Archivi annuali: 2004

Binario – triste ma non solitario

Milano era una città basata sul binario del tram. Credevo che Torino fosse l’esempio primario, ma una volta arrivato qua mi sono ricreduto. Anche in zone relativamente periferiche si vedono ancora pezzi di binari che iniziano e finiscono nel nulla o contro un’aiuola, e che presumibilmente sono stati lasciati là perché non valeva la pena di toglierli. Altre volte non ci sono tracce dirette, ma un bravo archeologo nota che gli onnipresenti lastroni di pietra del selciato formano esattamente il disegno di due coppie di binari. Sì, dimenticavo: viette dove adesso si direbbe passi a stento un’auto erano a doppio senso. Non parliamo poi del centro: tutte le vie sembrano essere state solcate dalle sferraglianti vetture.
Tutto questo rende ancora più incredibile quello che capita adesso, con tragitti obbligati nei dintorni del duomo percorsi da più linee, con tutti i disagi relativi. Ieri sera, mentre pedalavo tornando a casa, sul lato opposto di via Broletto c’erano un’ambulanza e un’auto della polizia ferme, con una lettiga sul marciapiede. Sul resto di via Broletto c’erano i tram amabilmente in attesa: non che avessero grandi scelte, visto che non esistono altri binari lì intorno. Mah: visto che cose simili non capitano tutti i giorni ma quasi, forse ci si potrebbe pensare su…

Ultimo aggiornamento: 2004-05-28 10:00

eugenetica pelosa

In questi giorni c’è stata la polemica su una sentenza di un giudice di Catania che non aveva permesso la verifica degli embrioni prima di un impianto, per verificare che non fossero talassemici: i genitori sono infatti entrambi portatori sani. Per la cronaca, l’impianto è stato fatto, ma l’embrione non è attecchito.
La sentenza di per sé non farebbe una grinza: il giudice deve applicare la legge, e la legge 40/04 dice appunto questo. Quello che trovo preoccupante è che al giudice non sia passato per l’anticamera del cervello di sollevare un’eccezione costituzionale: anzi, ha ribadto che la legge “non autorizza un uso dell’aborto come strumento selettivo dei feti, con riferimento alla loro salute”
Siamo onesti: la legge sulla fecondazione assistita non solo è una schifezza, ma è anche completamente idiota. Se infatti la signora fosse rimasta incinta e avesse scoperto che il figlio sarebbe stato talassemico, non avrebbe avuto alcuna difficoltà ad abortire, “per gravi rischi alla salute psichica della madre”.
Occhei, probabilmente avrebbe dovuto pagare per andare in una clinica privata dove l’obiezione di coscienza viene tacitata a suon di euro, ma avrebbe potuto farlo. Solo che non ci sarebbe stata l’etichettina “eugenetica”, e allora sarebbe andato tutto bene.
Io sono generalmente contrario all’aborto. Trovo la legge 194 ipocrita nella formulazione, a partire dalla sua prima frase e continuando con l’assoluta mancanza di veri consultori: sarò ingenuo, ma mi sembra che sarebbe più semplice prevenire per quanto possibile. Però credo che il modo in cui è stata applicata in questi anni, salvo i problemi di cliniche pubbliche e private di cui parlavo sopra, sia in linea con quanto ci si sarebbe dovuto aspettare da una legge. Cambiare surrettizialmente le carte in tavola in questo modo è non solo ancora più ipocrita, ma anche vergognoso. Mi viene da pensare che qualcuno immagini “sì, ma se la donna abortisce poi sta più male, e così impara…” Pensieri edificanti, vero?
(ah: Barbara mi fa notare che c’è una raccolta di firme per un referendum abrogativo. Eppure non ne ho sentito parlare, e sì che in genere queste notizie le sento. Com’è?)

