Archivi annuali: 2006

Incidenti stradali

D’accordo, pioveva. Ma proprio per questo potevo immaginare che ci sarebbe stato un po’ meno traffico, e soprattutto più tranquillo e invece no.
Nei 65 km andata-e-ritorno per lo spaccio Aspesi di Castellanza, ci siamo visti cinque incidenti stradali di quelli relativamente seri, nel senso che si vedeva spesso la polizia; il più eclatante è stato alla separazione tra A8 e A9, con un’auto che deve aver preso la curva un po’ più veloce del limite di 80 km/h e ha fatto almeno un paio di capovolte sul prato a fianco; tutti gli altri tra viale Zara e viale Fermi, quindi fondamentalmente in città. Mi chiedo se ci fosse qualcosa di particolare nell’aria…

Ultimo aggiornamento: 2006-11-25 19:28

verso la censura

La notizia secondo cui Google sarebbe indagata per concorso in diffamazione aggravata per avere tenuto nei suoi server il video dei vessatori del ragazzo down non è una semplice idiozia. È molto peggio. Se passasse il concetto, questo sarebbe la fine di un qualsivoglia sistema di aggregazione automatica di dati, almeno per l’Italia. Un conto è dire che io sono responsabile di quanto scrivo su questo blog (cosa che del resto è vera); un altro conto è dire che devo verificare tutto quello che raccolgo in giro, il che equivale a dire che devo fare un “controllo preventivo” (un sinonimo di “censura”) di tutto quello che passa da me. Io lo posso fare perché uso poca banda, ma un qualunque tipo di servizio in grande scala no. L’unica cosa che mi viene in mente è che i due PM vogliano semplicemente farsi un po’ di pubblicità: i commenti di Fioroni riportati nell’articolo di Repubblica che ho citato – tra l’altro, lui nella cosa c’entra esattamente quanto me, è Gentiloni e al limite Amato quello direttamente interessato – mi fanno capire ancora di più che non è detto che con la Moratti si fosse toccato il fondo per quanto riguarda il ministero della Pubblica Istruzione.
Un paio di altri blog a riguardo: vb (che da buon piemontese subito fa l’esempio del proprio orticello :-) e Quinta (con cui in parte non concordo col suo giudizio contro il Tg2: per una volta, l’idea di vedere Google Video come una biblioteca non è male come metafora. Che poi il giornalista non sappia che anche se i server sono negli Usa ci possa essere un reato anche per la legge italiana è purtroppo normale)

Ultimo aggiornamento: 2006-11-25 17:47

troppa sicurezza fa male

Sono sicuro che ricorderete la saga del notebook griffonato, per il quale ho richiesto l’innalzamento del profilo. Nella mia beata ingenuità ero convinto che fosse un’operazione assolutamente semplice, una volta espletata l’interminabile trafila burocratica: invece no. Per una settimana la richiesta era “in lavorazione”: man mano succedeva qualcosa (ad esempio, da un certo punto mi era concesso utilizzare regedt32) ma nulla più. Mando un mail all’assistenza, e mi viene spiegato che “ci sono vari passi”. Vabbè.
Stamattina mi telefonano (da Cagliari, meraviglie della delocalizzazione) perché devono fare l’ultimo passo. Accendo il portatile, però il tipo mi dice “non riesco a vederlo in remoto. Non è che c’è il firewall attaccato?” Io rispondo “boh, può darsi”. Apro il pannello di controllo e guardo: in effetti il firewall è su. Peccato che per toglierlo io debba essere amministratore… un perfetto comma 22. Andrà a finire che oggi manderanno un tecnico apposta per connettersi come admin e fare questo ultimo passo, piccolo per un uomo ma enorme per l’umanità…

