Anche quest’anno il patron del Tour ha deciso di non invitare al Tour de France la squadra del Re Leone, e anche quest’anno qui in Italia si stracciano tutti le vesti.
Ma tanto lo si sapeva: i francesi vogliono squadre francesi, e Leblanc si è legato al dito da anni il fatto che Cipollini non appena arrivano le montagne se ne torna a casa. Ma noi si sopravvive lo stesso, no?
Giombini alive and kicking
Il nome di Marcello Giombini non dovrebbe dire nulla alla quasi totalità dei miei sette lettori: a me dice invece parecchio.
Giombini è stato il primo musicista liturgico italiano postconciliare. In pratica, quando ero un bimbetto e c’era la cosiddetta “messa beat”, i complessini chitarra basso e batteria suonavano i suoi brani.
La gerarchia ecclesiastica è sempre stata molto critica nei confronti dei suoi Salmi per il nostro tempo: non ho capito se la ragione fossero i suoi trascorsi non esattamente “puri” (Giombini è noto anche come autore di colonne sonore di film horror, e fors’anche tendenti al pornosoft…) oppure per i testi che sicuramente non avevano imprimatur. Alcuni dei suoi canti hanno avuto il testo modificato d’imperio, tanto per spiegarsi…
A noi ragazzini del testo non ce ne poteva importare di meno, e ci divertivamo a suonare quella musica pop, con reminescenze “very 60s” dai Beatles in giù.
Ho scoperto che il nostro ha un suo sito – dove avrebbe potuto evitare Java, a dire il vero – e che si è rimesso a fare nuovi salmi, stavolta evitando di scrivere le parole :-). Chissà se vale la pena di comprarsi il CD!
_Infinities_ (teatro)
Ho terminato la giornata culturale andando con Anna e suo padre a vedere Infinities alla Bovisa.
Devo dire che l’allestimento di Ronconi è molto suggestivo, e anche l’idea di Barrow di provare a fare un “teatro scientifico” ha i suoi meriti: finito lo spettacolo ti ritrovi a pensare ai paradossi filosofici implicati dalle idee sull’infinito.
Certo che non è facile spiegare alla massa di ventenni che facevano parte del nostro cartellone cosa veniva fatto, o perlomeno spiegare che se fossero rimasti zitti gli altri sarebbero riusciti ad apprezzare meglio lo spettacolo.
Fiera del libro
Tra i miei molti impegni mondani di domenica c’è stata la visita alla Fiera del Libro. La domenica non è esattamente il giorno migliore per vedere gli stand, ma fortunatamente ci sono ampi spazi, e basta saltare come mia abitudine gli stand dei grandi editori per riuscire a vedere un po’ di cose che tanto non si troverebbero in giro. Inutile dire che ho anche saltato i convegni, stupendomi persino del messaggio agli altoparlanti “È inutile che proviate ad andare a vedere Santoro, la sala è già strapiena”.
Ho notato un numero forse maggiore del solito di stand di editoria religiosa – più o meno tutte le religioni, forse ho saltato gli islamici. Chissà se è un segno del millenarismo. Ne ho approfittato per prendermi un libro di storie sul Talmud, oltre che una lettura della musica bachiana dal punto di vista cristiano. Ora mi tocca leggerli :-)
cogliamo l'occasione
Ieri ho scoperto che in un palazzo vicino a casa mia c’è stato un incendio. Il cartello appeso dal loro amministrazione spiegava che per questo motivo era vietato usare l’ingresso bruciato, e occorreva servirsi dell’altro. Infine, “colgo l’occasione per porgere i miei migliori saluti”.
D’accordo che le formule di chiusura sono standardizzate, ma provare a cogliere un’occasione migliore?
de La Palisse
Dal giornale gratuito di stamattina (Metro): “In uno studio pubblicato dal quotidiano Observer, il politologo Glen Newey ha concluso che la menzogna è una parte importante
della politica”. Però.
In altre news, City invece fa uno scoop: Paul McCartney rivela che aveva offerto un suo brano a Frank Sinatra che però lo rifiutò. “Credevo che la mia Suicide fossa una bella canzone, ma evidentemente The Voice pensò che mi stessi prendendo gioco di lui e me la rispedì”. Sarà: ma com’è che Sir Paul non l’ha riciclata per sé stesso?
24-5=18
Questo è stato uno degli errori che ho fatto nella finale dei giochi matematici. A dire il vero ho letto male il problema, ho trovato un “6” (il numero di tessere usate da uno dei due ragazzi) e non sono stato capace a contare fino a 5 (il numero di tessere usate dal secondo ragazzo, c’era l’apposito disegno)
Fortunatamente ho sbagliato anche due dei tre problemi geometrici, quindi non mi devo mangiare le mani!
creatività autoreferenziale
Anna sta preparando un corso di tecniche per rafforzare la creatività (ASIT, per chi ne vuole sapere di più)
Le tecniche insegnate sono semiautomatiche, nel senso che il metodo ti insegna a fare associazioni non immediate per costringerti a vedere le cose in altro modo: ci sono vari tipi di tecniche diverse da provare.
Cosa c’entro io in tutto questo? Dopo essermi letto l’introduzione del buon Roni che da Israele ha inventato il tutto, adesso ogni settimana devo… non risolvere i problemi, quello sarebbe troppo facile, ma trovare problemi la cui soluzione (no, una cui soluzione) rispecchi il “metodo della settimana”. Insomma, creatività non nelle risposte ma nelle domande.
È anche divertente…