Archivi annuali: 2007

Giornata mondiale (?) della lentezza

Oggi viene festeggiata (con la dovuta calma) la Giornata Mondiale della Lentezza, con varie iniziative (tutte italiane, visto che nonostante il pomposo titolo la cosa è assolutamente locale). Devo dire che non è che in metropolitana mi sia accorto più di tanto della cosa: la gente schizzava senza guardare contro chi stava sbattendo, esattamente come al solito. Al limite potremmo dire che il 15 se l’è presa ben comoda a farsi tutto il percorso da piazza Abbiategrasso a Rozzano, ma questo non è stato un mio problema visto che è arrivato subito dopo che io sono uscito dalla metro, e quindi non mi ha fatto subire la combinazione nebbia-gelo della parte sud di Milano.
Non posso però esimermi dal rendervi edotti di quanto ho letto stamattina su City: “Fare la spesa con più calma evitando gli acquisti di impulso aiuta a scegliere meglio. In occasione della Giornata Mondiale della Lentezza, la Coldiretti sottolinea l’importanza di verificare attentamente i prodotti che si mettono nel carrello”… e via con uno spottone tutto per loro. Non so voi, ma io ho avuto come l’impressione che sia tutta una cosa taroccata. Ma in fin dei conti starsene per una volta tranquilli può essere utile, vera o falsa che sia l’occasione.

Ultimo aggiornamento: 2007-02-19 10:35

SIAE

Quando leggo “interviste” come quella apparsa ieri su Punto Informatico non so se mettermi a ridere o piangere. Ho scritto interviste tra virgolette perché quella non è un’intervista, ma “un set di domande realizzate prendendo spunto dalle polemiche di questi giorni”, assieme alle relative risposte di Luigi Cecere, “direttore della sezione delle opere letterarie e arti figurative”. Insomma, la SIAE se le canta e se le suona, o meglio in questo caso se le scrive e se le disegna.
La parte più interessante del testo è sicuramente il modo in cui vengono piegati i testi di legge per tirare fuori la “verità SIAE”. Ad esempio, è assolutamente vero che artisti e autori hanno il diritto morale di non vedere associata la propria opera a qualcosa che non accettano (ad esempio, alla pubblicità), ma è anche vero che ad esempio il diritto di parodia è ugualmente accettato. Insomma, nessuno nega il diritto di un autore a chiedere che una sua (riproduzione di) opera venga tolto: basta che specifichi la ragione, e non deleghi a qualcun altro lo “spazziamo via tutto”.
Anche la parte sul “lucro, anche indiretto” è assolutamente da incorniciare. O almeno lo è per me. Questo simpatico blog (ma tutto il mio sito, a dire il vero) non ha nemmeno una riga di pubblicità, per motivi che Luigi Cecere probabilmente non riuscirebbe a comprendere e che quindi non ripeto qua per l’ennesima volta. A questo punto sarei davvero tentato di cominciare ad inserire opere sotto copyright… giusto per vedere il sequel dell’interessantissimo format “Ci ho ragione io”.
E tutto questo andrà avanti fino a che in Parlamento qualcuno non avrà il coraggio di andare contro le lobby e riordinare davvero la legge sul diritto d’autore, ricordandosi che i diritti non sono mai tutti da una sola parte.
(leggi anche DElyMyth)

Ultimo aggiornamento: 2007-02-15 15:25

“cause indipendenti da ATM”

Mentre stamattina andavo in ufficio, su tutta la metropolitana e persino sul 15 continuavano ad avvisare che la circolazione sulla linea M1 era sospesa a Conciliazione “per cause indipendenti da ATM”, il classico eufemismo per dire “si è suicidato qualcuno” (come infatti è stato). A parte i problemi logistici visto che prima avevano bloccato il servizio a Cadorna (il che permetteva comunque l’interscambio con la 2) e poi l’hanno arretrato a Cairoli (il che significa fare un quattro-cinquecento metri a piedi, il che in una bella giornata come oggi non è un grandissimo problema ma comunque non è il massimo), mi chiedo quanta sia la coda di paglia ATM per dovere rimarcare che la colpa non era sua. E garantisco che il tono di voce era proprio quello.

