Repubblica.it ci dà notizia di una procedura di infrazione contro Telecom Italia presso l’Antitrust di Bruxelles a riguardo dell’ADSL. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano. Uno potrebbe pensare che la denuncia sia sui prezzi all’ingrosso troppo alti fatti ai provider alternativi, oppure sul passaggio di informazioni che casualmente ti fa chiamare da RossoAlice subito prima che ti attivino l’ADSL concorrente, o ancora sull’impossibilità di avere una linea ADSL se non si ha anche il telefono fisso con relativo canone. No. La denuncia è (a) perché il costo dell’ADSL in Italia è maggiore di quello che Telecom Italia fa in Francia e Germania, e (b) perché Telecom non ha ancora aggiornato le centrali telefoniche al sud.
Dite quello che volete, ma a me questa sembra semplicemente una mossa pubblicitaria. Già la logica di dire “la stessa procedura è stata aperta per i prezzi dei brani scaricabili da iTune in Regno Unito e nel resto d’Europa” fa ridere: un conto è scaricare software, un conto è tirare un doppino utente in giro per l’Europa. Sul (vero) problema dell’aggiornamento delle centrali, il guaio è nato con la privatizzazione, quando l’ultimo miglio non è rimasto in mano statale. Sono ragionevomente certo che costruire nuove centrali telefoniche costi troppo, e quindi non è strano che tutti gli operatori affittino o comprino l’ultimo miglio da Telecom; però a questo punto non si vede perché eventuali operazioni di miglioria della centrale stessa non debbano essere pagate da tutti gli operatori.
Ultimo aggiornamento: 2005-03-29 17:21