Archivi annuali: 2007

Nel marketing il lessico è tutto

Non ho mai capito bene il perché, ma una volta ho commesso l’errore di fare un test su Tickle. Così ogni anno mi arriva un messaggio dicendo “guarda che ti stiamo buttando via l’account”, e – continuo a non avere capito il perché – mi ci ricollego. Ieri, in un attimo di follia, ho persino provato a fare un test di Rorschach, che nella parte aggratis del risultato mi ha detto che io sarei “a man of peace”. Bah.
Ma la cosa più divertente è stata l’email che mi sono trovato stamattina, che fondamentalmente mi diceva “ma come, non vuoi il report completo per soli novedollarienovantacinque?” Il divertente naturamente non è questo, ma l’ultimo link in fondo: il testo è «Click to get free info on how to start processing credit cards». Molto americana, quest’idea di informazioni GRATUITE per permetterci di pagare, non trovate?

Ultimo aggiornamento: 2007-07-13 11:22

sincretismo nel phishing

Perché limitarsi a fare phishing su un solo sistema? L’ultimo esempio che mi è arrivato ha lo slogan «Il più buon modo di comprare o vendere on-line su eBay sta usando PostePay», qualunque cosa ciò dovesse significare in italiano per gli amiconi che hanno scritto il messaggio. Altre chicche nel testo: «Ad attivo i servizi on-line e nuovi con eBay per favore completano il Suo Poste.it conto on-line» che è al di là della mia comprensione, e «L’Assistenza Clienti […] immediatamente vuole attivo i Suoi servizi nuovi con eBay», che almeno è più chiaro.
D’altra parte, il sito del phishing, 125.70.253.8, è situato a Pechino…
Nota a lato: gli indirizzi IP stanno davvero per finire, se la classe A 125.x.x.x è già stata assegnata. Dopo di quella c’è solo la 126.x.x.x… (sì, lo so che le classi A sono allocate per continente e magari gli asiatici sono più avanti nel loro uso, ma il concetto non cambia) Ricordo ancora quando in Cselt non eravamo connessi via Internet ma solo con Decnet, e usavamo indirizzi IP interni 125.x.x.x “perché tanto non davano fastidio in ogni caso”!

Ultimo aggiornamento: 2007-07-13 10:59

Di Pietro e Second Life

Ormai Antonio Di Pietro sembra essersi davvero lanciato su Second Life, come si può vedere dalla “conferenza stampa virtuale” tenuta ieri e che il Corsera ha preso in giro.
Second Life è una di quelle cose che non mi ha mai acchiappato, quindi non saprei nemmeno dire se la conferenza stampa è stata un successo oppure no. Stefano Epifani ha ragione: non solo tra i blog (che non ho letto), ma nemmeno l’articolo del Corsera racconta quali erano i temi trattati, ma si limita a considerazioni di colore e a parlare delle domande del pubblico.
Detto tutto questo, non me la sento comunque di andare contro Tonino. Innanzitutto lui (occhei, i suoi spin doctor) sono riusciti a prendersi il primo posto, con tutto il battage pubblicitario correlato; pubblicità sicuramente positiva rispetto a quella che ci si becca con le piazzate tra colleghi della maggioranza. Poi c’è un altro punto che mi sembra non essere stato considerato a sufficienza. Il politico è virtualmente visibile, ma non è affatto detto che le risposte le scriva lui, o perlomeno le scriva senza nessun controllo altrui. Questo aiuta molto chi è facile alle gaffe, e di per sé non è nemmeno una brutta cosa, perché paradossalmente è contro la spettacolarizzazione della politica. Sì, è buffo dirlo quando si sta parlando di Second Life. E allora?