Ultimo aggiornamento: 2004-05-27 12:00

Come vengono letti i libri sacri (parte I)

Premessa: spesso nelle mie notiziole scrivo di cose che non conosco, da Vero Tuttologo quale io sono. Questa volta è peggio del solito, e su un argomento anche più ostico e finanche pericoloso. Se qualcuno vuole commentare e correggere, sarà il benvenuto; evitate però scomunica e fatwa, grazie! Aggiungo anche che non intendo affatto dare giudizi di merito: a dire il vero, non lo ritengo nemmeno possibile, perché la fede non può per definizione essere definita scientificamente.
Il tema che inizio oggi a trattare è semplice da esporre: come fanno le grandi religioni rivelate a venire a patti con il testo dei loro libri sacri? Se li si legge attentamente, infatti, si scoprono molte contraddizioni interne, e passi difficili da trattare: questo non è esattamente bello, per un’opera ispirata da Dio/YHWH/Allah. Ma gli uomini sono ingegnosi, e hanno trovato varie soluzioni, che presento in due puntate.
Una soluzione molto elegante – uso il termine in senso matematico: poche ipotesi ad hoc – è quella che afferma che la Divina Parola è quella che è stata scritta, e nessuno può cambiarla. Se non erro, anche gli ebrei ortodossi seguono questa linea di pensiero, ma essa è portata alla massima estensione dagli islamici, per cui il Corano è la Parola definitiva di Allah, che non dirà più nulla.
Ciò porta a una serie di conseguenze niente affatto banali. Innanzitutto, non è possibile tradurre la parola sacra. Per molti secoli le versioni del Corano in altre lingue sono state vietate, e ancora adesso non sono considerate valide: la preghiera è sempre in arabo. Corollario? I musulmani devono conoscere l’arabo, tanto che spesso si definiscono sbrigativamente “arabi” tutti gli islamici. Vaglielo a dire a un indonesiano o a un nigeriano, o se per questo a un arabo cristiano! Questa cosa porta indubbiamente dei vantaggi: anche se gli accenti sono molto diversi, due islamici in genere possono comprendersi tra loro. Ma in un certo senso questo è anche un blocco per lo sviluppo della lingua: se il testo sacro è quello, le parole non possono cambiare significato nel tempo.
Un altro corollario meno immediato è che eventuali contraddizioni nel testo sacro non danno alcun problema. Allah è grande, e può cambiare idea quanto vuole. Le sue vie sono per noi imperscrutabili: dobbiamo semplicemente essere sottomessi e tenerci solo l’ultima sua Parola come quella definitiva.
Facile? Mica tanto. Innanzitutto, non c’è nessuna certezza che Egli non cambi ancora idea e non invii un nuovo profeta che aggiorni quanto detto a Maometto. Presumo che questo sia semplicemente un atto di fede. Dove invece la ragione la deve necessariamente fare da padrona è nella scelta di quale tra le due Parole discordanti nel testo è quella da scartare, perché anteriore. Eh sì, le Sure del Corano, tranne la prima, non sono ordinate temporalmente ma per lunghezza decrescente; l’esegesi cerca di valutare quale possa essere il loro ordine.
