Archivi annuali: 2003

Biglietterie automatiche

Trenitalia non è capace di fare andare avanti i treni – vediamo quanto ritardo avrò stasera! – ma bisogna dare onore al merito, quando capita.
Oggi pomeriggio passo da Porta Susa e ne approfitto per prendere il biglietto, usando la macchina automatica. Metto una banconota da 50 euro (ebbene sì, lo ammetto: sfrutto le macchinette come cambiadenaro!), e ricevo il resto. Conto le banconote, e arrivo solo fino a sette: insomma, mancano 5 euro. Riconto: niente da fare.
Mi metto allora in coda paziente allo sportello. Di per sé avrei davanti solo un tipo: peccato che questo voglia andare a Barcellona, e non voglia convincersi del fatto che una cuccetta costi 222 euro sola andata, e che non ci sia posto per il ritorno. Dopo una decina di minuti, tocca a me: senza troppe speranze chiedo all’impiegata se ci sia qualche possibilità di riavere i miei soldi. Un altro impiegato dietro fa “lascia, faccio io!”, e un terzo mi chiede “qual era la macchina, e a che ora si è verificato il fatto?” Gli spiego tutto, e dopo un paio di minuti di controllo mi fa “sì, abbiamo riscontrato un’anomalia: firmi qua per ricevuta, ed ecco i suoi soldi”.
Che bello. Non tanto per i soldi, quanto per l’efficienza.
Aggiornamento: il treno è arrivato tre minuti in ritardo, insomma virtualmente in orario. È stato fregato da un TAF che a Rho si è piantato davanti fino a Certosa.

Ultimo aggiornamento: 2003-07-08 19:58

99479

E’ il numero di chilometri che la mia beneamata Tipo ha fatto, fino a che stamattina è stata portata dal rottamatore. Lei di per sé non aveva grossi problemi: ancora ieri mi ha portato da Milano fino a Usseglio, e stamane giù dalla montagna. Ma la dura realtà è che la macchina non era catalitica, e quindi per metà inverno se ne doveva stare ferma. Aggiungiamo l’assicurazione che scadeva a fine luglio, il bollo a fine agosto, la revisione a novembre, e la scocciatura che due volte la settimana dovevo ricordarmi di spostarla perché avrebbero lavato le strade: troppa fatica, si butta via e basta. Contribuisco anche a ridurre l’inquinamento.
Ah, sì: due volte la settimana perché lavano tutte le settimane, ma per definizione dove la sposto lavano in un giorno differente!
Il rottamatore non è quel postaccio che mi ricordavo dalla mia infanzia, con mucchi di roba più o meno in stato usabile in giro. Macché! sono arrivato, salito nell’ufficio dove due simpatiche fanciulle hanno preso i miei dati (e i miei soldi), compilato una caterva di moduli, e terminato tutto in una decina di minuti. Mi è rimasto un po’ di magone che non mi sarei aspettato, ma tant’è. I giochi sono fatti.
Nota: mentre guardavo cosa si era stabilito negli anni nell’auto, ho trovato due spray per il cruscotto – mai usati! – e ben cinque euro in monetine, che avevo lasciato per eventuali parcheggi e della cui esistenza mi ero dimenticato…

Ultimo aggiornamento: 2003-07-08 19:25

amiche?

C’è chi ti sembra tanto amica, poi dopo un po’ ti accorgi che in realtà sei sempre tu a farti sentire: provi a non contattarla più e si dissolve nel nulla.
C’è chi ti frequenta, è felice di sentirti, poi non si sa cosa succede, fai qualcosa di sbagliato ed entra in silenzio stampa: non ti risponde più, anzi chiede di essere lasciata in pace.
L’unica cosa che hanno in comune è che vivono lontano da me, ma non so quanto sia importante.
Non sarebbe meglio lasciare perdere fin dall’inizio?

