Archivi annuali: 2005

53

Il Codacons è sempre fonte di divertimento, come in questo comunicato stampa in cui annuncia di avere fatto un esposto in cui chiede di “sequestrare il numero 53 sulla ruota di Venezia” (così si è sicuri che non esca…) ma anche di “avviare contro ignoti indagini penali” nemmeno così banali, visto che si parla di “concorso in istigazione al suicidio, alla violenza privata, istigazione all’usura, truffa commerciale”.
Però una cosa buona l’hanno detta: nelle ricevitorie del lotto dovrebbero esserci cartelli come le scritte sulle sigarette, che ricordino che i numeri ritardatari non hanno maggiore probabilità degli altri di essere estratti, e che scommettere troppo può danneggiare irreversibilmente le persone e i beni.
Per la seconda parte non posso aggiungere nulla, ma vorrei spendere due parole sulla prima.
Il calcolo delle probabilità è una brutta bestia, ed è facilissimo prendersi delle cappelle. D’Alembert, ad esempio, era convinto che lanciando due dadi la probabilità di ottenere 11 e 12 fosse la stessa. (se ne sei convinto anche tu, O lettore, scrivimi: ne potremmo parlare facendo una scommessina…)
Ma quello che probabilmente è peggio è che la gente ha sentito qua e là delle affermazioni che sono vere in un senso ben preciso e limitato, e le prende come verità colata per tutte le occasioni.
La “legge dei grandi numeri” non dice affatto “a lungo andare, eventi con la stessa probabilità devono accadere lo stesso numero di volte”. Se fosse davvero così, vuol dire che a tutte le estrazioni del lotto il Caso (o Dio, o la Grande Giocatrice e Contabile Lassù nel Cielo) dovrebbe dire “bene, nel passato è successo questo e questo, e quindi devo spostare un attimo le probabilità per rendere più facile che esca il 53”. Ma com’è che Costei fa i suoi conti? Vale solo la ruota di Venezia? o forse tutte e dieci le ruote italiane? e le tombolate contano anche loro? se cambiano l’urna, bisogna ricominciare tutto daccapo?
Il tutto senza tirare in ballo il vero Teorema del limite centrale (quello che volgarmente viene chiamato legge dei grandi numeri), che permette di stimare di quanto si sbaglia a credere che tutti i valori alla lunga siano uguali. Insomma: se lanci un milione di volte una moneta che ti dicono essere bilanciata, e ti esce testa 499000 volte, puoi essere ragionevolmente certo che non ti contino balle. (sì, sempre “ragionevolmente”. Di qui non si scampa). D’altra parte il 53 potrebbe non uscire mai più anche se non se lo sono messi in tasca ed è regolarmente presente nell’urna. Un’altra delle stranezze della probabilità è che ci sono cose che possono capitare ma hanno probabilità zero: questo capita solo se ci sono infinite possibilità, ma se ci si pensa su un attimo è comunque un bel paradosso.
Quello che mi piacerebbe vedere, se qualcuno dei miei lettori non è d’accordo con il mio ragionamento, è un loro commento con le loro ragioni, perché per me dire “un numero ritardatario ha più probabilità di uscire di un altro” è una cosa così assurda che non riesco a comprenderla.

Ultimo aggiornamento: 2005-01-25 12:56

<em>Beta</em>: un bilancio

Luciano si lamenta perché io non ho commentato la chiusura di Beta, la rivista informatica (vera, nel senso che è registrata ufficialmente).
È vero. Nonostante io sia stato uno dei redattori più anziani – dovrei avere iniziato con il numero 2: peccato che non sia in linea – non ho scritto nulla. D’altra parte, che scrivere? Dire che mi dispiace mi sembra una stupidaggine: è ovvio che mi spiace, visto che ho continuato a contribuirci fino a questa estate. Anche mettersi a filosofare sul “panta rei” mi sa di cosa vera, ma inutile. Tutto quello che mi viene da dire è “è stato bello: speriamo di continuare a fare cose così belle”. E niente lacrimuccia, quella la riservo per altro.

Ultimo aggiornamento: 2005-01-24 17:22

E il programma?

Il Bevti spiega a Repubblica che lui alle primarie della sinistra ci partecipa per vincere. E fin qui nulla di male. Ma dice anche che il suo programma è lo stesso di quello di Prodi. E qui qualcosa di male c’è. Perché questo programma io – e credo tutti gli altri – non l’ho mica visto. A destra il programma c’è stato: liofilizzato nel Contratto Vespiano per andare incontro alla cultura media dell’elettore secondo Silvio, ma c’è stato. A sinistra no, nemmeno in sanscrito, come sarebbe forse normale aspettarsi da certa gente.
Ma allora, che senso ha andare a votare per chi ha la faccia più simpatica?

Ultimo aggiornamento: 2005-01-23 17:23

le maglie del blocco

Oggi ci dovrebbe essere blocco del traffico qui a Milano dalle 8 alle 20. Dico “dovrebbe”, perché siamo usciti a fare due passi verso le 12:30 e ci siamo visti una quantità di automobili nemmeno troppo inferiore a quelle che in genere ci sono la domenica mattina. Diciamo un terzo. Mi chiedo se fossero tutti a GPL…

Ultimo aggiornamento: 2005-01-23 15:33

brevetti software

Brevettare del software per me è un’idiozia. Lo fanno negli USA, ma non vuol dire molto, anzi. Anche in UE hanno tentato di far passare una legge simile: il pericolo era stato scongiurato grazie ai polacchi.
Bene, anzi male. Domani tenteranno di fare riapprovare ladisciplina per i brevetti software. In quale sede? Una riunione del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura e Pesca. Avete letto bene. Avete presente i programmi di gestione della pesca col verme, no?
Mi chiedo come certa gente non abbia nemmeno il coraggio delle proprie azioni.

Ultimo aggiornamento: 2005-01-23 11:34

pc in riparazione

Boh. Alla fine stamattina ho lasciato il mio portatile a far vedere: ho deciso che è meglio spendere 30 euro e scoprire che non si può far niente, al limite mi metto il cuore in pace.
Il piccolo problema è che per una settimana almeno rimarrò senza. Crisi di astinenza.

Ultimo aggiornamento: 2005-01-22 14:10

Berlusconità

Silvio è andato ieri al convegno di Liberal e del nuovo PSI, e ha detto che il suo è un partito liberal-socialista. Pensate se il primo giro fosse stato da AN.

Ultimo aggiornamento: 2005-01-22 12:09

temperature

mercoledì e venerdì sera mi sono fatto dare da Fred un passaggio da Rozzano alla metro a Famagosta. Mercoledì siamo entrati in macchina, e il termometro segnava zero gradi: ieri ce n’erano undici, che poi sono ancora saliti avvicinandoci alla città. E poi uno si chiede perché ci si ammali…
Ad ogni modo, mi sto godendo il temporaneo calduccio :-)

Ultimo aggiornamento: 2005-01-22 12:07