terremoto?

L’epicentro dovrebbe essere tra Alessandria e Tortona. A Torino l’hanno sentito bene. Qui a Rozzano mi pare che ne abbiano parlato, ma io non mi sono accorto di nulla come al mio solito. Sono anche un po’ più addormentato del solito, a dire il vero…

globalizzazione o unificazione?

Il fenomeno è sempre stato presente, ma in questo periodo sembra essere assurto a nuove vette: parlo della clonazione dell’informazione.
Una volta erano le catene di sant’Antonio a infestare le caselle di posta elettronica – sì, in realtà lo spam le riempie ancora di più, ma quello si riesce a filtrare con un po’ di facilità. Adesso quelle catene sono un po’ minori in numero, anche se si sono modernizzate e occupano mezzo mega di presentazione PowerPoint.
In compenso, se qualcuno pubblica un’immagine divertente, non so come ma in ventiquattr’ore me ne vedo almeno cinque copie: quando va bene, mi arriva solo un link che non apro, altrimenti tocca buttare via rumenta dalla casella email.
La stessa cosa sembra capitare con i blog, come scrivevo: dicono che ce ne sono migliaia solo in Italia, ma poi sono meno di cinquanta quelli “famosi”, che continuano a citarsi tra di loro.
Io vado per la mia strada senza farmi problemi, se qualcosa mi piace lo piglio e tendo a stare nascosto nel mio angolino, ma mi preoccupa questa uniformità, che non porta a nulla di buono. Il pensiero unico lo lascerei ad altri.

auditel e Striscia

Non è una notizia freschissima: l’ideogramma che appare prima della pubblicità a Striscia la notizia significa “fine” in giapponese. In questo modo, il programma è “terminato” per l’Auditel (basta che ci sia la parola “fine”, non importa la lingua), e quindi il numero medio di spettatori risulta maggiore, visto che si toglie la parte di pubblicità e telepromozioni.
Nulla di male, persino il vangelo consiglia di essere scaltri (Luca 16,8). Quello di cui mi lamento è un’altra cosa. Visto che la trasmissione “successiva” non è più Striscia, ma “S.O.S. Gabibbo”, si dovrebbe vedere anche quella all’interno dei dati Auditel. Ho provato a collegarmi sul sito Auditel, e a parte un’autoapologia da fare paura ho solo visto degli striminziti dati su alcune trasmissioni dopo le 21.
A questo punto, chi è che ciurla nel manico?

libri non ancora usciti

Sto dando una rapida occhiata ad Amazon UK per vedere se è già uscito il paperback del penultimo libro del Discworld. Bene. I primi 15 libri in lista per data di pubblicazione non sono ancora stati stampati, ma sono già presenti. Il “più nuovo” è (sarà) del 12 febbraio 2004… Mah, non riesco a capire questa necessità.
Ah, la versione paperback di Night Watch non appare tra i “libri che usciranno”, se non nella versione HarperTorch “Mass Market Paperback” (icchel’è?) per settembre. In compenso è già presente (?) The Wee Free Men (altro juvenile) che uscirà in hardback a maggio.
Ma tanto la mia pila “da leggere” è sufficientemente alta. Garantisco.

scala

A questa mattina le nuove previsioni danno lunedì o martedì mattina. Quelle per il camino: non pervenute. O meglio: “dopo Pasqua” (non si sa quale Pasqua, né quanto dopo Pasqua. Evviva la precisione)

Lo spam di cinque minuti fa

L’avevo già cancellato al volo (ho un’abilità ormai da professionista), ma un neurone che era rimasto attivato me l’ha fatto recuperare dal cestino.
Il titolo è Prevent SARS from spreading through mobile phones – Coin Operated Mobile Phone Charger (Seeking distributors) che per chi preferisce la lingua dove il sì suona sta a significare “Previeni il contagio della SARS attraverso i cellulari! Carichino a moneta per telefonini (si cercano distributori)”. Può anche essere senza monetina, si affrettano anche ad aggiungere.
Mah. Se mi avessero presentato un sanitizzatore di telefoni a gettone, avrei forse potuto capirlo. Ma i telefonini? siamo proprio sicuri che non ci sia qualcuno a cui il virus è già entrato nel cervello?

Scale

Purtroppo non siamo stati abbastanza pronti a fiondarci sulla finestra temporale in cui farci montare la scala interna e il camino: il guaio è stato che in quella settimana ci era stato promesso (invano, ça va sans dire) che venivano a installare il parquet.
Risultato: prima nuova data proposta, 3 e 4 aprile. Con noi già in casa, ma tant’è. Peccato che il giorno prima ci venga detto “Per il camino non se ne parla neanche. Per la scala, se proprio va bene ci vediamo lunedì 7 alle 8:30”. E noi aspettiamo.
Ieri mattina, restiamo entrambi in casa, e non si vede nessuno – no, alle 8:30 sono arrivati quelli del tavolo, almeno qualcosa è capitato!
Alla fine cerchiamo il titolare dell’impresa, che ci dice “Eh, sono stato male, entro ed esco dall’ospedale, e mi sono dimenticato di avvisarvi che non potevo arrivare” (grazie per aver fatto perdere mezza giornata a due persone, tra l’altro”). Nuovo risultato: forse giovedì 10 o venerdì 11 (sempre grazie per dare date precise…) verrò io o l’operaio”. E noi aspettiamo.
Si accettano scommesse.