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tanto non serve studiare

Milano aveva sempre avuto una tradizione di autonomia. Lasciamo perdere che persino la messa la si fa diversa che dal resto del mondo cattolico: ma in genere la parola “municipale” e soprattutto “civico” sono spesso visibili andando in giro per la città – restando sulla religione, lo sapete che in via Torino c’è il Civico Tempio di San Sebastiano? – e portavano su di sé l’orgoglio della milanesità. Tanto per dire, la linea rossa della metropolitana, la prima in Italia, era stata autofinanziata dal Comune.
Poi siamo entrati nel ventunesimo secolo, e la prospettiva cambia completamente. L’assessore a Famiglia, Scuola e Politiche Sociali Mariolina Moioli ha infatti deciso di abbracciare completamente le scelte della sua corregionaria Maria Stella Gelmini, e ha così pensato bene, assieme alla sua sodale di lunga data Letizia Moratti, di eliminare uno zero: le 20 classi del civico liceo serale Gandhi sono rimaste 2. Il tutto naturalmente deciso di agosto, quando fa caldo e soprattutto non c’è nessuno a protestare. Peccato (per la Moioli e la Moratti) che le proteste siano immediatamente partite a settembre, con l’occupazione e le varie iniziative.
A chi pensasse che il Comune era obbligato per legge a questi tagli, spiego subito che è proprio falso: la legge vale ovviamente per le scuole statali, e non per quelle paritarie come appunto è la Gandhi. Aggiungo inotre una considerazione: un liceo serale non è certamente una scuola facile da frequentare, e chi ci va lo fa generalmente perché di giorno deve fare qualcos’altro (allenarsi perché è un atleta, lavorare perché la sua famiglia ha bisogno di un reddito…) ma allo stesso tempo pensa che sia anche importante studiare, e non solo per il pezzo di carta: altrimenti non avrebbe comunque scelto un liceo. Quando si pensa ai tagli da dover fare, si deve anche pensare a quello che sta dietro ai tagli stessi, cosa che mi sa non capiti più spesso… a meno che naturalmente non si ritenga inutile questo tipo di opportunità, perché tanto basta non studiare. Io sono notoriamente contrario alle petizioni online, come quella preparata dagli studenti; però invito i milanesi a recarsi in piazza 25 aprile a mettere il proprio autografo sulla petizione. Trovate più informazioni sul sito degli studenti, http://gandhi-in-rivolta.blogspot.com/
Un’ultima cosa, riallacciandomi a quanto scrivevo all’inizio. La giunta comunale milanese comprende anche la Lega, un partito che dell’autonomia ha fatto la propria ragion d’essere. Capisco la Moioli che in fin dei conti se non erro è di area cattolica di destra e potrà pensare che tutti questi studenti possano andare più proficuamente in qualche scuola religiosa; ma possibile che a nessun leghista milanese venga in mente che l’autonomia consiste anche in queste cose?

Ultimo aggiornamento: 2009-09-24 08:00