UMTS e il porno

Ha suscitato scalpore la notizia secondo cui lo sviluppo di UMTS sarà trainato dalle applicazioni porno.
Non capisco tutto questo clamore: è sempre stato così per tutte le innovazioni, tecnologiche e no. Forse solo le missioni Apollo sono state esenti, anche se la Nasa potrebbe fare dei bei soldini proponendo simpatici incontri sessuali a gravità zero…

sempre sui trasporti

Stamattina ho provato un percorso ATM alternativo per arrivare in ufficio. Sono sceso dalla metropolitana in Duomo, e lì ho preso il 15 che mi lascia a Rozzano. In teoria, una gioia. In pratica, ho timbrato alle 9:38, pur essendo uscito alle 8:15.
D’accordo, ho perso al volo la metro, ma questo non dovrebbe significare molto: il vantaggio di questa scelta doveva essere l’avere un 15 ogni 7 minuti. Peccato che sia arrivato al capolinea di via Dogana alle 8:35, e mi sia trovato… un 23. Sì, visto che ci sono lavori in Piazza Fontana, da alcuni mesi il capolinea è condiviso: nell’unico binario arrivano 15 e 23, e chi sta dietro aspetta.
Occorre dare però atto che non era quello il problema: è infatti partito quel 23, arrivato e partito un 23 seguito da un tram “fuori servizio” che passava di là, e finalmente è arrivato il 15, in versione “Sirio”. Per chi non lo sapesse – compreso me fino a stamattina, quando ho letto City, il giornale aggratis con pagina dedicata all’ATM Milano – questo è il nuovo jumbotram in prova sulla linea. Più scomodo per sedersi, e probabilmente meno agile nel percorso: tanto che è partito alle 8.51.
Anche oggi ho imparato qualcosa, insomma.

traffico? no, peggio

Sto scrivendo questa notiziola con lo Zaurus, mentre sono bloccato sul bus AMP che cerca di uscire dallo svincolo di Rozzano. In teoria, dovrei timbrare entro quattro minuti… no, ora sono tre. Forse sarebbe stato meglio prendere la bici: l’auto era bloccata non solo perché non catalizzata ma anche perché in capo al mondo, stasera dopo le 20 conto di riportarla verso casa.
Certo che anche le targhe alterne della prossima settimana serviranno a poco con questo traffico. A quando una politica seria che abbia una visione davvero a lungo termine?

qualcuno mi spiega?

Sono davvero in tanti, sia a destra che a sinistra, ad essere convinti che il referendum sull’estensione a tutti i lavoratori dipendenti dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori sia in realtà un siluro di Bertinotti a Cofferati, che gli stava fregando l’audience. Ne sono ragionevolmente certo anch’io, ma mi piacerebbe parlare di fatti.
Insomma, è chiaro che i liberisti sono contrari all’articolo 18 in toto, e quindi la loro è una posizione coerente. Rifondazione Comunista ha anch’essa una posizione abbastanza coerente: non del tutto, perché i poveri Co.Co.Co co…ntinuano ad essere esclusi da quelle tutele, ma è anche vero che con un semplice referendum non è che si possa fare più di tanto.
Restano i DS e Cofferati. Può benissimo darsi che la loro posizione abbia una sua logica: certo è che non sono ancora riuscito a vederla spiegata in maniera comprensibile. E così le elezioni non si vincono…

Park and Ride

Ho scoperto che in realtà a Torino esistono già i biglietti “park&ride”, come si può leggere nel sito ATM, pardon GTT . Però questo vale solo per i parcheggioni, e comunque è un’offerta integrata, ci siano o no le targhe alterne. O almeno ho capito così.

gadget

Ieri sera in una spinta compulsiva ho sprecato 25 euro per comprarmi una bussola digitale. Il fattaccio è avvenuto da Lidl, che con cocciutaggine teutonica si ostina a proporre questi gadget elettronici sapendo che ogni tanto passa anche gente come il sottoscritto, e non solo le massaie che vogliono o purtroppo devono risparmiare.
Inutile dire che una bussola è una cosa che non mi serve per nulla, anche se l’oggetto fa anche da termometro e orologio/sveglia. Ancora più inutile dire che non capisco bene la logica di non vedere l’ago magnetico (che ci sarà bene da qualche parte!) ma un display che simula una rotazione.
Ad ogni modo, stamattina ho provato a fare la calibrazione. Non credo sia stata una buona idea farla vicino al PC, stasera riproverò: posso però già affermare che l’orientamento è parecchio ballerino, e forse un po’ di isteresi non sarebbe stata male.
E’ proprio vero che mi diverto con poco, però!

blog su blog, blog su giornali

A quanto sembra, le manie blogghettare di questo periodo sono due. Innanzitutto, è nata una rete di blog, dove ognuno cita gli altri e così a cascata, o per meglio dire a girotondo. Oramai non sei nessuno, se non vieni linkato da “quelli che contano”, e non hai i loro commenti nello spazio apposito.
Del 2003 è invece la comparsa di articoli sui blog nei giornali “seri”, l’ultimo è stato Repubblica ieri. In questo caso, Grandi Firme sentenziano che il 60% dei blog sono fuffa, in quanto nulla più che diari personali; tra le righe si legge che i migliori prima o poi riusciranno a farsi pagare per essere letti.
Cosa posso aggiungere ad analisi così pregnanti? Nulla. Continuo a scrivere le mie notiziole per me stesso e i miei amici che ogni tanto vogliono vedere cosa mi sta capitando, non permetto commenti – il forum se ne sta bello tranquillo e vuoto – e non metto puntatori a nessuno, esattamente come non vengo linkato da praticamente nessuno. L’eccezione è Luciano, ma lui tanto mi piglia sempre in giro per la mia “scuola giornalistica senza seguaci”, quindi non fa testo :-).
L’unica cosa che mi consola è che anche la mania dei blog finirà, prima o poi, e così potrò continuare a scrivere in santa pace.

il cioccolato non è più quello di una volta

C’era da aspettarselo, ma ora è ufficiale: la Corte di Giustizia della UE ha condannato Italia e Spagna, che vietavano di usare il nome “cioccolato” alle tavolette fatte con grassi vegetali diversi dal burro di cacao. La sentenza è immediata e inappellabile.
Insomma, avremo “cioccolato” che costa meno, e i paesi esportatori di cacao saranno un po’ più vulnerabili.
E dire che il problema non era certo sul contenuto: pensiamo alla Nutella, che non è mai stata cioccolato eppure è lo stesso amatissima. Però lavorare sul marchio era troppo dificile, forse…