detto

I ciclisti (beh, gli ex ciclisti) cominciano a parlare. Ieri è arrivata la confessione di Erik Zabel; oggi Bjarne Rijs rivela che durante il Tour de France da lui vinto nel 1996 fece uso di eritropoietina, la famosa Epo. Non ricordo se ai tempi era tra le sostanze vietate, anche se immagino di sì; e sono certo che allora non fosse possibile riconoscerla nelle analisi antidoping. D’altra parte, quando un paio di settimane fa avevo commentato la confessione di Ivan Basso non era un caso che l’avessi citato: certe cose sono chiare a chiunque segua un minimo il ciclismo. Basta saperlo…

Ultimo aggiornamento: 2007-05-25 17:27

Lei non sa chi sono io!

Non so se vi è capitato di sentire parlare della denuncia di Massimo Del Papa a Wikipedia Italia: ne ha parlato Punto Informatico, e oggi su La Stampa abbiamo il commento di Anna Masera. A dire il vero non so se vi fosse mai capitato di avere sentito nominare Massimo Del Papa: io sono un po’ fuori dal mondo, ma a me il nome non dice proprio niente, e su questo non posso che associarmi all’ironia della Masera. E credo anche di non essere il solo.
Ma cosa è successo esattamente? Al momento in cui scrivo, la voce di wikipedia è “bloccata a scopo cautelativo”. L’unica campana che potete leggere è quella di Del Papa stesso, che afferma come “qualcuno di indymedia” abbia continuato a inserire prima una foto fasulla e poi puntatori ad articoli di indymedia stessa che lo diffamavano, fino a che – cito dal post qui sopra – «per ora, ho vinto io, assistito da lunga esperienza in materia e da un legale, che subito ha provveduto a spedire le opportune diffide». Traduzione per chi preferisce parlare terraterra: ha fatto una minaccia di querela (o forse ha fatto la querela per davvero, anche se mi sento di dubitare della cosa): come sempre in questi casi wikipedia oscura tutto.
Bene. Qualcuno vuole saperne un po’ di più? Ecco una cronistoria un po’ più completa. Tale utente “Ispettore Coliandro” alle 18:18 del 5 gennaio 2007 crea la voce “Massimo del papa”. Peccato che l’abbia fatto copiando la biografia qui presente, e così alle 18:37 (diciannove minuti dopo…) la voce è stata cancellata. Ma l’Ispettore Coliandro non demorde, e alle 18:48 crea nuovamente la voce, questa volta con itesto identico al colophon del blog babysnakes.splinder.com, il link al blog stesso e un link a un’immagine presente sul sito indymedia, per la cronaca http://italy.indymedia.org/uploads/2005/05/max.jpg. Tempo tre minuti, e la voce è nuovamente cancellata per “promozione biografica”. Viene poi ripostata alle 19:12, stavolta con colophon, lista dei libri, link al blog ma non all’immagine. Dopo un po’ di discussioni che potete vedere sulla pagina di discussione di “Ispettore Coliandro” la voce sembra avere una sua stabilità fino all’inizio di questo mese.
Il 13 maggio tale utente “Stefano Satta Flores” (ah, ricordo che i nomi degli utenti sono scelti dagli utenti stessi e non si ha possibilità di sapere a chi corrispondono) aggiunge questo paragrafo: Dal 2004 al 2006 è stato uno dei più assidui frequentatori e controversi animatori del sito Indymedia Italia, dove ha scritto articoli caratterizzati da una vis polemica a volte esasperata.; aggiunge inoltre come collegamento esterno l’elenco degli articoli firmati “Massimo Del Papa” su Indymedia. (Notate la differenza tra “firmati” e “scritti da”. Per quel poco che so di Indymedia, non credo proprio che certifichino il nome di un postatore). A questo punto inizia una guerra, con un utente anonimo che cancella questi riferimenti e un altro utente anonimo che li rimette, più alcuni wikipediani che annullano quelle modifiche, considerandole dei vandalismi. Il tutto fino al 18 maggio, giorno in cui il primo anonimo aggiunge questa nota in calce.

ATTENZIONE - Il materiale sopra scritto contiene notizie false e tendenziose, in particolare sul sito indymedia, mai frequentato dall'interessato, ed anzi segnalato in denuncia-querela per diffamazione continuata. Non essendo possibile la rimozione, pur avendo segnalato l'illecito a Wikipedia, dato che il materiale viene immediatamente reinserito, si rende noto che la situazione è stata denunciata all'Autorità Giudiziaria insieme ai responsabili, così come figurano nella loro presunta identità, del reiterato inserimento.