Ultimo aggiornamento: 2006-11-24 14:29

Omologazione malriuscita

Ho già scritto di come i quotidiani gratuiti spesso diano le stesse notizie: e non parlo dei temi importanti, ma di quelle notizie “di costume” che sono assolutamente inutili ma vengono comunque gentilmente fornite per titillare il lector vulgaris. Oggi ad esempio troviamo ovunque le immagini dell’imbecille a 250 all’ora sulla Serravalle (che casualmente sembra poi essere stato fermato in giornata) e della fanciulla danese che segnala il limite di velocità a tette nude. Metro (che mi sa sia ultimamente in sofferenza) le sbatte in prima pagina, ma gli altri non sono da meno, anche se un po’ più defilati. Presumo che tale omologazione derivi dall’uso delle stesse agenzie; mi chiedo solo quanto dormano i titolari delle agenzie in questione, visto che il mio pusher di fiducia mi aveva fornito i link già da mo’ (ho controllato: rispettivamente il 17 e il 13 novembre. Gtalk è un ottimo sostituto del Grande Fratello).
Più divertente la storia della pubblicità dell’anello vibrante da pene che la Durex starebbe pubblicizzando in questi giorni. Infatti Leggo e City ne parlano entrambi, e affermano entrambi che gli spot apaiono solo dopo le 23. Ma per i Caltagirone la pubblicità appare su Italia1, mentre RCS si affretta a dire che viene trasmessa solamente in Gran Bretagna. In compenso loro non si fanno grossi problemi a spiegare cos’è l’oggetto pubblicizzato, a differenza degli altri che hanno usato metafore a tal punto che io – che in effetti non frequento sexy shop – non avevo capito di che si trattasse.

Ultimo aggiornamento: 2006-11-23 21:29

“share in termini scientifici”

Fedele (Confalonieri?) alla sua linea, oggi Leggo ha dedicato una sua pagina alla sconfitta di Mediaset nei dati di ascolto della prima serata di martedì. A quanto pare, Raiuno con Capri ha stracciato l’ultima puntata di Distretto di polizia 6, con un milione di telespettatori in più. Ma niente paura: ecco parola per parola la replica di Pietro Valsecchi, produttore della fiction di Mediaset. «Per parlare di share bisogna farlo in termini scientifici, altrimenti la cosiddetta supremazia Rai è solo in termini di teste, in numero di spettatori. Ma gli spettatori non sono tutti uguali. Se in una barca ci sono 25 pescatori ma pescano solo in cinque, in una gara di pesca quella barca saràmeno efficace di un’altra con meno pescatori in cui tutti sono attivi.»
Se per qualcuno dei miei lettori tutto questo è arabo, non si preoccupi. Molto semplicemente, è un anno che Mediaset ha unilateralmente deciso di non considerare più il pubblico totale, ma solo la fascia di telespettatori dai 14 ai 65, che si suppone comprino più merci e quindi dovrebbero piacere ai pubblicitari. Non so se sia una causa o un effetto, ma in quella fascia Mediaset è sicuramente più forte.
In pratica, viene usato uno dei più tipici sistemi per taroccare i numeri: usare dati veri ma non confrontabili. Volete un altro esempio di questi giorni? La notizia per cui a Milano ci sono stati più omicidi che a Napoli. Il dato è verissimo numericamente, ma se già prendiamo il numero di abitanti delle due province scopriamo che la percentuale di morti è a sfavore della città campana. Anche qua è bastato scegliere il numero giusto, e la tesi è subito pronta…

