Archivi annuali: 2004

Non si va più in metro?

Ieri persino i quotidiani nazionali riportavano la notizia secondo cui nei primi tre mesi dell’anno l’ATM milanese avrebbe perso cinque milioni e mezzo di ricavi “a causa degli allarmi terroristici”. Oggi sulla cronaca milanese ci sono state alcune precisazioni, probabilmente perché a qualcuno è venuto in mente che l’attentato madrileno è stato l’11 marzo e in venti giorni non si può pensare a un calo così improvviso; inoltre non c’è differenza tra biglietti metro e bus, quindi non si sa come il calo sia suddiviso. Il presidente ATM ad esempio ha ricordato che ci sono stati tre giorni di sciopero totale a gennaio, più altri giorni in cui la gente non si fidava e andava in macchina lo stesso; che molti per protesta non timbrano più i biglietti; che al 15 aprile il calo è sceso a quattro milioni – l’unica notizia buona, perché sembra significare che questo non è un allarme preventivo per aumentare i biglietti.
Certo però che se con un minimo di umiltà i dirigenti ATM avessero fatto notare che la “riorganizzazione” di dicembre non è stata esattamente approvata dagli utenti ATM, le cose sarebbero potute andare meglio.
ps: giusto per tranquillizzare, le pagine milanesi del Corsera intervistano un po’ di gente che considera un percorso in metropolitana più o meno alla pari di un incursione in campo nemico, scegliendo ad esempio di salire nel primo vagone (perché ?) o di allontanarsi da tutti quelli con una faccia che non piace (il 40% degli occupanti).

Ultimo aggiornamento: 2004-04-22 11:46

Rassicurazioni

Ieri chiacchieravo con il mio amico Massimo della Celid, e si parlava del successone del nuovo libro della Fallaci. Lui era convinto che sarebbe stato un flop, visto che tanto ripete le stesse cose del precedente, ed è rimasto stupito di come la gente sia accorsa a comprarlo.
Abbiamo alla fine convenuto che la ragione è molto banale: la gente vuole essere rassicurata, e leggere esattamente quello che vuole vedere. Una specie di coperta di Linus, insomma. Ma attenzione: non è mica un’esclusiva dei neoconi. Se uno prova a leggere Repubblica, ad esempio, trova esattamente lo stesso stile di presentazione: l’unica differenza è che lì si suppone che i lettori siano contro l’attuale governo, e quindi una qualunque notizia viene condita in quella salsa.
Non è una cosa bella.

Ultimo aggiornamento: 2004-04-22 11:02

E ditelo!

No, meglio cancellare quello che ho scritto. A parte che è possibile che qualcuno sia morto nel crollo della casa di Via Balangero, comunque trovarsi di botto senza casa è abbastanza tragico senza un idiota che scherzi sull’impossibilità di arrivare in via Nole. E non è che mi senta in buona compagnia perché Repubblica etichetta le tre persone disperse come “una donna anziana”, “un panettiere” e “un extracomunitario“, manco fosse la sua professione.

Ultimo aggiornamento: 2004-04-20 10:05

DocBook

È un sistema per scrivere documentazione che poi si può visualizzare e stampare. Il grosso vantaggio è che hai un unico sorgente, il che non fa mai male; inoltre puoi divertirti, un po’ come si fa con gli stylesheet, a modificare le opzioni di visualizzazione.
Sono due anni che mi dico sempre “devo installare DocBook”, ad esempio per riscrivere il mio Gergo Telematico. Mi sono fatto spedire le istruzioni di base dall’ottimo Carlo Fusco l’anno scorso, non so se rendo l’idea. Adesso ho provato a prendere i file necessari, limitandomi alla versione XML che mi sembrava più semplice di quella DSSSL.
D’accordo, ho un ambiente assolutamente non standard, usando cygwin. Ma non è possibile che io ci abbia perso una settimana. Non credo di essere così imbranato a installare software: il guaio è che c’è una caterva di pacchetti da prendere e installare, ciascuno con le proprie paturnie, e bisogna saper scegliere tra i vari tutorial qual è il più chiaro. Non si può pretendere che la gente installi un puzzle, ci credo che non lo usa nessuno!
A dire il vero ancora adesso la configurazione è instabile, se devo essere sincero, ma almeno qualche risultato c’è. Peccato che tutto questo fosse solo la prima parte: adesso devo studiare DocBook.
PS: aiuti vari sono bene accetti!

