Chi ha votato per Trump?

Il lavoro degli statistici non termina quando si sono completamente sbagliate le previsioni :-). L’analisi del voto effettivo è fondamentale perché serve a tarare meglio i modelli previsionali per cercare di fare meno peggio la volta successiva: sbagliare la composizione del campione elettorale porta inevitabilmente a un errore di partenza (un bias) che non può essere corretto. Ecco dunque che Nate Silver è tornato sui risultati dell’elezione del Presidente degli Stati Uniti e si è messo a cercare qualche correlazione a partire dai risultati per singola contea, prendendo i dati estremi per vedere se spuntava qualcosa. Il risultato è davvero interessante. Mentre i risultati delle contee con il reddito medio più alto e di quelle col reddito medio più basso non mostrano nessun trend specifico, se si guarda le prime cinquanta con la percentuale maggiore e minore di laureati le cose cambiano eccome. Nel primo caso Clinton ha guadagnato 8 punti e mezzo sul risultato di Obama nel 2012, cioè più del 4% dei votanti si è spostato verso di lei (escludendo in prima approssimazione gli altri candidati), nel secondo Trump ha migliorato le performance di Romney di più di 11 punti, con uno spostamento di quasi il 6%. Il bello è che queste contee a volte sono fortemente polarizzate verso un partito, ma il trend si vede ugualmente: quindi non è un problema di zone democratiche o repubblicane. Silver ha poi testato altri insiemi di contee per eliminare possibili correlazioni spurie, sia per quanto riguarda il reddito medio che per eventuali presenze di minoranze etniche, e l’ipotesi “più laureati → voto per Clinton” sembra proprio essere valida.

Silver termina facendo ipotesi su cosa può significare questo bias. No, non è necessariamente “solo uno stupido può voler votare per Trump” :-) Questo è importante da un punto di vista politico ma anche statistico, per quello che dicevo all’inizio: ma si va troppo fuori dalle mie competenze, quindi vi risparmio il pippone!

(grazie ad Alessio Bragadini per la segnalazione dell’articolo di Silver!)

Ultimo aggiornamento: 2016-11-23 15:43

17 pensieri su “Chi ha votato per Trump?

  1. un cattolico

    Cosa possa spingere così tanti laureati a votare Killary non riesco proprio ad immaginarlo.

    In America avrei cercato un terzo candidato presentabile. Ce n’erano?

    Nel GCN c’era almeno un membro di destra o comunque non di sinistra (escludendo te da questa analisi)?

    Bragadini, Manca e d’Itri sono gli unici di cui ogni molto tanto leggo qualcosa… magari gli altri…

    1. .mau. Autore articolo

      gli altri candidati – a parte che non contavano – erano generalmente più di sinistra. Sul GCN non so, non abbiamo mai chiesto le predilezioni politiche.

    2. mestesso

      @un cattolico: di per sè il fatto che molti laureati votino Clinton non mi stupisce affatto, visti tutti i proclami “di pancia” di Trump, alcuni veramente rivoltanti e peggiori di quelli di leghisti tipo Borghezio (e del resto l’educazione media di un leghista nostrano quale è?).

      1. un cattolico

        Non mi pare meno rivoltante essere una orgogliosa guerrafondaia finanziata da lobby assassine, dichiararsi favorevole all’omicidio di nascituri anche negli ultimi istanti di gestazione (fino al nono mese), essere cosí ipocrita da scandalizzarsi di frasi sessiste dell’avversario glissando sul fatto che il proprio marito non si è fermato propriamente a frasi di cattivo gusto… e si potrebbe continuare.

        1. delio

          > essere cosí ipocrita da scandalizzarsi di frasi sessiste dell’avversario glissando sul fatto che il proprio marito non si è fermato propriamente a frasi di cattivo gusto… e si potrebbe continuare.

          non vorrei trollare, ma è un’occasioen irripetibile di chiarirmi il dubbio che mi attanagliava da mesi con una persona che evidentemente la pensa allo stesso modo di molti americani.
          allora: mi spieghi in che modo hillary è responsabile degli atti di suo marito? perché lei da vittima di un tradimento in mondovisione nell’opinione di persone come te diventa una persona con gli scheletri nell’armadio? cosa avrebbe dovuto fare una politica dopo aver scoperto gli altarini di suo marito per evitare venti anni dopo accuse del genere?

