Hanno defaced (defacciato? sfacciato? insomma, hanno craccato la pagina mettendo il loro bel logo) la pagina delle comunità di Splinder.
Ultimo aggiornamento: 2014-03-05 11:07
Hanno defaced (defacciato? sfacciato? insomma, hanno craccato la pagina mettendo il loro bel logo) la pagina delle comunità di Splinder.
Ultimo aggiornamento: 2014-03-05 11:07
Oggi pomeriggio ero con Anna e i suoi genitori ad attendere il 7 alla fermata davanti al Piccolo, fermata a me ben nota anche perché ieri sera dopo teatro ci avevamo preso il tram. La palina della fermata, oltre ad avere il display a messaggio variabile che indica tempi più o meno casuali per l’arrivo dei tram, aveva anche appesa una serie di cartelli che neanche un albero di Natale. Sia il pannello che i cartelli spiegavano che il 14 era “soppresso”. La storia è un po’ più complicata: oltre alla deviazione che il tram fa da qualche tempo per i lavori sulle ferrovie Nord, da giovedì gli fanno fare un’ulteriore deviazione, per non meglio identificata “posa di nuovi binari”. Arriva un tram, una signora chiede “perché il 14 non arriva?” e il tranviere gli spiega la cosa, aggiungendo “salga qua, alla prossima fermata c’è il bus sostitutivo”. La tipa sale, lamentandosi “perché non dicono mai nulla”, mentre un’altra signora cerca invano di salire sul mezzo che stava ripartendo, e si lamenta chiedendo penso a sé stessa cosa diavolo fosse successo al 14.
Io, che non perdo mai l’occasione di stare zitto, le spiego la rava e la fava, compreso il fatto che non basta aspettare il bus in via Legnano, ma a piazza Firenze dovrà scendere e prendere il tram, per la disperazione della signora. Passa un altro minuto, e un’altra tipa arriva direttamente da me a chiedere che cosa dovesse fare, al che io rispiego tutto tra le risate degli altri che mi suggerivano di farmi dare un badge ATM e arrotondare lo stipendio. Poi per fortuna è arrivato il 7.
A parte il mio ego che naturalmente si è sentito solleticato, direi che ci sono almeno due punti su cui ATM ha dei grossi margini di miglioramento. Innanzitutto avrebbero potuto cominciare una settimana dopo il cambio dei binari: questa settimana i cimiteri sono molto frequentati, e modificare il percorso della linea che porta classicamente al Cimitero Maggiore non è una grande idea. Inoltre, è una bella cosa mettere un bel cartello “Linea 14 soppressa”: ma forse aggiungere sotto “prendete un tram qualsiasi per una fermata, e poi trovate sulla destra la fermata del bus sostitutivo” sarebbe più comprensibile che copiare l’avviso ufficiale.
Ultimo aggiornamento: 2005-10-30 21:42
Questa mostra fotografica alla Triennale (fino al 20 novembre; ingresso 5 euro) raccoglie un’ottantina di fotografie di James Whitlow Delano, dedicate tutte alla Cina di questi ultimi dieci anni: terra di contraddizioni oggi forse ancora maggiori di un tempo.
Lo stile di Delano è molto personale: bianco e nero molto poco luminoso (“viraggio caldo”, se si vuole parlare difficile), e un gusto del particolare spesso rubato. Come sempre quando si tratta di fotografie, io non è che ci abbia capito molto; devo però dire che mi hanno colpito le espressioni delle persone colte dallo scatto. È difficile che sorridano: hanno quasi un viso per così dire rassegnato, quasi non possano aspettarsi nulla di diverso. Sullo sfondo poi si possono notare le differenze tra le immagini della Cina di una volta e i grattacieli postmoderni: come raccontano le didascalie della mostra, “La Cina sarà sempre diversa dall’Occidente, ma lo sarà sempre di meno”.
Ultimo aggiornamento: 2005-10-30 17:57
Claudio Bisio ha portato in teatro (oggi l’ultima rappresentazione al Piccolo) la prima volta di Pennac come autore teatrale. L’opera è del 2004, quindi molto recente: è un monologo di un’ora e venti dove un uomo, che ha ricevuto un non meglio identificato premio alla carriera, si mette a discutere con sé e con il (virtuale) pubblico di quello che in realtà significa il dover ringraziare, cercando quasi di costruire una teoria filosofica del “grazie”.