Ultimo aggiornamento: 2004-04-19 18:13

È finita!

Oggi è stato l’ultimo giorno dell’abbonamento in palestra. Come tutti gli anni, smetto quando inizia a fare troppo caldo per i miei gusti. Non prendetemi per i fondelli, lo so che le temperature previste per oggi sono 5/11. È il principio che conta.

Ultimo aggiornamento: 2004-04-19 14:32

spammare i referrer?

Come ogni settimana ho dato un’occhiata alle statistiche degli accessi al mio sito, e ho scoperto un paio di referrer (per chi non sa cosa sono: il sito da cui sei arrivato alla pagina che stai guardando) piuttosto strani. Uno è un servizio in lingua spagnola di “trova l’anima gemella”, un altro un “adult entertainment network”. Quest’ultimo in realtà partiva da /members/home.html, quindi c’era forse qualche guardone che si è visto le foto del matrimonio e le barzellette e alla fine sarà restato deluso. Ovviamente c’è qualcosa che non torna, visto che dopo la prima pagina il referrer dovrebbe essere il mio sito per definizione. Sarebbe interessante scoprire se c’è un worm che modifica quello che viene inviato (soprattutto nel secondo caso, nel primo avrebbe anche dovuto cambiare il nome del browser in MultiZilla che esiste ma lo conoscono in sette).
Passando a cose più interessanti, ho scoperto l’esistenza di un sito per non far vedere qual è stato il tuo referrer: proxify.com. L’utilità è che lui ti rimette a posto tutti i link interni: quindi tu puoi navigare come ti pare.
Altro sito interessante è il link popularity.check di uptimebot.com, che verifica quali pagine puntino a quella da te indicata su diversi motori di ricerca.

Ultimo aggiornamento: 2004-04-18 13:49

_Le ferrovie_ (libro)

L’autore non ha problemi ad ammettere di essere cresciuto in mezzo ai treni. Io posso solo dire che – come tantissimi bambini – venivo portato da piccolo a vedere passare i treni e che l’amore per i binari mi è rimasto. Questo libro (Stefano Maggi, Le ferrovie, Il Mulino 2003, 260 pagine, 12.50 € ISBN 8815093893) racconta la storia delle ferrovie in Italia, dai primi tratti preunitari allo sviluppo tra il 1870 e il 1940, con le successive scelte penalizzanti per sostenere la crescita delle strade. Il dopoguerra, e soprattutto gli ultimi quindici anni, sono forse un po’ troppo tirati: peccato, perché attraverso la storia delle ferrovie Maggi fa vedere uno spaccato della vita italiana negli ultimi centocinquanta anni.
Mi sarebbe anche piaciuto che il libro contenesse più cartine, per vedere lo sviluppo – e l’inviluppo – della rete e quindi cosa ha comportato la scelta di eliminare i rami secchi; ma nel complesso la lettura è più che godibile.

Ultimo aggiornamento: 2004-04-17 12:41

l'ATM continua ad evolversi

Ieri mattina ho scoperto che esiste anche una vettura della linea 2, la metro verde, a cui è stato fatto un restyling – insomma l’hanno rimessa in sesto – facendo un unico spazio interno senza la divisione in vagoni e aggiungendo i pulsanti per aprire le porte che prima o poi funzioneranno. L’ho scoperto per caso, visto che sono arrivato mentre le porte si stavano chiudendo ma il macchinista è stato così gentile da riaprirle.
Devo dire che sono rimasto abbastanza deluso, anche perché non mi sembra abbiano fatto chissà quale lavoro: ad esempio gli interni sembravano essere assolutamente i soliti, e non li avevano certo rinnovati. Staremo a vedere che cosa succederà nei prossimi mesi, quando (forse) l’ATM dovrà essere finalmente sdoppiata come da legge.

Ultimo aggiornamento: 2004-04-17 12:37