Archivi annuali: 2005

Cotoletta a rischio

No, non è che mucca pazza tocchi anche la fettina. La notizia, che stranamente ho trovato solo sul romano Leggo, è che i macellai meneghini hanno ieri indetto una “festa di sensibilizzazione” in via Spallanzani, comprensiva di “degustazioni per valorizzare la tradizione della macelleria milanese”. Cosa sta succedendo? quello che si può vedere direttamente per le vie milanesi: non ci sono più macellai italiani. Cito Maurizio Arosio, presidente dell’associazione macellai: «A Milano ci sono solo sei macellai italiani sotto i trent’anni, mentre sono 14 gli under 30 stranieri, che di cotolette, busecche e nodini sanno ben poco». Nemmeno io so molto di busecche, ma non è questo il punto. A me sarebbe sembrato logico dire “facciamo dei corsi destinati ai macellai stranieri per insegnare loro la tradizione lombarda”, cosa che a quanto sembra non è nemmeno passata per la testa ai nostri, o al vicesindaco che è venuto a portare la solidarietà non si sa se sua o della giunta.

Ultimo aggiornamento: 2005-09-26 12:11

<em>Sports</em>

Si definisce “Free press del lunedì e del giovedì”, esce a Roma e Milano, ed è arrivato al numero sei, anche se questa di oggi è la prima copia che io provo a prendere. Il colophon non dice molto, se non che la pubblicità è curata dal Sole-24 ore che magari è anche quello che mette i soldi per il giornale gratuito (ah, da pagina di pubblicità in fondo ho scoperto che esiste il mensile “Il Sole-24 ore Sport”, e che è già partito nel 2000…) e che gli indirizzi email rimandano a un sito al momento inesistente, il che non è poi la fine del mondo. A proposito di pubblicità: ci sono sei pagine piene su 24 della foliazione, più tre moduli più piccoli per un totale di altra mezza pagina abbondante.
Il font utilizzato è sempre con le grazie, come del resto negli altri quotidiani gratuiti: non è però un classico Times Roman, e soprattutto l’interlinea mi pare leggermente maggiore, dando un’impressione di vuoto indipendente dal contenuto degli articoli. Come ci si può aspettare, metà del numero è dedicata al calcio, stranamente solo di serie A anche se la cosa si può spiegare con la diffusione che non tocca città con squadre in B o C/1. Occorre però dire che gli altri sport sembrano trattati abbastanza bene: ad esempio c’è un articolo sulla vittoria della Grecia negli europei di basket, che tutta la stampa italiana ha snobbato non appena la nostra nazionale è stata eliminata. Insomma, potrebbe essere peggio :-)

Ultimo aggiornamento: 2005-09-26 12:01

I fischi a Ruini

Qualche giorno fa, mentre stava ritirando un premio dalla fondazione Liberal (sic), il cardinale Camillo Ruini è stato sonoramente fischiato da una quarantina di studenti per le sue prese di posizione contro i PACS. L’accaduto è stato stigmatizzato da tutti i politici: non solo da Prodi, che in fin dei conti Ruini lo conosce bene visto che è stato sposato da lui, ma anche da un pezzo grosso dei DS come Vannino Chiti.
Io invece non ci trovo nulla di così scandaloso. Esattamente come affermo il diritto di Ruini in quanto cittadino italiano di esprimere la sua opinione sulla politica italiana, così affermo il diritto di chi lo vuole contestare di poterlo fare. E visto che in Italia – come ovunque – c’è una asimmetria comunicativa, l’unico modo per chi “non è importante” per fare conoscere la sua tesi è fare “il parassita” in modi come questi. Tutto qua.
Divertente post scriptum: ho appena scoperto che dopo la contestazione Adornato ha amabilmente affermato che ‘in America i fischi valgono come gli applausi”. Mi chiedo che cosa passi all’interno della testa di quell’uomo.

