Fondazione Wikimedia Italia

Noi non siamo superstiziosi. Così venerdì 17 ci siamo trovati a Canino, paesino arroccato sulle colline del viterbese, per l’atto costitutivo della Fondazione Wikimedia Italia, che dovrebbe essere l’ombrello legale sotto il quale portare avanti la versione in lingua italiana del progetto di enciclopedia libera, Wikipedia (diffidate dalle imitazioni). Se saremo molto bravi e fortunati, potremo ottenere lo status di ONLUS, ma nessuno ci conta molto.
Partito a metà mattina per Piacenza, sono stato recuperato dai soci piemontesi (i milanesi avevano un’auto per conto loro, e io ho deciso troppo tardi di partecipare) e abbiamo iniziato a verificare gli autogrill nel percorso Cisa-Versilia-Aurelia. Finalmente siamo riusciti a prendere un abbrivio sufficiente per arrivare a Valentano, sciacquarci un po’ e arrivare a Canino in tempo per scoprire che è più difficile trovare un parcheggio qua che in centro a Milano. Il notaio era in leggero ritardo, ma non è stato un problema, visto che tanto uno dei firmatari era ancora più in ritardo: d’altra parte noi continuiamo a non essere superstiziosi, quindi abbiamo aspettato “Gatto Nero”, anche perché altrimenti saremmo stati diciassette soci fondatori. Poi, visto che uno dei fondatori era presente solo per procura, le firme erano comunque diciassette… no, il notaio era il diciottesimo.
Dopo la pizzata di rito e il meritato riposo in un agriturismo nei pressi, la mattina del sabato c’è stata la prima assemblea dell’associazione, alla quale ho però partecipato solo per un par d’ore: una serie di simpatici treni mi attendeva per farmi tornare a Milano, ma quella è un’altra storia…

Ultimo aggiornamento: 2005-06-19 13:13

Un pensiero su “Fondazione Wikimedia Italia

  1. vb

    mesi fa durante i lavori del wgig (il gruppo-di-lavoro-di-riforma-di-internet delle nazioni unite di cui faccio parte) un membro incaricato di scrivere un issue paper a proposito del dns cominciò con una orrenda definizione di dns tratta da “webopedia” (webopedia.com). ci volle un po’ per fargli capire che no, quella roba tanto cool di cui aveva sentito parlare era *wiki*pedia, non *webo*pedia.

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