Da qua si giunge all’oscuramento della pagina.
Che penso io di tutto questo? Beh, suona molto strano che uno che affermi (sempre dal suo blog, ammesso a questo punto che sia il suo e non quello di un impostore che si spacci per lui) «Convinto che la controinformazione non esiste, esiste solo l’informazione» se la prenda così tanto per quella che sarebbe pura controinformazione: però il giornalismo è una cosa troppo lontana dalle mie capacità, questo l’avete capito tutti. Trovo anche strano che “Ispettore Coliandro” (che dopo gennaio non si è più visto, tra l’altro) avesse postato una foto fasulla ma si fosse dimenticato di aggiungere la parte su Indymedia, lasciando dei semplici panegirici verso Massimo Del Papa; ma anche qua ognuno ha il diritto di scrivere quello che gli pare. Naturalmente al famosissimo giornalista non è nemmeno passato per la testa di scrivere sul suo blog che il suo omonimo che ha firmato gli interventi su indymedia non è lui, avvisando poi i “curatori” dell’enciclopedia: posso assicurare che in quel caso, senza minacce né altro, la voce sarebbe stata immediatamente bloccata in scrittura, lasciando però il testo “approvato”. È anche vero che in questo modo la pubblicità è molto maggiore di una paginetta di poche righe in mezzo a più di trecentomila. L’unica cosa su cui mi sento di approvarlo pienamente è la sua frase «Anche la credibilità di wikipedia ne esce confermata per quella che è. Del tutto opinabile». Ma lo scriveva già il mai troppo compianto Beppe Viola trent’anni e più orsono: “quelli che… l’ha detto il telegiornale! – sì, ma… – l’ha detto IL TELEGIORNALE!”
Scritto tutto questo (e aggiunto sommessamente che sono sempre più d’accordo con chi dice “togliamo da Wikipedia tutte le biografie di persone che non sono morte almeno da cent’anni”) mi resta ancora da commentare questo articolo di Alessandro Bottoni sul tema: articolo che a prima vista sembra perfetto ma…
Il primo punto da fare notare è che Bottoni si confonde tra responsabilità civile e penale. La differenza non è affatto da poco: tutto il suo discorso, che termina in pratica con “occorre che i contributori di wikipedia siano identificabili con certezza”, crolla miseramente. (Ah, tra l’altro è ovvio che tutte le modifiche all’enciclopedia sono loggate, e che se mai ci fosse qualcosa di davvero penalmente rilevante il perpetratore verrebbe beccato subito). Per quanto riguarda la responsabilità civile, la questione si fa interessante, visto che nessuno in Italia è direttamente legato all’enciclopedia (i server, oltre che non stare in territorio italiano il che non sarebbe poi così importante, sono gestiti da Wikimedia International).
Anche definire Wikipedia “base di dati affidabile” è un’affermazione che probabilmente dovrebbe essere provata in tribunale: sicuramente non viene mai affermata dall’enciclopedia, anzi nella pagina di benvenuto si scrive in grassetto «Wikipedia non può fornire garanzie sulla validità e l’accuratezza dei suoi contenuti». Infine, la “struttura di controllo” vagheggiata da Bottoni esiste già, anche se è informale: basta pensare che le pagine sono oscurate se qualcuno si limita ad affermare di volere adire a vie legali.
Il punto che continua a non essere considerato da chi non vuole l’anonimato è un altro. Anche le informazioni firmate da me possono essere o no corrette: anche se si assume la mia completa buona fede, non è detto che non mi possa sbagliare. Bene: un’enciclopedia con metti diecimila nomi-e-cognomi che hanno contribuito quale garanzia mi darebbe sulla veridicità delle informazioni? Nessuna. Anche immaginando di avere una biografia dei contributori Cassiodoro Vicinetti e Olindo Brodi, e immaginando che la biografia sia vera – perché poi alla paranoia non c’è mai limite – che possiamo pensare del loro lavoro? Chissà. Quindi, o aboliamo il concetto di Wikipedia, e qua penso molte persone si stiano sfregando le mani al pensiero, oppure partiamo dal più sano principio di usare l’enciclopedia e non venerarla. Poi se naturalmente vivessimo nel migliore dei mondi possibili la voce su Del Papa avrebbe avuto come nota qualcosa tipo “Tra il 2005 e il 2006 apparvero sul sito di Indymedia molti interventi firmati Massimo Dal Papa; Dal Papa ha però affermato che tali interventi non sono suoi, ed erano stati scritti per diffamarlo”. Ma so che questo non sarà mai possibile.

Ultimo aggiornamento: 2007-05-25 13:09