Passano le settimane, e inizio a vedere gente che ci gioca, non so se per disperazione, per assuefazione oppure perché effettivamente piace loro. In edicola si vede ormai di tutto. I settimanali evidenziano la presenza di schemi al loro interno, e fin qua nulla di strano. È apparso il primo numero di La settimana Sudoku, con la parola “settimana” scritta con un font che si avvicina il più possibile a quello della Settimana Enigmistica senza correre il rischio di essere citati per uso improprio di marchio. Ma è proprio la decana dell’enigmistica che stupisce maggiormente. Naturalmente non nella pubblicazione principe, ma nella “sottomarca” del Blocco Enigmistico, cui è allegato un fascicoletto “Mondo Sudoku”, che nella testata recita “originali dal Giappone – creati senza computer”. Magari avere uno schema direttamente dal Sol Levante può dare un certo qual piacere all’idea che possiamo confrontarci con i Creatori Primigeni. Ma non riesco a capire il gloriarsi al pensiero che gli schemi siano stati creati a mano, manco fossero un mobile da mettere in bella vista e di cui lodare le minuscole imperfezioni. O forse è la stessa ragione per cui non si riesce ad accettare la cultura in formato digitale.
Ultimo aggiornamento: 2005-08-08 23:04