Ultimo aggiornamento: 2007-02-15 12:35

manutenzione casalinga

Martedì pomeriggio mi telefona da casa Anna: “Abbiamo il lavandino del bagno otturato. Ho provato con l’Idraulico Liquido, ma non è servito a nulla”. Mio commento: “Ah”. La chiamata prosegue con Anna che mi fa tutto uno spiegone dettagliato di quello che suo padre da Chiavari le ha spiegato che si può fare, svitando un tappo sotto il sifone. Dopo un minuto di parole l’ho stoppata, facendole notare che tanto era inutile dirmi queste cose mentre ero in ufficio (sì, sono bastardo inside).
Martedì sono rientrato a casa tardi, e verso le 22 mi sono accinto all’operazione, non prima di avere sfruttato le mie dita lunghe e sottili e tirato fuori dallo scarico del lavandino una massa di capelli che però non era la causa principe dell’otturamento. Il tappo è esattamente dove doveva stare, cioè appena sotto il sifone: la pinza a pappagallo la cui esistenza tanto preoccupava Anna sapevo perfettamente dove stava – anche se non li uso, ho tutta una collezione di attrezzi da lavoro – e ho iniziato a svitare. Erroraccio. Non appena ha iniziato a gocciolare, il dolore sul mio pollice mi ha fatto ricordare che l’Idraulico Liquido è fondamentalmente un acido molto potente: risultato, un bell’eritema. Ripreso il lavoro dopo essermi fatto infilare in stile E.R. un guanto di lattice, la seconda sorpresa. Ho svitato il tutto, è uscita un po’ di robaccia, ma chiaramente troppo poca: infatti, fatta scorrere giù un po’ d’acqua per pulire il tratto verticale dello scarico e richiuso il tutto, il lavandino era ancora otturato.
La storia ha avuto però un lieto fine: i lavori avevano comunque smosso un po’ di roba, e dopo che ieri Anna ha comprato un altro prodotto sturalavandini (questa volta un gel contenente un misterioso “Agente Salvatubo tiemme”), è tornato tutto miracolosamente a posto. Il mio onore è rimasto un po’ ammaccato ma fondamentalmente salvo.

Ultimo aggiornamento: 2007-02-15 11:24

e oggi tocca a San Faustino!

Leggo da xarface che oggi (il 15 febbraio, insomma, il giono dopo sanvalentino) si festeggiava san Faustino, protettore di Brescia ma soprattutto dei/delle single. A parte che anche leggendo le fonti solitamente bene informate non riesco a capire questa attribuzione, se non pensando che prima è stata scelta la data e poi si è consultato il martirologio, mi duole constatare che il santo è stato declassato come inesistente. Un altro esempio del complotto ecclesiastico contro le “non-famiglie”?

Ultimo aggiornamento: 2007-02-15 09:57

Onomastica

Mi è capitato di dare un’occhiata ai duchi di Savoia-Aosta su Wikipedia, per una curiosità sul re (teorico) di Croazia Tomislav II meglio noto come Aimone di Aosta. Ho scoperto… beh, innanzitutto che ci sono molti amanti della monarchia sabauda che scrivono su wikipedia :-); ma poi che i nomi dei membri della dinastia sono favolosi. Abbiamo Aimone Roberto Margherita Maria Giuseppe Torino, nato a Torino; il fratello maggiore Amedeo Umberto Isabella Luigi Filippo Maria Giuseppe Giovanni, l’unico senza il nome della città natia, che ebbe le due figlie Margherita Isabella Maria Vittoria Emanuella Elena Gennara e Maria Cristina Giusta Elena Giovanna, di cui vi lascio indovinare la città di nascita esattamente come dovreste indovinare quella dell’attuale duca Amedeo, anzi Amedeo Umberto Constantino Giorgio Paolo Elena Maria Fiorenzo (nel caso vi chiedeste il perché di Constantino, sua madre era la principessa Irene di Grecia).
Ragazzi, questi qua hanno un onomastico al mese!
(Intendiamoci, Vittorio Emanuele “mi piaccion le sbarbine” ha come nome completo Vittorio Emanuele Alberto, Carlo Teodoro Umberto Bonifacio Amedeo Damiano Bernardino Gennaro Maria, e a questo punto bisogna apprezzare la sobrietà di Emanuele “Sottaceto” Filiberto, che si chiama Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Filiberto!)

Ultimo aggiornamento: 2007-02-14 23:11

Per caso

Titolone odierno di Libero: “OTTO BR NELLA CGIL: PER CASO?”. Per par condicio, aspetto la prima operazione antimafia.

Ultimo aggiornamento: 2007-02-14 14:38

iperinflazione

Credo che tutti i miei lettori abbiano sentito parlare del periodo di iperinflazione nella Germania di Weimar, subito dopo la prima guerra mondiale. Mi è però capitato stamattina di trovare questo articolo che mostra come in Jugoslavia, nei quattro mesi scarsi tra il 1. ottobre 1993 e il 24 gennaio 1994 (le date nell’articolo non tornano, ma qua c’è un resoconto meno romanzato), l’inflazione fu del 5.000.000.000.000.000%. Vennero fatte tre conversioni di valuta: a ottobre 1993 venne emesso il nuovo dinaro corrispondente a un milione di vecchi dinari, a capodanno 1994 il “nuovo nuovo dinaro” (New 1994 Dinar) corrispondente a un miliardo di nuovi dinari, e il 24 gennaio il “superdinaro” (Noviy Dinar), che per un po’ di tempo circolò in parallelo, con un valore tra i 10 e i 13 milioni di dinari di capodanno 1994.
Detto tutto questo, il mio personale problema è che non ricordavo nulla di tutto questo. Le mie memorie dell’epoca erano che la moneta utilizzata in pratica era il marco tedesco, e che c’era stata al massimo una conversione del dinaro. La mia curiosità, che giro ai miei lettori dai trent’anni in su, è questa: sono io che ho cancellato tutto dalla mia memoria, o in effetti c’è stato un silenzio al riguardo?

Ultimo aggiornamento: 2007-02-14 12:18