Archivio mensile:Febbraio 2005

The Journal!

Giuseppe “Guru” Granieri ha aggiornato la grafica del suo aggregatore, un posto dove chiunque abbia un blog e sia interessato può inserire un puntatore agli articoli del suo blog. Insomma, il rovescio di quello che voleva fare liberoblog, dove qualcuno sceglieva i post (uso il passato perché al momento stanno cercando di capire dove hanno sbagliato…). Non è che una delle due soluzioni sia necessariamente migliore dell’altra, anche se io ammetto di avere delle preferenze :-)

Ultimo aggiornamento: 2005-02-28 22:10

La serie di Oxford (libro)

[copertina]Il titolo originale, “Crímenes imperceptibles” nella versione italiana è rimasto come sottotitolo, insieme alla frase “un mistero fatto di numeri”. D’altra parte qui si vuole cercare di emulare il successo del Codice Da Vinci. Bene: questo libro (Guillermo Martínez, La serie di Oxford, Mondadori 2004 [2003], p. 187, € 16, ISBN 88-04-52747-1, traduz. Jole da Rin) non c’entra nulla. Per fortuna. Qui c’è un giallo in stile Ellery Queen che credo i cultori troveranno banalotto – io non faccio testo, non imbrocco mai il colpevole – dove i protagonisti sono due matematici: la matematica permea tutto il libro. La lettura è abbastanza veloce, anche perché è scritto con un carattere piuttosto grande e ci sono tanti capitoletti con relativa pagina bianca; la matematica contenuta nel libro è non solo corretta, e fin qua non c’è nulla di strano visto che Martínez è matematico, ma anche direi comprensibile a un non esperto. Questo è già più strano ma va anche a favore della traduttrice, che ha avuto anche la buona idea di portare il numero di tessere dello Scarabeo a otto contro le sette che probabilmente il testo originale aveva indicato: però secondo me ha esagerato lasciando “diapason”, ancorché corretto, per indicare l’insieme delle note di uno strumento…

Ultimo aggiornamento: 2005-02-28 21:50

quarto d'ora accademico

Oggi ho portato Anna alla Malpensa. Stamattina mi chiede “a che ora dobbiamo partire?”. Io ci penso un po’ su e rispondo “beh, per il checkin devi essere là alle 15:30, diciamo alle 14:15-14:30 (mi sono tenuto un po’ di tara, in 45 minuti si arriva) Al che lei “va bene, alle due e un quarto”.
Bene, siamo usciti di casa alle 14:31. Anna ha il quarto d’ora accademico built-in.

Ultimo aggiornamento: 2005-02-26 23:22

Ancora brevetti software

Ho già parlato di come la Commissione Europea voglia a tutti i costi fare passare la brevettabilità del software. L’ultimo tentativo, un mese fa, era consistito nel mettere l’approvazione all’ordine del giorno di una riunione… dei ministri dell’agricoltura e della pesca. Tenete conto che la direttiva in questione è già stata bocciata dal Parlamento Europeo, tra l’altro.
Bene, ci vogliono riprovare ancora una volta. Con un trucchetto che fa venire in mente quello che spesso capita a casa nostra, il commissario al mercato interno vuole fare approvare al prossimo ECOFIN, che si terrà il 7 marzo, il pacchetto originale, con la scusa che “è già stato discusso in Consiglio”. Che il pacchetto sia stato bocciato dall’Europarlamento è a quanto sembra un punto secondario per l’ineffabile commissario Charlie McCreevy (niente pagina in italiano, mi spiace). D’altra parte McCreevy è irlandese, e come magari già sapete l’Irlanda ha avuto negli ultimi anni uno sviluppo fantastico perché molti produttori di software l’hanno scelta come base europea per la localizzazione dei propri programmi. Qui (sì, sempre in inglese, mi spiace) si scopre che nel 2001 il 10% delle imposte giuridiche irlandesi sono state pagate da un’unica società: Microsoft. Direi che a pensare male forse si fa peccato, ma anche in questo caso ci si potrebbe azzeccare, no? E se non siete ancora convinti – e leggete l’inglese – ci sono altre informazioni da NoSoftwarePatents.
Ciò detto, che fare? C’è una proposta: scrivere tutti al proprio europarlamentare – magari lasciando perdere Santoro che si sta dimettendo per tornare in TV… – e chiedergli di promuovere una mozione di sfiducia. L’elenco dei parlamentari per nazione e gruppo parlamentare si trova qui; ho lasciato un testo possibile di lettera qua.

