E così anche il secondo attore “prestato alla politica” decide che il prestito è bello se dura molto poco. Dario Fo si è sfilato dal posto di consigliere comunale a Milano non appena terminati i conteggi dei voti; Moni Ovadia l’ha fatto oggi dopo essersi improvvisamente accorto che l’impegno necessario era ben maggiore di quello che si aspettava, e cozzerebbe contro i suoi spettacoli. Nemmeno Berlusconi si è ancora dimesso, il che è tutto dire.
Io non ho votato né per Fo né per Ovadia, e nemmeno per le loro liste, quindi la cosa mi tocca relativamente poco. Quello però che io (e non solo, direi) trovo tristissimo è questa volontà di gabbare l’elettore con lo specchietto del nome famoso. Occhei, mi direte, è colpa di chi vota che non pensa che fare l’amministratore della cosa pubblica non è esattamente la stessa cosa che stare davanti a un palcoscenico – non necessariamente più facile o più difficile, semplicemente diverso; ma ciò non dovrebbe esimerli dal semplificarci la scelta.
Ultimo aggiornamento: 2006-07-06 21:53