Archivi annuali: 2006

Proibizionismo chez Telecom

Sono già alcuni anni che la defunta IT Telecom prima, e tutto il gruppo Telecom poi, è un’azienda al cui interno è vietato fumare. Non che ci sia qualcuno che faccia rispettare il divieto, ma tant’è.
Oggi però il mio ex collega Ugo mi ha scritto dicendo che nella mensa torinese da lui frequentata sono improvvisamente sparite le bevande alcoliche, e campeggiava un cartello con su scritto “da oggi in tutte le mense Telecom non sarà più possibile consumare bevande alcoliche”. Decisionismo allo stato puro, visto che nessuno aveva saputo nulla.
Dal mio punto di vista non cambia nulla, visto che non solo tendo a non bere alcolici in pausa pranzo ma non ho neppure una mensa per poterlo fare. Mi domando solo quanto hanno speso per uscire fuori con questa nuova ideona, e se il top management darà il buon esempio :-)

Ultimo aggiornamento: 2006-08-04 19:06

trackback spammoso o no?

Ogni tanto ci provo, a riaprire la possibilità di mettere trackback a questo blog; il guaio è che – a differenza dei commenti – con questa vecchia versione di Movable Type non ho la possibilità di fare una verifica preventiva, e quindi lo spam si intrufola con una velocità che ha dell’incredibile, nonostante i post più vecchi di una settimana siano generalmente chiusi. Ma quello che mi è capitato ieri non sono ancora riuscito a capirlo. Mi è arrivato infatti un trackback da angelwingsbluw.moissanite-earrings.info, che punta a un file .php con il nome uguale al titolo della mia notiziola. Sono andato a vedere il sito, e ci sono semplicemente una mezza dozzina di post presi dalla rete: un paio in giapponese, altri due in spagnolo, il mio in italiano, e uno in inglese. Alcuni sono pubblicità, altri no. Il sito è infine molto minimalista, e ha giusto un puntatore a Technorati. E qui casca l’asino, direte: vuole crescere in classifica. Beh, per farlo prima dovrebbe registrarsi: il link porta a una pagina d’errore. In realtà, se andiamo sul dominio padre moissanite-earrings.info, scopriamo che ci sono vari siti, ma tutti con questa struttura: il mistero si infittisce, ma prometto che stanotte dormirò lo stesso.
Aggiornamento: come volevasi dimostrare. In dieci minuti, due commenti farlocchi, e un trackback da un altro sito di quel tipo. Gli IP sono 154.35.1.12 nel primo caso, 154.35.1.12 stavolta, e 147.162.44.6 per i due test. Sono sorvegliato peggio che dalla NSA.

Ultimo aggiornamento: 2006-08-04 12:08

Enigmi e giochi matematici (libro)

[copertina]
Quest’anno alla Fiera del Libro di Torino non ho fatto acquisti, se non questo libro (Lewis Carroll [a cura di John Fisher], Enigmi e giochi matematici [The Magic of Lewis Carroll], Ritmi 40 – Theoria 20004 [1973], pag. 308, € 9.30, ISBN 88-489-0014-3, trad. Emanuela Turchetti) in offerta a 5 euro. Beh, sono stati cinque euro sprecati. Il problema non è affatto il titolo fuorviante – “matemagica” sarebbe stato meglio ma non si può pretendere troppo dalla vita. Il progetto non era nemmeno male, visto che John Fisher aveva raccolto tutti i trucchi di magia e i giochi di parole e altro che si trovano nelle opere del nostro; probabilmente l’edizione originale potrebbe essere interessante. Peccato che nella versione italiana sia ben difficile accorgersene. Le figure sembrano arrivare da una fotocopiatrice maltenuta, e sono spesso irriconoscibili; la traduzione ogni tanto parte per la tangente, dimenticandosi di spiegare ad esempio perché mai un falegname dovrebbe avere tante “unghie” (nails in inglese significa sia unghie che chiodi). Ma ho la prova che nessuno non solo non ha letto le bozze, ma non le ha nemmeno scorse: in tre punti il libro contiene il testo di un messaggio di errore di formattazione, scritto tra l’altro in neretto e quindi immediatamente visibile. Per fortuna il libro dovrebbe essere fuori commercio, quindi rischiate poco!

Ultimo aggiornamento: 2021-10-08 18:03

Area videosorvegliata


Ieri pomeriggio Anna mi telefona tra il preoccupato e l’incavolato, dicendomi che era scesa giù e aveva trovato un cartello appicicato al vetro della porta di comunicazione tra le scale e il cortile, con su scritto “Area videosorvegliata”. Non che avesse visto delle telecamere in giro, ma ad ogni modo voleva andare dai carabinieri a denunciare la cosa, che naturalmente non era mai stata deliberata. Io in queste cose sono molto più pragmatico, le ho fatto notare che una fotocopia di cartello – anzi, come ho verificato quando sono tornato, una stampa da un JPG di pessima qualità – senza nemmeno indicato chi e come dovrebbe raccogliere le immagini ha la stessa valenza di un cartello “Asino chi legge”, e le ho suggerito di appiccicarne sopra uno così.
Quando sono tornato a casa, il cartello c’era ancora ma come si nota dalla foto è stato un po’ decorato. Avrei comunque preferito modificarlo come scrivevo sopra: e avrei preferito ancora di più che non ci fosse gente che si mette a incollare questa roba, che adesso a toglierla ci vorrà una vita.

