Questo (Chiara Andrà, Nicola Parolini, Marco Verani, BetOnMath : Azzardo e matematica a scuola, Springer 2016, pag. 170, € 23,99, ISBN 9788847039414, link Amazon) non è un libro di matematica, anche se si parla di matematica: è almeno a prima vista un libro di didattica della matematica portata avanti con un metodo sicuramente non standard né per il tema – il gioco d’azzardo – né per gli strumenti usati, cioè le app che nel percorso didattico svolgono un ruolo quantitativamente limitato ma emozionalmente intensissimo, oltre che avere un’ampia sezione – scritta dai membri dell’associazione AND – sugli effetti del gioco d’azzardo nei ragazzi. Ma io credo che sia più che altro un libro di filosofia della matematica, con gli autori che abbracciano la teoria della “embodied maths” e mostrano come in questo modo la didattica cambi completamente, con vantaggi quali il coinvolgimento molto maggiore degli studenti e svantaggi come la riduzione della memoria a lungo termine. Io sono notoriamente contro l’embodied maths, che secondo me può funzionare al più fino alle elementari: però ho molto apprezzato certe intuizioni, come lo spiegare agli studenti che gli errori in matematica non sono sempre nocivi, ma possono essere utili quando si cerca una strada verso la soluzione. Chi è abituato a confrontarsi con i problemi delle gare matematiche dovrebbe saperlo, almeno inconsciamente, ma io per esempio non ci avevo mai fatto caso…
Il progetto nasce soprattutto per la vita reale, perché dà agli studenti i mezzi per saper gestire le proprie emozioni nel gioco d’azzardo e non cascare nella ludopatia; ma credo che in generale le considerazioni più teoriche possono servire a tutti per avere un po’ meno paura della matematica.