Archivi annuali: 2006

Dichiarazione di voto

Domenica qui a Milano abbiamo le primarie dell’Unione per il candidato sindaco. Nelle migliori tradizioni della sinistra, si è scelta una giornata in cui si sapeva ci sarebbe stato il blocco della circolazione – secondo me, sono partiti dall’idea “così non vanno al mare” – e abbiamo avuto una lotta all’ultimo coltello tra i vari candidati, che temo porterà a un “effetto Orazi e Curiazi”.
Ad ogni modo, io voterò senza troppa convinzione per Davide Corritore. Gli altri?
Milly Moratti, a parte la tristissima pubblicità sull’alternativa, è l’unica candidata con un’esperienza politica, e quindi so che non funzionerebbe affatto. Bravissima persona, intendiamoci, ma come politica non mi piace affatto.
Bruno Ferrante (ma chi ha avuto l’idea di mettergli quella foto dalla faccia incazzata sul sito?) Vincerà lui, a meno che diecimila di destra si intrufolino per votare Fo. E secondo me sarebbe anche un buon sindaco. Però voglio che gli apparati di partito sappiano che non è che basti metterlo là e fargli fare quello che vogliono loro.
Dario Fo: a vottant’ann! L’entusiasmo non basta, né basta l’importanza indubbia del suo nome. Ho sentito un po’ di suoi discorsi elettorali, ed è chiaro che non ha un idea dell’indubbio casino di governare una città di più di un milione di abitanti. Sì, potrei fidarmi della squadra di assessori che sceglierebbe, ma non me la sento.
Insomma, rimane giusto Corritore. Riconosco che dirlo così non è bellissimo, ma tant’è….

Ultimo aggiornamento: 2006-01-25 11:57

discarica ciclabile

su una sedicente pista ciclabile Avevo già parlato della pista ciclabile provinciale del Naviglio Pavese. Ah, naturalmente in Provincia non mi ha mai risposto nessuno.
Ad ogni modo, non c’è segnaletica, se non un quasi invisibile cartello di divieto di accesso, ed è stata tolta la sbarra che chiudeva il passaggio. Così ai motorini si sono aggiunti gli scooteroni, e non mi stupirei di vedere passare qualche finto SUV. Ma il peggio è che è ritornato il vezzo di usare il posto come discarica, come si può notare qua e qua (la versione più grande della fotina quassù).
Si accettano scommesse su come sarà la situazione ad aprile.

Ultimo aggiornamento: 2014-03-05 11:07

sciogliamo le camere! O no?