Ultimo aggiornamento: 2006-08-04 10:21

Non si mangiano più i bambini

Siamo in estate, nonostante tutto. Quindi non mi stupisco più di tanto che il Corsera metta addirittura in prima pagina l’idea di non si sa bene chi a Riccione, che vuole creare delle spiagge per sole donne: l’apartheid sulla rena servirebbe per le mogli dei ricconi mussulmani, i quali ricconi verrebbero a spendere con ancora maggior piacere i soldi nei negozi romagnoli se sapessero che le loro donne possono prendere il sole secondo i dettami della religione islamica. Naturalmente nessuna delle persone intervistate si assume la paternità dell’idea, anche se dicono che è interessante; a nessuno è venuto in mente di chiedere alle dirette interessate, né a come sia possibile impedire l’accesso via mare. Ma non è di questo che volevo parlare.
Alla Festa regionale dell’Unità di Firenze, infatti, il monopolio della salamella è stato distrutto. Secondo il trafiletto a pagina 13 del giornale, “quattro ragazze hanno ideato lo stand «Ostricheria», dove si consumano ogni sera 30 chili del prezioso mollusco accompagnato da ottimi vini bianchi e champagne”. Manco fossimo alla Festa regionale di Forza Italia. Chissà, forse d’Alema ha deciso che oramai che la sinistra(?) è al governo è finito il tempo delle rinunce… o magari è tutto per fare uno scherzetto a “er Cicoria” Rutelli?

Ultimo aggiornamento: 2006-08-03 14:22

novembre

Qui non si sta più parlando di temporale estivo. Dopo che stanotte – oltre alla fregatura che né io né Anna riuscivamo a dormire, e siamo stati svegli fino alle due: nemmeno il sudoku mi ha fatto dormire – ci siamo trovati la casa mezza allagata su entrambi i lati, oggi la vista dalle finestre del mio ufficio è proprio novembrina, anche se in questo momento non mi pare che piova.
La temperatura, almeno dal mio punto di vista, è assolutamente piacevole; ma resta il dubbio di come sia possibile avere un cambio così repentino di condizioni meteo.

Ultimo aggiornamento: 2006-08-03 11:38

<em>Il clocco</em>

Dopo il successo della trasmissione The Clock di due anni fa, dove venne fatto un excursus anno per anno sul rock in occasione del cinquantesimo anniversario di “Rock Around The Clock”, Radio Popolare ci riprova con Il clocco, vale a dire la versione de noantri. Si è partiti ieri sera (21-22:30) con i tre anni dal 1956 al 1958, raccontati musicalmente da Ezio Degradi che è come il prezzemolo.
Mi sono accorto che la musica italiana era lenta. “Grazie dei fior” me la ricordavo molto più veloce, probabilmente perché noi oggi siamo abituati a ritmi ben diversi. Perfino “Come prima” di Tony Dallara oggi sarebbe stata cantata un po’ più velocemente, immagino. Per il resto, mi sono convinto ancora di più che Fred Buscaglione ha fatto un lavoro di rottura estrema con la tradizione italiana – più di Modugno con “Nel blu dipinto di blu” – e non è un caso che risulti ancora moderno.

Ultimo aggiornamento: 2006-08-02 17:39

appello della stampa di partito

Leggo da Onemoreblog (ma l’avevo anche sentito stamattina nella rassegna stampa di radiopop) che i direttori dei “Veri Quotidiani di Partito” (Europa, Liberazione, La Padania, Il Secolo d’Italia, l’Unità) hanno scritto un appello per richiedere di «poter accedere ad un sistema di finanziamento pubblico sicuro, puntuale e riservato solo a loro». Adesso esiste una legge che dà il finanziamento pubblico ai quotidiani “espressione di un movimento politico” formato da almeno due onorevoli; in pratica, come mostrò Report alcuni mesi fa, basta conoscere le persone giuste per ottenere qualche centinaio di migliaia di euro l’anno, e nei casi più fortunati anche dei bei milioncini. I direttori di cui sopra argomentano così:
«In Italia esiste la tradizione dei quotidiani di partito. Questi giornali hanno avuto, e hanno, una funzione molto importante. Rappresentano la pluralità delle informazioni e delle opinioni in un mercato editoriale assai ristretto e controllato da pochi gruppi. I giornali di partito sono uno strumento fondamentale di dibattito, di informazione e di lotta politica. Un pezzo importante del nostro sistema democratico.»
Ora, sarebbe sicuramente carino evitare di dare soldi a pioggia; ma se devo essere sincero non vedo più l’utilità storica di un quotidiano espressione di un partito, in un momento in cui l’informazione può essere rimbalzata in mille altri modi diversi. Onestamente, chi ha non dico letto ma almeno preso in mano una copia di Europa?
Sarebbe stato molto più utile cercare di capire se ci fosse un qualche modo per cui la stampa “schierata” potesse ricavare più soldi con la pubblicità, come fa la “stampa qualunquista” (absit iniuria verbis, è solo una semplificazione): a questo punto il giornale potrebbe tranquillamente vivere di suo.
(nota a margine: in questo numero di Diario c’era il conto economico della testata. Il deficit di quest’anno è stato di 1.2 milioni di euro, e in pratica i costi sono il doppio dei ricavi; così ad occhio anche là manca l’apporto della pubblicità. Ma tanto non è un “quotidiano di partito”…)

Ultimo aggiornamento: 2006-08-01 19:03