Ultimo aggiornamento: 2006-11-23 18:33

Tim e l’attenzione al cliente

Anna è una cliente (in abbonamento) storica di Vodafone: anzi di Omnitel, come lei ci ha sempre tenuto a dire. Solo che si è accorta che a Vodafone sono stati ben zitti su tutte le nuove tariffe, e alla fine sta pagando delle belle bollettazze. Così ha provato a guardarsi un po’ in giro, e ha deciso che poteva anche pensare di passare a Tim, visto che nella tariffa Sette su Sette no Tax in caso di portabilità avrebbe potuto avere un telefonino a canone zero per due anni.
Stamattina decide così di fare il grande salto e va al negozio Telecom di Piazza Einaudi… uscendone dopo un po’ fumante. La tipa del negozio non sapeva affatto della promozione, ha detto di non avere accesso a internet (e su questo ci credo, considerando la nostra rete…) e via discorrendo. Visto che tanto doveva andare in centro, Anna ha poi provato il punto Tim di Galleria Vittorio Emanuele, che l’ha mandata via perché loro non trattano i clienti Business (!) e finalmente è riuscita a compiere le operazioni in piazza Cordusio: ma mi ha già detto che a questo punto se Vodafone le farà un’offerta decente di retention (e loro lo fanno, secondo me) la accetterà, e tanti saluti a Tim.
Visto che anche g.g. ha avuto problemi simili in tutt’altra città, sono ragionevolmente certo che non sia stato un caso. Mi chiedo se la mia azienda non riesca a concepire che i clienti business (attuali o possibili) dovrebbero essere da coccolare, e che un modello concepito sui ragazzini come Tim Tribù non porta molto lontano. Ma non credo si preoccupino, se consideriamo che nel calcolo del nostro premio di risultato l’obiettivo sulla customer satisfaction è stato considerato raggiunto al 100%.

Ultimo aggiornamento: 2006-11-23 15:26

Ci si mette anche Lady D

Le “truffe nigeriane” (note anche come “419 scams”, dall’articolo del codice penale nigeriano che le vieterebbe) sono ben note a tutti, visto che ci arrivano sempre pacchi di richieste di aiuto nell’esportare denaro più o meno pulito.
Anche le vincite a un qualche tipo di lotteria dove gli indirizzi email dei fortunati sono stati inseriti autonomamente da non si sa bene chi sono fin troppo usuali.
Però volete mettere la gioia di scoprire di avere ricevuto una donazione di £2,555,000.00 (Two Million Five Hundred And Fifty Five Thousand Great Britain Pounds) nientepopodimeno che dalla Fondazione in Memoria della Principessa del Galles? Purtroppo non sono stato il primo, visto che già nel 2005 il messaggio girava. E io che speravo di essere uno dei pochi fortunati :-)

Ultimo aggiornamento: 2006-11-23 10:28

e il guanto non ci sta

Stasera riprendo la bicicletta per tornare a casa. Mi bardo per bene, col maglione (messo alla rovescia ma non importa), la giacca antivento, la fascia paraorecchie, la sciarpa. Esco dal complesso Telecom, e mi metto il guanto destro. Poi ravano sulla tasca sinistra, dove trovo di tutto – un sacchetto di plastica, vari scontrini, dei tovaglioli di carta – ma niente guanto. Ritorno dove avevo lasciato la bici: nulla. Torno ancora su in ufficio, non si sa mai: nulla.
Faccio mente locale: stamattina ho tolto i guanti a Valleambrosia, alla rotonda che porta a Milanofiori. D’altra parte non è la prima volta che mi capita la cosa; però sono fondamentalmente ottimista e decido di fare i tre chilometri di percorso a bassa velocità per vedere se mi capita di vedere dall’altro lato della strada il mio guanto (nero, poi… la prossima volta li compro arancione fosforescente). Scopro che non è banale pedalare di notte con lo sguardo di sbieco, ma comunque non vengo preso sotto; solo che non vedo assolutamente nulla. Arrivo in via Monte Amiata, che è a due carreggiate, e decido di farla sul marciapiede sinistro: e all’altezza del semaforo pedonale noto sul ciglio della strada qualcosa di più scuro. È lui o non è lui? Cerrrrto che era lui! il mio povero guanto, pieno di foglioline e rametti secchi che lo coprivano anche in parte, ma comunque tornato all’appello. Sono o non sono un uomo fortunato?

Ultimo aggiornamento: 2006-11-22 22:05