          (a parte questo: nonostante tutto lo sforzo di immedesimazione nel punto di vista di un conservatore, continuo a non capire come si possa mettere sullo stesso piano il comportamento di bill clinton – uno che ha un certo punto ha pensato bene di avere una relazione extraconiugale con una donna adulta e consenziente – con quello di donald trump – che invece rivendicava il diritto di palpeggiare a destra e a manca la prima malcapitata.)

          1. un cattolico

            Ti risulta anche solo una sparita condanna delle azioni del marito a suo tempo?

            Le amanti di Clinton invece sarebbero andate con lui per l’irresistibile fascino che emanava?

          2. mestesso

            @un cattolico: detto da uno che si professa cattolico “nessuna causa giuridica e’ stata fatta dalle palpeggiate/molestate quindi tutto bene” vs “uno ha ricevuto una condanna per aver fatto sesso sotto la scrivania senza alcun dubbio essere forzata e presumibilmente te per intascare un guadagno (ti ricordo che la madre non ha fatto un cazziottone a bill ma ha messo la giacca in frigo per ricattare meglio bill) mi fa abbastanza disgusto.

            Ti ricordo che dal punto di vista della dottrina sono entrambi sullo stesso piano (senza contare il pluridivorzismo di trump). Ora se ti piace di piu’ Trump, tutto bene, e’ lecito. Ma accodarti ai tanti superconservatori cristiani all Pence, ed ammantare di una supposta morale religiosa il tutto, cortesemente lascia perdere.

          3. un cattolico

            @mestesso: dove avrei detto che l’immoralità di Bill Clinton è maggiore di quella di Donald Trump?

            Rispondi nel merito di quanto ho scritto, anziché attribuirsmi illazioni infondate.

  2. delio

    .mau., mi spieghi come vengono fatte le analisi dei flussi di voti? in questo caso specifico gli esempi che porti sono abbastanza lampanti e dettagliati e gli asserti abbastanza vaghi che il tutto resti ancora plausibile. ma quando cinque ore dopo le elezioni dei sondaggisti (che hanno appena fatto un errore di 5 punti percentuali o giú di lì) dicono con grande convinzione: il nuovo partito XCA ha guadagnato il 27% dei suoi voti dal UZB e ben il 58% dal KCO, quali sono i principi statistici alla base? Ci si può fidare di queste tesi un minimo in piú di quanto suggerisca l’accuratezza degli exit poll appena sbugiardati, o è davvero solo bogus?

    1. .mau. Autore articolo

      In questo caso si usano i numeri ufficiali, e infatti Silver è stato molto attento a non parlare di “flussi dei voti” ma di “differenza rispetto al 2012”. Quando si parla di flussi, invece, AFAIK si fa un sondaggio ex post che ha tutti i guai dei sondaggi con in più quello che i campioni sono ovviamente ridotti e l’unico vantaggio per così dire psicologico che non parlando di intenzione ma di voto appena dato la gente può essere più propensa a dire la verità. (Gli exit poll sono spesso visti come tentativo di modificare il consenso popolare, quindi non hanno quel vantaggio)

  3. Gruntus

    Ma, in definitiva, qui in Italia che trumpo ce ne frega delle elezioni in uno stato estero?

    1. .mau. Autore articolo

      Ce ne frega per esempio per capire cosa fanno gli elettori di quello stato estero, e se gli elettori italiani possono fare cose simili.

    2. mestesso

      @Gruntus: ce ne frega eccome. Se trumpolone mantiene le promesse elettorali gli USA appoggeranno molto meno la UE in varie questioni, ed i piu’ deboli come noi ne risentiranno eccome. Inoltre la mia natura altruista fa notare che essere ucraino post-trump fa un effetto molto diverso da prima.

