Oggi in pausa pranzo sono stato al Politecnico di Milano per l’ultimo dei seminari di Cultura Matematica della stagione 2009-10. Il relatore era Piero Bianucci, che ha parlato in maniera vivace e piacevole della creatività in ambito scientifico.
Durante la sua chiacchierata, Bianucci ha tra l’altro confrontato la lampadina di Alessandro Cruto con quella di Edison. La prima era molto migliore della seconda, ma Cruto non aveva alle spalle un’industria capace di sfruttare l’invenzione; e così, terminò Bianucci, “Edison alla fine comprò la fabbrica di Alpignano, vicino a Torino, dove Cruto fabbricava le sue lampadine”. Altro esempio di creatività messa in pratica fu quello delle penne a sfera; l’ungherese Bíró fu il primo ad avere l’idea, ma fu il barone Bich che capì che le sferette dovevano essere di dimensioni precisissime, e ordinò quindi macchinari svizzeri originariamente per l’orologeria. La definizione di chi fosse Bich è stata “era credo valdostano di origine, ma abitava a Torino, a neanche cento metri dalla casa di Primo Levi, in corso Einaudi angolo corso Galileo Ferraris”.
Ecco. Solo un torinese può riportare tutto a casa sua in questo modo :-) (e ovviamente farmi sentire a casa…)
Ultimo aggiornamento: 2010-06-09 14:55
Edison è stato l’inventore del furto di creazione altrui seguito da uso scientifico degli avvocati per eliminare il concorrente tramite guerre di brevetti… è stata quella la sua principale capacità.
Invece, sulla casa torinese di Bich esiste addirittura una apposita targa.