Magari molti non hanno capito cosa sta succedendo con il balletto delle date di termine della legislatura. Come parte del mio servizio pubblico, provo a spiegare le cose in maniera non dico chiara ma comprensibile.
La XIV legislatura è iniziata con la votazione del 13 maggio 2001, quindi dovrebbe terminare il 13 maggio 2006, e il voto tenersi domenica 14. C’erano però due problemi, uno costituzionale e uno politico. Il mandato di Ciampi scadrà infatti… il 13 maggio 2006. Di per sé la Costituzione in questo caso prevede una prorogatio, ma non è comunque una bella cosa. Ma c’è di più: questa primavera si voterà anche per numerosi comuni, tra cui Torino, Milano, e Roma, e quindi ci si sarebbe aspettato di andare alle urne una sola volta, previo apposito decreto. Però generalmente Forza Italia, essendo un partito incentrato su Berlusconi, è più debole nelle consultazioni locali, e Silvio non era molto convinto dell’accoppiamento. Così si sono messi d’accordo tutti, proclamando urbi et orbi che la data delle elezioni sarebbe stata il 9 aprile, sciogliendo le Camere il 29 gennaio. (noticina a margine: è la domenica delle Palme. Chissà cosa succederà con tutti quelli che faranno benedire i ramoscelli d’ulivo)
Poi sono però successe alcune cose. La più eclatante è stata il rinvio alle camere della legge Pecorella, che non potrebbe più essere ripresentata. Ma sotto sotto c’è dell’altro: la campagna elettorale di Berlusconi che finalmente ha avverato la predizione di Enzo Biagi (“Se Berlusconi avesse le tette, farebbe anche l’annunciatrice”) e quindi non aveva affatto voglia di essere vincolato dalle norme di par condicio in periodo elettorale; e il fatto che il Polo è indubbiamente in rimonta. A questo punto Berlusconi ha pensato di fare un bel giochetto e dire “massì, prolunghiamo la legislatura fino al limite naturale, così possiamo ancora lavorare”, ottenendo il subitaneo appoggio di tutti gli studenti che all’interrogazione di fine quadrimestre chiedono al prof se può essere rimandata a domani. Ciampi non l’ha presa affatto bene, anche perché lui poteva sì sciogliere le camere il 29 gennaio ma fino a che il governo non promulga i decreti per l’istituzione dei comizi elettorali non sarebbe successo nulla. A sinistra hanno sempre più paura di non vincere e quindi non vogliono toccare la data d’altronde concordata.
Risultato? La data del voto non si tocca, ma si riduce al minimo ammesso – 60 giorni – la durata della campagna elettorale, dando un paio di settimane in più ai lavori del parlamento. Tanto ai politici non importa più dovere tornare sul territorio per la campagna elettorale: ricordo che con la nuova legge non esiste più la preferenza, e conta solo l’ordine in cui sei stato messo in lista.
Chiaro?
Aggiornamento (26 gennaio) La notizia aggiuntiva è che il governo preparerà anche un “decreto tagliafirme”, per ridurre il numero di firme necessarie ai partiti non presenti in parlamento per presentarsi. A parte i giudizi sulla “democrazia perfettissima”, vorrei ancora aggiungere che se la legislatura termina anticipatamente (anche solo di un mese) il numero di firme richiesto viene comunque dimezzato, e secondo me questo conta molto, soprattutto nel momento in cui si è passati da un sistema maggioritario a un “proporzionale con finto sbarramento”…

Ultimo aggiornamento: 2006-01-25 11:08

fluidificare il traffico

Non so quanti soldi abbia speso l’assessore Goggi per restringere i marciapiedi in viale Papiniano, in modo da spostare i posti auto e ottenere così tre corsie da San Vittore a corso Genova. Peccato che – come del resto corretto – i marciapiedi vengano allargati all’altezza degli incroci, così come davanti al distributore di benzina dove comunque non ci sarebbe stato spazio. Cosa succede allora? che la gente parcheggia a filo del marciapiede, probabilmente perché il neurone dedicato alla ricerca di un posto libero non riesce a immaginare la ragione di quell’improvvisa differenza di posizione. In pratica, così, si continuano ad avere due corsie, con l’aggravante di creare in prossimità degli incroci un po’ di ingorghi di cui si poteva fare tranquillamente a meno e di costringermi a non certo esaltanti slalom in bicicletta.
Considerando che solitamente ci sono sempre dei vigili a un paio di centinaia di metri, trovo che un costante passaggio con relativo stacco di multe non sarebbe una pessima idea. Al limite ci si rifà un po’ dei costi sostenuti.

Ultimo aggiornamento: 2006-01-24 12:02

44 gatti partiti

Campagna comunicativa di Forza Italia Sulla home page del sito di Forza Italia da ieri campeggiano alcuni manifesti taroccati che prendono per i fondelli la campagna dell’Unione. Mantellini si lamenta; io personalmente li trovo carini, a volte anche più interessanti di quelli originali, e sicuramente meglio di quelli ufficiali attaccati per le strade. Ma non è di quello che voglio parlare.
Uno dei manifesti recita “Oggi quattro partiti – Domani quarantaquattro”. L’iperbole non è purtroppo così lontana dal vero, ma quello che non mi torna sono i quattro partiti al governo. Oltre a FI,AN,Lega e UDC non c’erano anche i resti del Nuovo PSI? e Giorgio La Malfa si è perso per strada assieme ai suoi repubblicani di destra? Alle prossime elezioni, non ci saranno pure quelli della Nuova DC di Rotondi, il MIS di Rauti e altri ancora? Andrà a finire che quel cartello sarà profetico chiunque vincerà.