Ultimo aggiornamento: 2003-07-06 21:31

match di improvvisazione teatrale

Venerdì sera esco dall’ufficio e vado verso via Francesco Lomonaco a Pavia, dove la sera avrei dovuto gareggiare nel mio primo match ufficiale da amatori. Il viaggio è tranquillo, riesco a scoprire che il signor Lomonaco è stato un “patriota filosofo” qualunque cosa ciò significhi, e che nei dintorni della stazione di Pavia non è possibile trovare un po’ di pizza al taglio o un fast food: fortuna che i previdenti organizatori avevano preparato della pasta fredda.
Giunto infine al salone Terzo Millennio, che sta in un centro di recupero per ex-tossicodipendenti (niente male, tra l’altro), inizio la mia lotta personale con le zanzare, come sempre persa: almeno quelle non erano zanzare tigre, e le mie braccia il giorno dopo sono state normali. Arrivati gli altri, montiamo il patinoire, dopo lunghe discussioni su quale sia la migliore posizione; ci vengono dette le squadre; e… aspettiamo. In genere, noi siamo sempre in ritardo, e l’orario teorico di inizio (21:30) viene sempre sforato: questa volta eravamo pronti in tempo, ma non abbiamo potuto iniziare fino alle 22, visto che continuava ad arrivare gente. Beh, alla fine ci saranno state 120 persone più noi, non crediate chissà cosa!
Le squadre avevano sette neofiti, due amatori di più lunga data per migliorare la tenuta, almeno in teoria, e Mary Rinaldi che per una volta ha smesso i panni dell’arbitro per gareggiare (commento alla fine del match: “È molto meno faticoso fare l’arbitro!). Le donne erano solo due, il che forse ha contribuito al proliferare di scene gay nel corso della gara.
Risultato? Ho perso 8 a 7. Però il match è stato davvero bello, soprattutto il primo tempo. Molta energia, e scene divertenti e fatte anche bene, come Betto nei panni della difesa della sedia a sdraio. Io mi sono sentito a mio agio, riuscendo anche ad accorgermi delle posture sbagliate e a guardare il pubblico, e sono stato sicuramente fantastico nell’improvvisazione comparata cantata. Il tema era “non abbandonarmi”: l’altra squadra doveva fare il coro alpino, mentre a noi è toccato… il canto gregoriano. Ho detto agli altri “andate tranquilli e ripetete quello che canto io”, loro mi hanno dato la dritta sul testo (coda per andare al mare) e ho tirato fuori una melodia che sarebbe passata tranquillamente in un monastero, se non fosse per il testo (“Ave Maria grazia plena noli me abandonare, quando trovo novem kilometros coda versus Riccione”…)
Insomma, avete fatto male a non venire!

Ultimo aggiornamento: 2003-07-06 21:26

cinquemila miliardi

Nella rubrichetta Fulmini sull’inserto TTL della Stampa di oggi, Nico Orengo ci rende edotti della “lotta integrata” alle zanzare del Monferrato casalese che Gad Lerner sta combattendo. Tutto bene, se non per un fatto: i cinquemila miliardi di zanzare che ci sarebbero nella zona. Facciamo un po’ di conti: supponendo una superficie di 5000 Km², abbiamo un miliardo di zanzare al chilometro quadrato, cioè mille zanzare al metro quadrato. Ora, non è che le zanzare si trovino a 5000 metri sopra la superficie: mille zanzare per metro quadro renderebbe difficile per chiunque essere nello stesso spazio. Un numero come cinque miliardi dovrebbe essere quello giusto.
Chi è che ha deciso di esagerare? Orengo o Lerner?