Ultimo aggiornamento: 2007-07-13 10:15

Il vantaggio competitivo di Italia1

Prendo spunto da un post di PaulTheWineGuy per chiedere lumi al mio colto pubblico su un quesito che mi sta assillando da parecchio tempo.
No, la domanda non è “in quale squadra gioca il figlio di Ciccio Graziani”. Quello si fa in fretta a saperlo con una guglata. Il quesito è molto più serio: “Perché mai tutti i televisori nei bar sono accesi su Italia1?”
Potrei forse capire che lo faccia il bar in via Giacosa, anche se di gggggiovane non è che abbia molto. Potrei ancora accettare il bar di Monza (vicino al Parco) dove domenica pomeriggio ho preso un caffè. Ma il kebabbaro in via Padova, dove ti trovi anche i giornali che ricordano – in italiano – che l’Italia è d?r al-harb, perché ha la tv puntata su Italia1? Ci sono messaggi in codice per i bravi seguaci dell’Islam? E com’è che nell’area ristoro Avis di Largo Donatori di Sangue c’è una tv accesa su Italia1? Forse ci sono degli studi che hanno mostrato l’aumento improvviso di emoglobina in chi si trova a passare vicino alle immagini trasmesse? Quelli del Tour de France lo sanno? Non lasciatemi nell’ignoranza!
ps: Gabriele Graziani almeno nello scorso campionato giocava nel Mantova. Adesso potete dormire tranquilli.

Ultimo aggiornamento: 2007-07-11 16:24

Etnomatematica (libro)

[copertina](se vuoi una mia recensione più seria, va’ su Galileo!)
Per tutti noi la matematica è fondamentalmente una successione di teoremi e dimostrazioni. Magari le dimostrazioni non le capiamo, ma ci fidiamo. Questo però è il lascito del pensiero greco, e non è affatto detto che la stessa cosa capitasse con altri popoli. Ma effettivamente, come potrebbe la matematica essere diversa? In questo libro (Marcia Ascher, Etnomatematica [Mathematics Elsewhere], Bollati Boringhieri – Saggi Scienze 2007 [2002], pag. 235, € 28, ISBN 978-88-339-1767-2, trad. Paolo Pagli) l’autrice cerca di dare una risposta, proseguendo le ricerche etnologiche già portate avanti da lei in passato. Vengono cosi presentati vari concetti matematici in culture primitive, anche se non necessariamente: la sezione in cui viene spiegata la logica “prescrittiva” del calendario ebraico è assolutamente gustosa, cosi come la struttura ciclica che i baschi delle montagne usavano fino a pochi decenni orsono per ottenere equità ed evitare prevaricazioni. La matematica sottostante i vari procedimenti raccontati è svolta in maniera fin troppo completa, il che forse potrebbe nuocere a chi non è così abituato a masticarla; la traduzione è ottima – ma Paolo Pagli è docente universitario di matematica, quindi ce lo si può aspettare. Peccato per qualche svista sfuggita ai correttori di bozze.

Ultimo aggiornamento: 2007-07-11 12:09

meglio da morto che da vivo?

Se qualcuno pensasse di guadagnare qualcosa con me, posso comunicargli che si prenderebbe meno di tremila euro, secondo il quisss stupido della settimana che vedete qui sotto. Non so se in Europa i prezzi siano simili oppure no, però.
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(via DElyMyth, che essendo molto più giovane vale più di me…)

Ultimo aggiornamento: 2007-07-11 10:04

Lei sì che è fortunata…

Trafiletto sul Corsera. Incipit: “Brutta avventura per l’atalantino Riccardo Zampagna” (che poi sarebbe un calciatore… si imparano tante cose leggendo i giornali). Si legge che sulla sua Audi SUV – la quintessenza, insomma – ha tamponato una trentenne sul suo motorino: dopo avere scoperto che era ubriaco perso, gli è stata tolta la patente ed è stato denunciato a piede libero. Fin qua, purtroppo, nulla di strano. Ma la chiusa è fenomenale. «Meglio è andata alla donna»: in effetti, in fin dei conti ha solo avuto una prognosi di dieci giorni e poi per lei sarà tutto come prima (beh, forse il motorino no).
Stampatevi quell’articolo: se mai vi sentirete depressi, potrete capire quanto poco ci vuole per essere fortunati.

Ultimo aggiornamento: 2007-07-10 16:00