Passando agli ebrei, il discorso si fa un po’ più difficile. La maggiore antichità della lingua ebraica rispetto a quella araba, o perlomeno alla versione usata da Maometto, dà indubbiamente un vantaggio tecnico. Addirittura nei secoli scorsi alcuni studiosi affermarono che l’ebraico è sta la prima lingua parlata dall’umanità, prima di Babele; diventa pertanto naturale che YHWH l’abbia usata per donarci la Sua Parola. Per questa stessa ragione, alcuni tardi libri biblici che erano stati scritti in aramaico non sono stati ammessi nel canone ebraico: e a volte mi chiedo come abbiano fatto ad ammettere qualcosa oltre la Torah. Un esempio interessante è dato dalla Versione dei Settanta. Essa è la traduzione in greco della Bibbia: non esattamente quella usata adesso dagli ebrei, perché a quel tempo non era ancora stato codificato il canone. Questa versione aveva una sua ragione d’essere: gli ebrei si erano espansi nel bacino mediterraneo, e iniziavano ad esserci gruppi di lingua greca, che avevano difficoltà con l’ebraico. Non è così strano, visto che persino in Palestina c’erano comunità ellenistiche; basti pensare agli apostoli Andrea e Filippo, i cui nomi non sono semitici ma greci, e a santo Stefano. Lì ci sarebbe da fare una digressione sulla separazione tra giudeo-cristiani semiti ed ellenici, ma andrei fuori strada.
Tornando alla nostra Bibbia dei Settanta, sorse indubbiamente il problema di stabilire se la Parola fosse ancora quella reale. La leggenda se la cava affermanto che i settanta studiosi tradussero ciascuno per conto proprio i libri sacri, e quando si riunirono scoprirono che tutte le versioni erano identiche; più prosaicamente credo che da lì iniziò quella che è una caratterstica precipua degli ebrei, e cioè la discussione rabbinica. di nuovo, la logica dietro questo modo di operare non è affatto stupida, e si può riassumere così: “La Parola di YHWH è quella, ma l’uomo è limitato e non può sempre riuscire a metterla per scritto correttamente; altrimenti sarebbe anch’egli divino. Compito del rabbi e del rav è studiarla – più corretto amarla – per riuscire a comprenderla, naturalmente con il Suo aiuto. Il Talmud, con le discussioni non sul testo biblico ma sui commenti dei Maestri, assume improvvisamente un senso diverso: il processo di interpretazione della Parola è continuo, e anche le discussioni passate contengono la scintilla divina. Inoltre il problema “perché YHWH non parla più” viene risolto anche in questo caso elegantemente: man mano che l’uomo cresce ha bisogno di meno “aiutini”. Si parte con i miracoli, per passare ai profeti (“parlo per”), ai maestri e infine ai commentatori e agli esegeti.
Fidarsi così del testo scritto della Parola porta però anche a un altro effetto: la Cabala. Lo studioso cabalistico parte dal testo nudo e crudo – e l’ebraico è la lingua divina! – e afferma che il significato è intrinseco in quelle lettere, che forse devono essere disposte in modi diversi (Arthur Clarke non vi ricorda nulla?), o banalmente rese vive (il Golem). Non pensiate che questo sia limitato agli studiosi di ebraico, o ai maghi: andate ad esempio a cercare l’Ars Magna di Raimondo Lullo, che sicuramente è stato influenzato dalla Cabala. Insomma, in questo caso il testo sacro non ha “contraddizioni” per definizione: a noi sembra che ci siano delle contraddizioni, ma è solo perché noi non siamo degli iniziati, e quindi non sappiamo come deve essere letto.
Per cosa fanno i cristiani, vi rimando alla prossima puntata!