Ultimo aggiornamento: 2003-07-05 20:20

Eh, quando si ha un team dietro…

Bisogna dire che il think tank del Cav anche stavolta è servito a trovare una giustificazione per l’ultima berlusconata.
Avevo sentito che Italia 1 si era affrettata a preparare un articolato servizio su un altro “Schulz”, e (quasi) subito il nostro si è adeguato. Ecco qui, da Repubblica:
Al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, “il modo di gestirsi e il tono della voce” dell’eurodeputato Schulz, ricordavano “il personaggio televisivo del sergente Schulz in una serie televisiva degli anni ’65-’70 che si chiamava Hogan’s heroes”.
Il premier, rispondendo a una domanda in conferenza stampa sul battibecco con il rappresentante della Spd a Strasburgo, ha affermato di non essere rimasto colpito “dal contenuto”, ma “dal tono” delle critiche di Schulz, avanzate in un modo che gli hanno ricordato il personaggio televisivo.
In questo telefilm, ha spiegato Berlusconi, “c’era il sergente Schulz che sbraitava ma alla fine era anche un bonaccione, al quale ne combinavano di tutti i colori”.

È chiaro? Schulz deve vergognarsi di non avere capito che lui per Berlusconi era semplicemente “un bonaccione”. Inoltre non dovrebbe parlare con la voce di Brosio e gesticolare come Alberto Angela: come sarebbe possibile trattenersi dal fare battute su di lui?

Ultimo aggiornamento: 2003-07-04 17:47

no, è proprio così

Il Cav. S. Banana afferma che l’intervento di ieri di Schulz “è stato preparato adeguatamente dalle nostre opposizioni”. Se ci si pensa, è un’offesa alle capacità intellettive dei tedeschi.
L’ambasciatore tedesco a Roma è stato convocato dal nostro governo per comunicargli che l’europarlamentare tedesco ha compiuto “un’offesa inaccettabile”. Con tutta la fatica che il Cav aveva fatto per preparare il discorso, l’hanno costretto ad andare a braccio.
Ma cosa ha detto di così grave Schulz? Ecco qua.
«Il collega Antonio Di Pietro ha ragione quando parla del pericolo che il virus del conflitto d’interessi arrivi in Europa». Ma il conflitto di interessi è un’invenzione dei comunisti!
«Che cosa pensa di fare per accelerare la procura europea? E sul reciproco riconoscimento dei documenti per le rogatorie? E non accelererebbe le riforme in Italia sulla giustizia con un mandato di cattura europea?». Dopo tutte le riforme che non riesce a fare per colpa dei comunisti?
«La benché minima affermazione di quest’uomo [Bossi] è peggiore di tutto ciò che questo Parlamento ha deciso contro l’Austria e l’appartenenza dei liberal-nazionali (di Joerg Haider) al governo di Vienna. Lei, signor presidente del Consiglio, non è responsabile per il quoziente d’intelligenza dei suoi ministri, ma per quello che essi dicono sì. Le dichiarazioni di Bossi, suo ministro, non sono conciliabili con la carta dei diritti dell’Unione Europea». Ma Umberto è un vero Europeista, fosse per lui la Padania ci sarebbe già da anni!
E infine il clou:
«Nonostante tutto mi rallegro di poter discutere con lei. Questo lo dobbiamo all’ex presidente del Parlamento europeo Nicole Fontaine: se lei non fosse riuscita a ritardare tanto il procedimento concernente l’immunità sua e del suo assistente Dell’Utri, oggi lei non avrebbe più l’immunità di cui ha tanto bisogno. Anche questa è una verità che deve essere detta». Ma da quando in qua si può parlare di immunità? Lo sapete che poi Silvio piange!

Ultimo aggiornamento: 2003-07-03 13:43

Sono stato candidato!

Il mio culto della personalità prevede che cerchi su Google Groups riferimenti al sottoscritto. Oggi ho trovato un articolo di tale Antonio Fanelli (toto@iaciners.org) nel newsgroup it.arti.cinema, all’interno di un thread “Complottismo e Servizi Deviati”. (si sa che i complotti sono una componente essenziale per un qualunque italiano). Il signor Antonio Fanelli scrive:
probabilmente qualche altro membro del GCN vuole candidarsi come
Codogno e sta cercando qualche scusa per giustificare l’ovvia
trombatura :)

Non è bello sapere che mi sono candidato a non so cosa, e magari sono anche stato trombato.

Ultimo aggiornamento: 2003-07-03 10:25