Ultimo aggiornamento: 2005-09-26 10:29

fenomenologia dell'outlet

Oggi siamo stati a un battesimo a Torino, e tornando Anna mi ha detto “andiamo a vedere com’è questo Vicolungo Outlet, che è persino indicato nelle destinazioni dello svincolo autostradale…” Ho detto di sì – sono in forte debito, mettiamola così – e siamo così usciti, trovandoci una bella coda all’unico casello aperto per contanti. Fin qua nessun problema: ho tirato fuori il bancomat e sono passato dall’uscita ViaCard come sempre vuota. Il secondo problema, quello di trovare parcheggio, è stato risolto esattamente allo stesso modo: tutti cercavano di parcheggiare subito, anche fuori dalle strisce, e noi ce ne siamo andati dall’altro lato che era praticamente vuoto.
Il logo del posto è una specie di boomerang, o se prefererite di V molto larga: anche la planimetria ha esattamente la stessa forma, e credo non sia un caso, pur sapendo perfettamente che non se ne sarà accorto nessuno. Ma si sa, queste cose subliminali… Ma quello che mi ha stupito di più è la quantità di gente e soprattutto il fatto che fossero di tutte le età: non solo ventenni che non hanno probabilmente nulla di meglio da fare, ma anche coppie quarantenni e financo sessantenni. La fruizione è sempre di gruppo, non mi pare di avere visto nessuna persona da sola; la parte familiare è acuita dal numero di cani al guinzaglio, che sicuramente non devono comprare nulla.
Il luogo, anche se il depliant promette che “l’architettura degli outlet crea l’atmosfera giusta per una giornata di shopping ma anche di incontro, divertimento e cultura” prevede al massimo il primo punto. Non esiste una libreria (di remainder, chiaro…) o un negozio di dischi (nice price?), ma non c’è nemmeno un’edicola, e i bar sono indubbiamente sottodimensionati e soprattutto con pochi posti a sedere. Sì, perché l’outlet è un posto da visitare rigorosamente in piedi: non esistono panchine e addirittura i muretti delle aiuole sono stati rigorosamente costruiti in pendenza, per impedire che le stanche membra del compratore vi si posino.
Ma a parte tutto, qual è la logica di mettere tutti questi negozi di outlet insieme? Una volta esisteva lo spaccio, che stava attaccato alla fabbrica e serviva per fare fuori i vestiti di seconda scelta. Ora probabilmente non si fabbrica più nulla in Italia, e quindi hanno deciso che si può fare il negozio apposta, per la gioia dei negozianti che dovrebbero vendere gli stessi pezzi a costo più alto. Sì, gli stessi pezzi: la commessa del negozio di scarpe dove Anna ha ceduto alla logica consumistica, alla sua domanda “ma non c’è nulla della scorsa stagione autunno-inverno?” ha risposto “no, perché la gente arriva qua e vuole trovare le cose uscite adesso”. Altro che outlet: è tutta una finta.

Ultimo aggiornamento: 2005-09-25 21:34

Esercitazione antiterrorismo

Capisco che occorra capire se le misure antiterrorismo che sono state prese dalle autorità siano effettivamente valide, e che quindi bisogna fare un’esercitazione a riguardo.
Capisco anche che non è che si possa dire “beh, un giorno di questa settimana avremo una simulazione di attacco terroristico. Siate pronti”. Quindi mi va bene sapere che domani a mezzogiorno Milano sarà preda di non si sa bene chi.
Però sapere che “alle 12 arriva al binario 1 di Cadorna il treno “Malpensa Express” sul quale scoppierà un ordigno” e che “successivamente sul terzo vagone di un treno della MM2 in direzione Abbiategrasso fermo a Cadorna (così non devono muoversi troppo…) scoppierà un altro ordigno” mi pare francamente una presa per i fondelli: un po’ come dire “mi siedo qua e aspetto che i terroristi vengano a consegnarsi”. Era così difficile scegliere una decina di punti possibili per l’attacco e non dire a forze dell’ordine e protezione civile quali sarebbero stati scelti?
(E cosa succederebbe se a mezzogiorno qualcuno volesse fare un attentato vero in Centrale?)

Ultimo aggiornamento: 2005-09-22 16:36

Oste, il tuo vino è buono?

Entro i prossimi diciotto mesi il VoIP, il protocollo per telefonare via internet, sarà bersagliato dai cracker. E se lo dice Symantec…

Ultimo aggiornamento: 2005-09-22 13:47

l'equinozio favorisce il concepimento

Oh, lo dicono sia Leggo che Metro: “l’equinozio autunnale, specialmente la notte tra il 22 e il 23 settembre, rappresenta il fotoperiodo ideale. Luce e temperatura sono ottimale affinché la ghiandola dell’epifisi sblocchi gli ormoni sessuali”. Pensate, la notte tra il 21 e il 22 è troppo corta – così ad occhio di tre minuti – e quella tra il 23 e il 24 troppo lunga…
Quello che però non mi torna è perché le zone “favoritissime” vadano a macchia di leopardo da Torino ad Agrigento passando per Viterbo e Perugia, mentre a Milano bisogna aspettare. Per colpa dello smog? Peggio ancora, per Leggo noi milanesi dobbiamo aspettare la seconda settimana di ottobre perché la luna è crescente, mentre secondo Metro il periodo giusto per i bauscia è fine ottobre.
Ad ogni modo bisogna dire che Italo Farnetani è coerente, visto che per l’altro equinozio disse la stessa cosa.

Ultimo aggiornamento: 2005-09-22 12:17

Milano è anisotropa

Stamattina ad andare in ufficio ho pedalato alla media dei 19 all’ora. Stasera a tornare a casa ho tenuto i 17. Tenendo conto che il cronometro si ferma quando sono fermo al semaforo, non si può usare l’onda rossa come causa del rallentamento: restano solo le ipotesi seguenti: (a) al mattino vado verso sud e quindi in discesa, la sera vado in salita; (b) la sera sono più stanco per essere stato davanti al video tutto il giorno; (c) il percorso serale ha troppi tratti in massello, e visto che le pietre sono sempre troppo sconnesse devo rallentare.
Scegliete la vostra ipotesi preferita.

Ultimo aggiornamento: 2005-09-21 21:51