Ultimo aggiornamento: 2004-05-26 12:22

sondaggi UDC

Ho provato a fare il sondaggio promosso sul sito UDC e intitolato “Vogliamo un mercato del lavoro più competitivo?”. Aveva il gran vantaggio di essere veloce: cinque domande con possibili risposte “totalmente d’accordo”, “parzialmente d’accordo”, “contrario”, “totalmente contrario” e il bel quadrante “liberismo / assistenzialismo – sinistra / destra”, con loro ovviamente al centro.
La mia affinità è risultata dell’80%; per curiosità, risulto leggermente a destra e leggermente liberista.
A questo punto ho voluto fare una controprova: su un altro PC ho rifatto il sondaggio, rispondendo sempre “alla diccì” (parzialmente d’accordo, se non l’aveste capito). Sono risultato affine al 79%, pendente a sinistra ma perfettamente centrato sull’altro asse. Devo dire che sono restato deluso: non ci sono più i democristiani di una volta.

Ultimo aggiornamento: 2004-05-26 10:24

Sistema poco integrato

Stamattina ho preso i mezzi per andare in ufficio; vista l’ora, a Famagosta sono salito sulla 328, mettendomi tranquillo a scrivere sul mio palmare. A Milanofiori, oltre a scendere la solita quantità incredibile di persone, è salita una quantità altrettanto incredibile di controllori. Faccio vedere il mio biglietto, e il tizio mi dice che non va bene per andare a Rozzano, perché il biglietto giallo va bene per andare da Milano a Rozzano col 15, ma non con questo che passa da Assago. Alla mia osservazione che quando prendo il bus dell’AMP parto esattamente dallo stesso punto, arrivo esattamente allo stesso punto, e questo biglietto va benissimo – e ne sono certo, perché devo farmelo timbrare dall’autista! – lui mi dice che l’AMP non è l’ATM, e loro possono fare quello che vogliono.
Beh, tutto quello che vogliono proprio no: nel milanese vige il SITAM, che dovrebbe appunto essere “integrato”.
In realtà non mi è stata fatta la multa, come non è stata fatta a tutti gli altri che andavano a Rozzano ed erano nella mia identica condizione, il che dimostra che qualcosa che non va nel sistema tariffario c’è. Dev’essere una manovra di Penati per vincere le elezioni provinciali.

Ultimo aggiornamento: 2004-05-26 10:18

possiamo gioire (s.d.)

Damiano Cunego potrebbe essere il nostro nuovo idolo. “Nostro” nel senso degli appassionati di ciclismo, ovviamente. Spero solo di non dovere seguire Gian Paolo Ormezzano e aggiungere “salvo doping”.

Ultimo aggiornamento: 2004-05-25 19:50

fuori i nomi!

Qualcuno avrà notato che da un po’ di tempo ho tolto l’obbligo di inserire un indirizzo email nei commenti delle notiziole. Resto dell’idea che è simpatico far sapere al tenutario come raggiungervi per commenti privati – gli indirizzi non vengono ovviamente pubblicati per evitare che altri vi spammino – ma posso sopravvivere anche senza.
Però potreste perlomeno indicare un nome, no? va bene un nick qualunque, anche “anonimo” al limite :-)

Ultimo aggiornamento: 2004-05-25 17:17

Dieci motivi per votare Silvio B.

Il sondaggio lo trovate (oggi, almeno) qui.
La cosa divertente è che la pagina non è testuale, ma un’applicazione Macromedia Flash. Non so se è perché così la pagina dei risultati del sondaggio può mostrare le barrette percentuali che salgono un po’ come l’indicatore di voltaggio delle pile, o più prosaicamente perché nessuno possa copincollare le possibili scelte. In realtà con un po’ di difficoltà lo si può fare, e mi affretto a condividere con voi le scelte possibili.
1. Sta mantenendo gli impegni del Contratto con gli italiani
2. Grazie a lui l’Italia conta di più in Europa e nel mondo
3. Ha saputo resistere ad attacchi di ogni tipo
4. Non è un politico di professione
5. Sa cosa vuol dire lavorare sodo
6. Ha innovato in tutti i campi, anche in politica
7. E’ uno che dà l’esempio
8. E’ ricco ma non è snob
9. Sa prendersi in giro, è autoironico
10. E’ generoso e ricco di umanità
Per la cronaca, al momento del mio voto (è stato difficile… alla fine ho optato per la 7, che è stata la meno scelta in assoluto: l’ironia non è il forte degli italiani. Peccato che non ci fosse “perché si è fatto da solo”) vince di gran lunga la risposta 2, con più di un quinto dei votanti. La seconda, col 13.5% dei votanti, è la 1. Duemilacinquecento persone non sono molte, e non so quanto questi dati siano taroccati da qualcuno in vena di scherzi: però li trovo interessanti.

Ultimo aggiornamento: 2004-05-25 11:19