Ultimo aggiornamento: 2006-01-24 11:01

_Perché limitarsi a sognare?_ (libro)

[copertina]
Un libro (Alexandra Berger e Andrea Ketterer, Perché limitarsi a sognare? [Warum nur davon Träumen?], Feltrinelli – Universale Economica 20052 [1997], pag. 271, € 7.50, ISBN 88-07-81534-6, trad. Daniela Idra) scritto da due donne e destinato alle donne, dove il “sognare” si riferisce alla sessualità. Ammetto che come donna io valgo poco, e probabilmente il mio giudizio è inficiato; diciamo che guardando dalla metà sbagliata del cielo ho letto delle cose indubbiamente interessanti, ma anche informazioni piuttosto datate: lo sforzo di convertire dalla situazione tedesca a quella italiana è stato sì fatto, ma con risultati deludenti, e sicuramente non è stato rifatto l’anno scorso per la nuova uscita del libro in edizione economica. Sarà stata una congiura maschilista.

Ultimo aggiornamento: 2017-09-15 23:10

Tremonti

Complice il fatto che Anna doveva stirare, siamo restati a vedere l’apparizione televisiva di Giulio Tremonti alla trasmissione di Fabio Fazio Che tempo fa (a parte che il Magnifico Rettore ha un’aria molto più carina adesso che venticinque anni fa – questa la capiranno in pochi).
Commenti? Beh, innanzitutto Corrado Guzzanti è un maestro. Quando ha rifatto Tremonti dalla Dandini era assolutamente indistinguibile dall’originale. Ma quello che mi ha lasciato davvero basito è che Tremonti non ha senso dell’umorismo. Non capiva quando Fazio lo prendeva per i fondelli, si è messo a puntualizzare da maestrina sulla (vecchia) barzelletta raccontata in precedenza da Rutelli mettendosi a spiegare che l’Italia non è bagnata da tre mari, ma da quattro; la battuta che ha fatto (alla domanda su cosa si erano detti Berlusconi e Ciampi ha risposto snocciolando le cifre del numero telefonico del centralino di Palazzo Chigi) non era male, ma pronunciata così era incomprensibile.
Per il resto, idee poche ma confuse, o meglio che facevano confondere il povero ascoltatore. Ma sono certo che lui è uscito dagli studi milanesi convinto di avere riscosso un successone!

Ultimo aggiornamento: 2006-01-22 21:59

sacro copyright

Su La Stampa di oggi c’era un articolo che mi ha lasciato davvero basito. Papa Benedetto XVI ha infatti deciso che da ora in poi rafforzerà, attraverlo la Libreria Editrice Vaticana, il copyright sui suoi testi; quindi se un altro editore volesse stampare una copia di una sua enciclica d dovrà pagare i diritti d’autore a B16.
A parte che io avrei già dei problemi con il concetto di copyright su parole che si suppone siano per il mondo tutto, potrei ancora capire l’idea di impedire che qualcuno travisi i testi, e quindi l’apposizione di un copyright. Ma pagare i diritti? Se ci pensate un attimo, è assurdo. Un fedele non ha la possibilità di sapere cose che indubbiamente lo riguardano, se non pagando “un diritto” a chi glielo deve dire: quasi meglio della simonia.
Aggiornamento: Grazie a quasi.dot, ecco il lancio d’agenzia. Interessante notare la data: fine maggio scorso.

Ultimo aggiornamento: 2006-01-21 22:25