      Consiglio generale per tutti: chi ha la vista corta (il proprio cortile, la propria regione, il proprio gruppetto) alla lunga perde e fa perdere tutti quanti. “Non ce ne frega” nel mondo sempre piu’ globale dove la crisi dei mutui subprime in USA si riflette pesantemente sui nostri, dimostra soverchia miopia e prescrivo forti occhiali da vista.

      1. Gruntus

        Rispondo anche a .mau. qui:
        Abbiamo sistemi elettorali radicalmente diversi, quindi i NOSTRI elettori non potranno MAI votare come loro.

        @mestesso
        L’europa, se vuole riguadagnarsi la maiuscola, deve tornare a muoversi sulle proprie gambe come ha sempre fatto PRIMA della nascita degli USA – la cui popolazione fino a prova contraria altro non è che europei trapiantati. E l’Italia a maggior ragione deve muoversi con le proprie gambe, ragionare con le teste della propria popolazione. In più: noi non abbiamo la possibilità di muovere un singolo voto laggiù, e loro ne hanno ancora meno di muovere voti qui da noi. Sempre fino a prova contraria, l’Italia è Italia, fa parte obtorto collo dell’unione europea, magari della NATO, ma non è il cinquantatreesimo stato USA! Quindi no, ribadisco: di chi sia seduto sul trono degli USA non ce ne può fregare meno. I nostri rapporti con gli USA non cambiano di una virgola. Quanto agli appoggi degli USA verso di noi: ma quando mai. Da noi hanno sempre preteso e basta; quindi se trumpotto mantiene le sue sparate elettorali magari per l’unione europea è pure meglio, no?

        1. .mau. Autore articolo

          @gruntus: nemmeno poi tanto. Il Porcellum al Senato non è tanto diverso, nonostante abbia (avesse) una parvenza di proporzionale. Detto questo, io sono interessato alle dinamiche verso gli elettori, non tanto al tipo di voto. È chiaro che quando Trump dice «Well, the popular vote would have been a lot easier, but it’s a whole different campaign. I would have been in California, I would have been in Texas, Florida and New York, and we wouldn’t have gone anywhere else» (da http://www.nytimes.com/2016/11/23/us/politics/trump-new-york-times-interview-transcript.html ) non si può trasportare la cosa pari pari in Italia; ma il modo di porsi dei candidati può esserlo.

          1. Bubbo Bubboni

            Pare che negli USA ci siano alcune dinamiche opposte ad altri stati e altre che sono identiche:
            – meglio votare quello che è dato come vincente (cfr. Elianto di Stefano Benni, che parodiando il primo Berlusca evoca dinamiche identiche a quelle di un contemporaneo) o quello dato come perdente per evitare che il vincitore spadroneggi (cfr. voti mobili tra PSI e DC)?
            – meglio uno ricco perché così divento anche io ricco (cfr. primo Berlusca, rampantismo degli anni ’90) o meglio uno umile che capisce il popolo (cfr. Mujica, voto degli esodati)?
            – ecc. ecc.

            Insomma le dinamiche elettorali prescindono quasi completamente dal sistema elettrorale perché sono influenzate da fattori culturali e storici molto più che da leggi scritte dal vincente scorso (cfr. storia della raccolta firme per le liste “nuove”, sbarramento delle presidenziali in Francia).
            Anche perché è rarissimo che un comporamento razionale basato sul sistema specifico (es. cambiamenti di residenza “improvvisi”, cammellaggio) sia talmente diffuso da essere colto da analisi numeriche automatiche…

        2. mestesso

          @gruntus: l’Italia e’ uno dei paesi fondatori della UE, e, sondaggi alla mano (non credo tarocchino anche quelli) e’ uno di quelli dove in termini relativi il livello di gradimento e’ piu’ alto. Obtorto collo io lo vedo un tuo auspicio, e non una realta’ (e sempre valido il discorso degli occhiali).

          Poi ci parli tu con vladimir, e gli dirai che la UE non un altro UE-nistan, e penserai che ti ascolti vero?

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