Risultato? Mah. Bisio sicuramente ha sufficiente mestiere per tenere su lo spettacolo, anche se alcune gag (come quella degli applausi) sono vecchie di decenni; ma in genere quello che mi sembra convincere poco è proprio il testo di Pennac, che è troppo stiracchiato per essere qualcosa più di un buono spunto.
Il teatro era pieno nonostante la concorrenza di Milan-Juventus: è anche da dire che noi siamo entrati con dei biglietti last minute, e sono anche stati venduti degli ingressi. Insomma, un successo ma non un successone.
Ultimo aggiornamento: 2005-10-30 17:15
Questa raccolta (AA.VV., Scorciatoie nello spaziotempo [Year’s Best SF 7], – Millemondi estate 2005 (40), pag. 491, 5.10, EAN 977-1123076005) in originale si chiamava Year’s Best SF 7 e come dice il nome stesso contiene una selezione di racconti, usciti per la precisione nel 2001. Ho trovato generalmente i testi di ottima qualità, anche perché non seguono i canoni a cui siamo abituati. Una menzione particolare va a “Charlie’s Angels” di Terry Bisson, poliziesco-horror; “La misura di tutte le cose” di Richard Chwedyk, quasi lirico con questi suoi dinosauri giocattolo; “Resurezione” di Davis Morrell, con una specie di cortocircuito temporale; e “Il massimo della vita” di James Morrow, puro assurdo. Ma in genere tutto si lascia leggere con molto piacere, cosa che non sempre al giorno d’oggi capita.
Ultimo aggiornamento: 2005-10-28 15:44
Stamattina quando Adolfo e io siamo arrivati in ufficio c’erano quelli della sicurezza interna IT Telecom che verificavano che le procedure per l’ingresso fossero quelle corrette. Visto che l’ingresso con i badge non–funziona, naturalmente dobbiamo suonare alla porta. Generalmente la guardia non sta nemmeno a chiedere chi siamo, ma oggi ovviamente doveva fare la persona seria e chiedere informazioni. Così il consulente che era davanti a noi ha suonato, si è sentito chiedere “chi è?”, dopo un momento di smarrimento ha detto il suo cognome, al che la guardia ha risposto “e cosa deve fare?”. Altro momento di smarrimento, il lampo di genio di replicare “devo andare da X”, e finalmente la porta si è aperta. Solo che in tutta questa operazione eravamo in tre dietro di lui, e naturalmente siamo entrati senza spiccicar parola…
Adesso mentre rientravo dal pranzo ho visto uno che stava smontando… no, non la macchinetta che legge i badge, ma il citofono per chiamare la guardia. Non voglio pensare a cosa stia accadendo.
Ultimo aggiornamento: 2005-10-28 14:17
Dopo il primo tentativo, l’esenzione ICI per gli edifici della chiesa cattolica destinati ad attività commerciali è stata inserita in Finanziaria, estendendola anche alle altre confessioni religiose riconosciute e alle organizzazioni noprofit. In questo modo, il governo ritiene di essersi messo al riparo dalle accuse di partigianeria.
Il problema però continua ad esserci, eccome. Da un lato, c’è questa definizione per cui se qualcuno fa delle belle cose deve avere un premio anche su altre cose che non dico siano brutte ma sicuramente sono indipendenti dalle prime. Ma soprattutto lo Stato decide che alcuni non devono pagare delle imposte comunali. L’ICI nacque al posto dell’ILOR proprio come primo timido tentativo di federalismo fiscale, anche se oggi persino la Lega sembra dimenticarsene. Se proprio volevano dare un segnale a favore di queste categorie, avrebbero dovuto dire che il valore equivalente all’ICI non versata veniva trasferita dallo Stato ai comuni dove quelle proprietà sono presenti. Semplice, no?
Ultimo aggiornamento: 2005-10-28 10:13
Mi è arrivata la bolletta Telecom. Nella pagina di informazioni mi si fa notare (oggi, ma non sottizziamo) che dal primo settembre scorso sono cambiati i costi per effettuare chiamate ai cellulari. Più precisamente, sono diminuiti lo scatto alla risposta e il costo nelle ore serali, mentre sono variati i prezzi durante il giorno.
È bello avere a disposizione un ampio lessico.
Ultimo aggiornamento: 2005-10-27 12:13