Archivi annuali: 2007

ecchissenefrega

Il Corriere della Sera, quello che in teoria dovrebbe essere il quotidiano più prestigioso d’Italia, ci fa sapere le seguenti cose:
– che Silvio B. ha seguito le votazioni di ieri al Senato da casa sua (affaracci suoi, direi, ma passi. Ah, ovviamente in questo caso non è un assenteista, essendo lui un deputato)
– che gli hanno regalato un gatto persiano (mai più senza)
– che ha un topolino meccanico che ha chiamato Romano, “per far divertire i presenti”
– che dorme con lui (il gatto, non il topo meccanico)
Sto cominciando a pentirmi di avere usato adblock per eliminare tutte le pubblicità in flash dal sito del Corsera: rischio di avere tolto la parte più interessante delle pagine.

Ultimo aggiornamento: 2007-10-04 09:19

A Milano si risparmia sulla vernice!

Dopo due tentativi andati a male per pioggia, stamattina sono finalmente riusciti a disegnare le strisce per parcheggio qui in via Giacosa. Non che ne abbia capito molto l’utilità, considerando che sono bianche, quindi per sosta libera, e parallele alla strada: insomma – almeno a mio parere – seguono semplicemente il default. La cosa strana però è che le strisce non sono continue, ma tratteggiate. Letizia sta cercando di risparmiare?

Ultimo aggiornamento: 2007-10-03 16:10

Fiducia nel futuro

amazon.co.uk dà i numeri
Sono andato a vedere su amazon.co.uk se fosse uscito in paperback un qualche libro di Pratchett (la risposta è sì, tra l’altro: credo che farò a breve un salto in Feltrinelli o alle Messaggerie per recuperarmi Wintersmith che diverrà il mio “libro da palestra”). Quello che però mi preoccupa è che un libro come Sourcery: The Illustrated Screenplay è già indicato come ordinabile, nonostante la data di pubblicazione prevista sia novembre 2008. Che poi la versione in paperback, stessa data di pubblicazione prevista, possa essere inviato “tra 8 e 12 giorni” mi fa immaginare che ci siano dei problemi nella base dati Amazon oppure che Bezos abbia finalmente recuperato una macchina del tempo.

Ultimo aggiornamento: 2007-10-03 11:54

_Il linguaggio della matematica_ (libro)

[copertina] Divulgare la matematica non è affatto semplice. Il problema è trovare il giusto equilibrio tra la complessità intrinseca dei temi trattati, che richiedono tutto un armamentario di notazioni e tecnicalità anche solo per essere comprese, e la famosa massima “ogni formula matematica in un libro ne dimezza le vendite”. Devlin c’è riuscito in questo libro? (Keith Devlin, Il linguaggio della matematica [The Language of Mathematics], Bollati Boringhieri – Saggi Scienze 2002 [1998], pag. 398, € 35, ISBN 978-88-339-1420-6, trad. Laura Servidei) Non troppo, direi. Non so se il guaio sia dovuto al fatto che il libro è la revisione “per non scientificamente alfabetizzati” di un volume uscito per la collana legata a Scientific American; sicuramente il problema non è nella traduzione che è buona, anche se nelle bozze sono sfuggiti un paio di errori. Però mentre ci sono capitoli oggettivamente venuti fuori molto bene, quello sulla logica e soprattutto quello sulla probabilità, la parte sui gruppi e sulla topologia sono poco comprensibili se non si sa già di che si parla… il che è ancora peggio, perché la posizione filosofica di Devlin è che la matematica è lo studio delle strutture, e quei due capitoli dovrebbero esserne la quintessenza. Diciamo ad esempio che io avrei evitato di “spiegare” la dimostrazione dell’ultimo teorema di Fermat, perché tanto non aggiunge nulla a quella che oggi definiscono pomposamente “l’esperienza matematica”… E comunque alla fine, con la metrica di Minkovskij, le formule le ha messe :-)

Ultimo aggiornamento: 2014-12-15 22:24

lotte grammaticali

Leggo sul Corsera che il governatore del distretto federale di Brasilia ha decretato il divieto di usare il gerundio futuro – no, non preoccupatevi: in italiano non esiste, ma in portoghese sì – negli atti ufficiali. Motivo? dire qualcosa tipo “la staremo per avvisare”, traduzione più o meno italiana del gerundio futuro, è una presa per i fondelli: “la avviseremo” è più semplice ma soprattutto dovrebbe dare una maggiore certezza al povero cittadino.
Mah. Sono ragionevolmente certo che una decina d’anni fa Bassanini avesse proposto tra le varie semplificazioni anche quella del linguaggio burocratico: i risultati (non) li abbiamo visti. Non posso che augurare buona fortuna ai brasiliani!

Ultimo aggiornamento: 2007-10-03 10:02

referrer di stagione

Con quasi tremilacinquecento notiziole, è facile che un motore di ricerca faccia arrivare un malcapitato da queste parti, nonostante alcuni accorgimenti che ho adottato, come il non indicizzare gli archivi mensili e di categoria (per chi non fosse esperto: più lungo è un file, più è facile che tutte le parole di una ricerca siano presenti in esso, anche se in posizioni lontane. Quindi il risultato è fasullo, e a me non interessa avere quel tipo di traffico).
Vedere le richieste strane è uno sport abbastanza usuale tra i blogghers: stavolta però volevo parlare delle ricerche più ripetute, anche se con parole diverse. In questo momento la Birmania la fa da padrona (no, non so nulla di più di quello che c’è sui giornali). Ma è chiaro che siamo all’inizio della scuola, visto che tirano molto “cartina muta” (qua non ce ne sono, però), “prova del nove” (andate qua e saprete tutto), e le famose “parolacce latine” (pazientate, prima o poi le tradurrò). Ma in questi giorni anche “atti giudiziari” sta avendo un picco inaspettato: ho come il sospetto che ne sia stata inviata un’ondata.
In pratica, le ricerche sono una panoramica sul mondo: chi l’avrebbe mai detto?

Ultimo aggiornamento: 2007-10-02 17:00

come scegliere i testimonial

La mattina non era nemmeno iniziata male, prima di leggere PaulTheWineGuy. Quel bastardo mi ha infatti reso edotto dell’esistenza di In Campus, vale a dire “campus privati universitari”. In pratica, pagando immagino il giusto, ti mettono in una classe da 12-15 persone seguiti da un tutor per cercare di farti laureare in tempo. Naturalmente, visto che se uno finisce in questi posti ci sono buone probabilità che non abbia tutta quella voglia di studiare, quelli di In Campus si affrettano a sottolineare che loro richiedono «la frequenza, quotidiana e obbligatoria, come negli istituti superiori» (il neretto è loro).
Onestamente riconosco che la cosa non sarebbe poi così interessante, se non fosse per un piccolo particolare. I nostri hanno scelto come testimonial Lui: Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi, condannato per assenteismo. Mi chiedo se tra le “lezioni dell’università che vengono approfondite” siano presenti anche i corsi di umorismo.

Ultimo aggiornamento: 2007-10-02 09:46