Ultimo aggiornamento: 2005-02-25 17:38

libero blog in libera licenza

[anvedi quanto sono popolare?] Da ieri ci sono parecchi bloggatori – io ho visto Mantellini, DElyMyth, Valdemarin, ma giusto perché non me ne vado molto in giro – che si stanno lanciando a commentare l’iniziativa di Libero (il portale Wind, non il giornale di Feltri), che ha deciso di “fare Libero blog“.
Italia On Line (sì, sono ancora loro ufficialmente a gestire il tutto… non vi viene una lacrimuccia a pensare al passato?) “setaccia e costituisce una base di blogger affidabili e competenti e utilizza i loro contenuti per la compilazione di Libero Blog”, cito testualmente dal loro disclaimer.
A me la cosa personalmente non fa né caldo né freddo: trovo solamente che tutta la cosa sia stata gestita in maniera piuttosto approssimativa e calata dall’alto. Le attribuzioni dei post ci sono; non mi pare che liberoblog (che non è Libero…) sia così commerciale; quindi molte persone che scrivono sotto la licenza Creative Commons ShareAlike danno implicitamente il permesso di riportare il testo, quantunque la licenza dovrebbe essere chiaramente indicata da liberoblog così come anche le eventuali modifiche effettuate. Diciamo che se io avessi pensato di creare un sistema simile mi sarei premunito di comunicarlo preventivamente a questi “affidabili e competenti”. Semplice caso di ingegneria sociale applicata.
Quello che mi ha preoccupato è trovarmi elencato stamattina tra i “blog più popolari” nella pagina di Libero Ricerca Blog, come da riquadrino qui in alto. Sapendo di non essere tra i famigerati selezionati, mi chiedo se vengono guardati i miei cookie – ovviamente sul mio PC il mio è un blog popolare… Avete presente quelle pubblicità dove scopri che tu, proprio tu, sei il fortunato vincitore di non si sa cosa?

Ultimo aggiornamento: 2005-02-24 11:52

mouse ottico e diffrazione

Sto provando a installare dei nuovi driver per il mio portatile, per vedere se la gestione della batteria funziona meglio. Già che c’ero, ho anche aggiornato il driver del mouse: però notavo come il cursore si muoveva in maniera un po’ strana, e a volte sembrava addirittura tremare. Torno al vecchio driver: stessa situazione.
Alla fine sollevo il mouse, e trovo un capello che si era infilato vicino al led. Ci credo che segnalasse di tutto…

Ultimo aggiornamento: 2005-02-23 17:21

<em>Labirinti. Da Cnosso ai videogames</em>

[copertina]La veste grafica del libro (Marco Maria Sambo, Labirinti. Da Cnosso ai videogames, Castelvecchi Quadra 2004, p. 431, € 22, ISBN 8876150447) è davvero favolosa. Disegni vari, spesso quasi come filigrana. Purtroppo questa è una delle poche cose che ho apprezzato del libro. La prosa è davvero labirintica, nel senso che gira e gira intorno alle cose senza dire nulla. La parte sui labirinti classici tende ad essere più che altro mistica. In compenso, nei labirinti medievali non si parla quasi del significato mistico e in compenso escono fuori teorie piuttosto dubbie: dire che le cattedrali francesi sono posizionate secondo la costellazione della Vergine mi pare un po’ azzardato, tirare fuori dati numerologici nella cattedrale di Chartres facendo i conti con un sistema di misure decimali è certamente anacronistico, per non dire dell’affermazione che l’8 ricorda l’infinito, un simbolo che è nato secoli dopo (anticamente il simbolo dell’infinito era il cerchio). Interessante invece il capitolo sui videogiochi e le presenze labirintiche, anche se mi sarebbe piaciuto qualche approfondimento in più. Tra le interviste in appendice, io sono come mi capita spesso di parte e mi è piaciuta solamente quella a Michele Emmer, in qualità di matematico. Insomma, sono arrivato in fondo, ma è stata dura quasi come in un vero labirinto.

Ultimo aggiornamento: 2005-02-23 16:02

rosa camuna

La scorsa settimana sono apparsi parecchi manifesti seipertre di Forza Italia, in vista delle regionali del 3 e 4 aprile. In basso a sinistra una sventolante bandiera del partito, in alto a sinistra uno slogan (esempi: “Ancora e sempre una scelta di campo”, su cui non si può non essere d’accordo, e “Abbiamo mantenuto tutte le promesse”, sul quale io ho alcuni dubbi, ma non è questo il punto di questo articolo). A destra in basso, una bella crocetta sul simbolo di Forza Italia, e sopra un riquadro con la rosa camuna, quella specie di quadrifoglio verde che è il simbolo della regione Lombardia.
Bene. Oggi mentre andavo in ufficio mi sono accorto che quasi tutti quei manifesti sembrano identici (forse l’azzurro è leggermente più scuro) ma al posto della rosa camuna c’è una cartina della Lombardia. Forse che qualcuno si è accorto che non era così bello usare un simbolo di un’istituzione per un partito politico? O magari c’è stato un intervento ufficiale a cui i responsabili dell’affissione hanno ottemperato, ma che inspiegabilmente non è stato riportato dai giornali?

Ultimo aggiornamento: 2005-02-22 10:31